Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Agonia
Aspettare tempi che non vengono
giocando con memorie e silenzi
ornando ricordi morenti.
Nuotare nella vita
inventando nuove attese
àncore nel buio.
Composta lunedì 7 gennaio 2013
Aspettare tempi che non vengono
giocando con memorie e silenzi
ornando ricordi morenti.
Nuotare nella vita
inventando nuove attese
àncore nel buio.
Sono consapevole della
leggerezza dello spirito,
perché io vivo nello
spirito della terra,
nella sua squisita dolcezza,
nel mutare delle stagioni,
nel corso del tempo,
che cambia il corpo,
ma non lo spirito,
melodioso amore a cui
io appartengo,
sfibrante tesoro infinito,
tra le stelle avete trovato me,
nel sentiero della vita,
sulle vostre labbra.
Mi ritrovo a esprimere tutto quello
che in questi anni tenevo dentro di me
a sognare in silenzio nella camera della mia fantasia.
Se parlo d'amore vuol dire che sono viva,
che voglio ancora vivere e sognare.
E credo che lo posso fare
fino alla fine dei miei gironi
oppure non importa se dura poco,
l'importante è provare vibrazioni,
sentimenti, emozioni è regalare pure emozioni.
Impariamo a guardare dentro di noi
noi tutti siamo straordinari
perché pensiamo e abbiamo delle idee,
noi siamo stati creati per questo,
siamo uno diverso dall'altro,
perché di questo ha bisogno l'universo,
noi ridiamo, piangiamo,
mangiamo, preghiamo,
la nostra intelligenza è grande
e il nostro cuore deve amare,
lasciate che siano sempre gli altri
a fare del male a voi!
noi dobbiamo solo amare,
a chi maltratta voi
sorridete,
sorridete anche con il cuore
mostrate agli altri la vostra luce.
Carezzare il soleCommenta
che vita mi dona
è il pensiero
ultimo
nella notte che scivola
nell'esistenza che fu.
Ma il mio amore
con l'abbraccio a sé mi stringe
e nel sognato mondo
mi conduce.
Ho bisogno del silenzio,
che avvolga me con amore,
per sentire melodie inaccessibili,
per ascoltare il richiamo della mia anima,
per ascoltare le voci del passato,
per ascoltare il mio cuore,
sussurra acqua degli oceani
parla me e dimmi...
alberi di foreste fantastiche
conosco tutto il vostro amore,
profumo di terra umida
che nutri ogni radice,
cristallo di roccia primordiale,
in voi c'è la prima esplosione della vita,
siamo legati in una infinita catena,
voluta dal Creatore della Vita.
Un giorno torneremo a vivere
nel suo mistero.
Nel fragore del tempo
gli spiriti innalzano i loro palpiti,
è come un urlo nel silenzio,
soave e disperato tra diaframmi lontani,
tutti noi dobbiamo raggiungere la luce,
una luce mai vista e misteriosa,
she conduce noi sempre più in alto,
nella profondità della mente dell'infinito,
viviamo in un onda che veloce
trasporta noi in alto e basso,
tra gioie, lacrime, angustie,
ma i nostri preziosi occhi
possono osservare le bellezze
di questo nostro grande pianeta,
possiamo consolarci con il respiro della terra,
respiro di Dio,
cielo, terra,
acqua, luce
i colori abbracciano noi,
nel viaggio verso la luce.
Le ragazze sono andate e venute
e le promesse fatte le hanno seguite.
Gli amici sono passati,
ma pochi si sono fermati.
Le promesse mi hanno segnato
come le emozioni che all'anima
ho inchiodato.
In questa giostra chiamata vita
solo una persona non è sparita
condividendo con me l'amore,
le guerre, le gioie e il dolore.
Il suo passo ha seguito sempre il mio
e quella persona sono solo io!
Dove ero un attimo fa,
a trovare parole
per questo momento inutile,
per il non dire di adesso.
Dove ero un attimo fa
nel pieno di una bestemmia
oppure in ginocchio a pregare,
a testa bassa
come pronto al cader di mannaia,
le mani aperte a fare da ceppo.
Dove ho passato la notte,
in una osteria da pirati
oppure su una nave di lusso.
Il dove sentirmi
non lo decido più io
ma chi da me si fa ancora bere.
E dove sono adesso,
in guerra
o in pace,
o forse nel nulla.
Ambiziosa statua di un parco,
come mi sento
o nano da giardino
come in realtà sono.
Fammi sperare di non dover sparare,
che tutto si accomodi col buonsenso
e basta.
Fammi sperare di non dover colpire,
mentre miro alla tua faccia tesa,
fammi sperare che tutta questa folle cosa
si risolva in un abbraccio.
Fammi sperare
che tornati a casa
possiamo tutti insieme
ridere dello scampato pericolo
e che l'enorme "pietra sopra"
sia già al suo posto.
Questo è ciò che spero,
ma intanto ti tengo sotto tiro.