Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

musica degli angeli

Fate avvolgere voi dal silenzio
un silenzio che prende l'anima,

ascoltate ciò che gli angeli sussurrano,
sono a un passo da noi,

c'è solo un flebile diaframma
che divide le nostre dimensioni,

il loro canto è da stunning,
la loro melodia incanta,

il loro silenzio assordante
avvolge il cuore,

volano in questo universo e
godono dell'immensità dell'infinito,

sulla terra c'è tanta tristezza e dolore,
l'umanità è crudele e violenta,

but ognuno di noi può redimersi,
prima del grande salto...

per questo gli angeli sono,
sta a noi aprire il nostro cuore

e ascoltare la voce del silenzio.
Composta lunedì 14 gennaio 2013
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    Scritta da: Marilena Aiello
    in Poesie (Poesie personali)
    Ieri ho visto un topolino
    proprio lì, in quell'angolino.
    Non rideva, non parlava,
    tra libri e riviste lui frugava
    per cercare di capire
    se è possibile non morire
    quando arriva un dispiacere
    che ritorna tutte le sere,
    quando crolla la speranza
    e perduta è la pazienza,
    la pazienza di aspettare
    la speranza di cambiare.
    Lui frugava e non trovava,
    ma leggeva e rileggeva.
    Preso a un tratto dallo sconforto
    si sentiva come morto...
    disse allora, solo a se stesso:
    "Posso leggere quel che scrivo adesso!
    Scrivo per me e per il cuore mio
    prima che sia l'ora dell'addio.
    Canto per me e per chi vuol ascoltare,
    per chi mi sente al di là del mare".
    Canta e scrive senza sosta
    versi e rime, note in festa.
    Scrive e canta senza addio
    quel topolino, che sono io.
    Composta domenica 13 gennaio 2013
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      Scritta da: clarinetto96
      in Poesie (Poesie personali)

      Insicurezza

      Tic-tac, sento il tempo
      passare,
      ma non riesco a smettere
      di amare,
      di amare i dolci rumori
      senza avere tanti timori.
      il timore di perdere chi si
      ama e di non riuscire
      a pensare che una
      cosa sia giusta.
      ma la musica?
      la musica fa sparire
      tutto ciò e
      mi fa pensare alle cose dolci della vita, in modo
      positivo e farà così finché
      crederò sempre in lei.
      Composta sabato 12 gennaio 2013
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        in Poesie (Poesie personali)
        Vorrei scriverti una lettera,
        e che tu la ricevessi,
        ma i tuoi occhi non la farebbero passare,
        perché troppe volte le mie parole ti hanno ferito.

        Vorrei tornare nel sogno,
        quello in cui mi avevi catapultato,
        ma che stupido che son stato,
        a non capire che tu eri la regina del mio regno,
        e ora che non ci sei,
        non c'è più nulla.

        Vorrei che tu potessi udire il mio cuore,
        e non le mie parole,
        ma forse la tua distanza è un bene,
        perché la colpa è mia,
        che non riesco a dar voce alla mia anima.
        Composta lunedì 7 gennaio 2013
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          Scritta da: pox
          in Poesie (Poesie personali)

          SOLDATO INNAMORATO

          Non ho la morte negli occhi
          perché negli occhi ho solo te.
          Non sento l'odore dei corpi putridi
          perché, con me, c'è il tuo profumo.
          Il cielo non ha calore qui
          il sole è morto da tempo su di noi.
          Sono le sciagure umane a splendere inesorabili.

          Solo pensandoti riesco a non vedere la morte che cammina
          che ci insegue e ci sovrasta.
          Ricordo ancora cos'è la vita grazie a te.
          Mi basta l'immagine del tuo viso,
          l'azzurro degli occhi tuoi,
          la vitalità dei giorni trascorsi insieme:
          quando vivere non era solo un non morire.

          Mi manchi e non sai quanto.
          qui c'è solo sangue,
          non c'è posto più
          neppure per le lacrime,
          la guerra le ha asciugate.
          Vado avanti
          verso il nulla umano che mi circonda
          solo per rivedere un giorno
          te.
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            Scritta da: Ciro Orsi
            in Poesie (Poesie personali)

            Da lontano

            Ti amavo da lontano quando tu
            scivolavi leggera, intoccabile,
            lontana tra la gente tanto diversa.
            Osservavo le tue movenze misteriose
            standomene nascosto
            celato al tuo sguardo.
            Amavo la tua danza
            vaga e leggera
            i tuoi sorrisi privi di senso
            le tue labbra troppo lontane
            per me che spiavo nascosto nell'ombra
            una creatura strana tanto lontana.
            Sorridevi, parlavi, danzavi
            e non sapevi che io da lontano
            ti amavo in silenzio.
            Creatura strana ti amavo così
            restandomene nascosto,
            creatura straniera, misteriosa
            nella tua immagine lontana
            e inavvicinabile ponevo
            sogni e illusioni,
            lacrime e sorrisi
            favole e ricordi.
            Cos'eri per me? Tutto.
            Tutto ciò che era lontano, tanto lontano.
            Come posso amarti ora
            che carezzo la tua pelle
            così vera, delicata e morbida?
            Come posso amarti ora
            che comprendo i tuoi sorrisi,
            e capisco le parole
            che dal fondo dei tuoi occhi
            penetrano dentro
            come un trapano
            e non trovano mai una fine,
            un punto preciso
            per dire basta?
            Come posso amarti ora
            che mi sento ferito
            dai tuoi silenzi senza dignità
            e dormi nel tuo odiato
            divano letto-fitting
            e sogni forse di andare via?
            Ciò che amo, è sempre lontano.
            Composta domenica 4 dicembre 1977
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