O pioggia tu potresti lavare il mio animo, o vento tu potresti asciugare le mie lacrime, o nuvole potreste portami via con voi, alla ricerca di una vita migliore.
Composta sabato 11 gennaio 2020
O pioggia tu potresti lavare il mio animo, o vento tu potresti asciugare le mie lacrime, o nuvole potreste portami via con voi, alla ricerca di una vita migliore.
La musica vera apparteni a chi con il cuore l'ha sa ascoltare
e con le ali dell'anima raccontare.
A mio fratello che torna
a mio fratello che sogna,
a mio fratello che parla la pace
a mio fratello che non si piega.
Alle mani che si aprono
agli occhi che non si chiudono
alle labbra che germogliano pronunciando la verità,
ai giusti che non si nascondono.
Alle madri che pregano
ai sentieri della libertà
alle poesie da scrivere e al vento che le porterà lontano.
A mio fratello che sanguina
alla primavera
a mio fratello che non ha paura
alle parole che salvano
a mio fratello che muore
e mi corre accanto.
Se ti ho valuto bene
non lo sai.
Se ti amo
non te lo l'ho detto.
Ti voglio bene, Ti Amo,
poco importa, se ti ho dipinto
sulle pareti del mio cuore.
Poca importa se ogni battito
e un mio dirti quello che sei.
Il tempo
Il mattino si svela alla coscienza
impaziente di conoscere il mondo
Ci sarà tempo per la verità così difficile
Ci sarà tempo per visioni e indecisioni
Eco di passi nella memoria che apre i passaggi
Dove non fummo sconfitti ma continuiamo a tentare
a vivere, a cercare le opere e i giorni
che sfuggono dalle nostre mani
l'eco delle mie parole nei tuoi pensieri s'adagia
dolce ed infinitamente soffre.
La luce del mattino si espande silenziosa
mentre le ombre della notte tacciono
nascondendosi timide nei meandri
dell'umana memoria che tace.
Il giorno biricchino gioca con gli uccelli
che lo beccano sui tetti delle case
dove le antenne televisive brillano
al sole che si innalza e ci bacia.
Ogni giorno ci viene offerto il regalo
che ci sveglia con un raggio di luce
mentre gli uccelli cinguettano allegri
in attesa che brilli la bianca luna.
La luce è il primo bacio silenzioso
che la natura ci offre ogni mattina
quando i nostri sogni sono svaniti
e ringraziamo Dio che ci dà la vita.
Mio grande pioppio amico da vari anni
mi hai visto passeggiare lungo il fiume
mi hai sempre fatto due regali all'anno
a primavera e autunno: funghi preziosi.
Eri un tronco immenso per abbracciarti:
la tua chioma al vento rifugio di uccelli
in estate ospitavi sparvieri e cormorani.
Eri un vero spettacolo visto da lontano.
Siamo invecchiati insieme sotto il cielo:
io con i capelli bianchi e il passo lento
tu con le foglie appassite e rami secchi.
La vecchiaia ci prepara a saper morire!
A te con la linfa vitale lentamente svanita
ti hanno segato il tronco regalando fuoco;
a me il ceppo è servito per anni di attesa
per io raccogliere sempre i tuoi funghetti.
Oggi rivedendoti non ho potuto sedermi:
la pioggia ti ha ferito riducendoti a pezzi.
Grazie per la tua gentilezza e compagnia
i tuoi resti sono rifugio di insetti con vita.
Dire addio alla bellezza della vita
mentre il cuore vorrebbe cantare
un inno di allegria e di stupore
vuol dire aprire gli occhi
al nuovo sole che brilla
spuntando lento
sul nuovo orizzonte
di un uomo solo sulla soglia
della sua morte.
Addio ai canti allegri degli uccelli
al sorriso innocente dei bambini
alle carezze senza pari della mamma
all'amicizia sincera degli amici
allo sguardo tenero dei nonni
all'incanto del bacio della sposa
al tenero sguardo dell'amico
che oggi saluta me e la vita.
Dire addio a questo mondo
rimasto fotografato negli occhi:
vuol dire abbracciare il futuro
con i suoi tanti interrogativi
udire nuove voci di allegria
baciare anime senza corpi
scoprire il volto del mistero
che si rivela gioioso
dando pieno senso
alla vita e alla morte.
Non si arresta il tempo...
rallenta un po' la sua corsa
fino a quando un bel giorno ti ritrovi con le rughe
e con qualche dolore alle tue povere ossa.
Ahhhh quanto è burlone questo tempo...
Ti fa credere di essere ancora giovane e poi?
Ti mette davanti alla tua faccia
per ricordarti che tutto finisce
tranne quel dolore solcato sul tuo viso
che, a volte, si trasforma in un bellissimo sorriso.
Il 24 dicembre, vigilia di Natale,
non tutti sono a casa a festeggiare:
nel cielo vola grande e maestosa
una cicogna davvero assai operosa.
Ha lasciato sul comignolo di casa
un avviso che oggi non rincasa.
Come una nave segue la sua rotta
deve arrivare a Betlemme in una grotta.
Legato al becco porta un fagottino
e un biglietto di auguri molto speciale
con sopra il nome di "Gesù Bambino"
che a mezzanotte nasce puntuale.