Scritta da: Jean-Paul Malfatti
in Poesie (Poesie personali)
Morire di piacere
Sì, voglio vivere
e voglio godere,
per poi morire...
bensì di piacere.
Composta martedì 25 febbraio 2020
Sì, voglio vivere
e voglio godere,
per poi morire...
bensì di piacere.
Cammino in mezzo alla folla
e mi sorprendo pensare
quale sia la molla,
che la spinge a vagare.
Vagare per ogni dove
ed acquistare, dissennata,
prodotti senza prove
e mercanzia taroccata.
Sembra sia di vitale importanza
adorare il Dio del consumo
e tacitare la coscienza,
gettando l'obolo al pover'uomo.
Che progetto è mai questo,
che ci spinge ad apprezzare
non la gioia per il bel gesto,
ma la voglia di divorare.
Ingoiare, a tutti i costi,
ciò che il consumismo ci offre
e non soffermarci mai, onesti,
ad ascoltare chi soffre.
Anzi, la voce dei poveri
alla folla da fastidio;
le ricorda doveri
verso vite da martirio.
Ma non c'è tempo di fermarsi,
perché tutto bisogna osservare
e solo interessarsi
di ciò per cui val la pena vagare.
Ci sono giorni in cui mille sfumature di questo cielo
non bastano
a colorare la tua anima.
Una piccola nuvola accende una tempesta
perché in fondo al tuo cuore
c'è sempre un pizzico di rabbia che resta.
Non bastano i voli di un gabbiano
a farti capire che si può comunque andare lontano...
nemmeno l'onda più alta del mare
ti può dare quel coraggio che serve
per continuare a lottare.
E allora guardi i suoi occhi...
un piccolo palco a cui non servono riflettori.
È lì che decidi di fermarti...
è lì, figlio mio, che continuerò ad amarti.
Nessuno mi ha tradito, tutti mi
hanno sempre amato sinceramente
- sono stato molto fortunato in questo
così sottile è stata la felicità
ad avermi perforato, ora mi sento
entusiasta di essere qui fra di voi
per questo solenne momento!
Insieme riusciremo davvero
ad essere felici, riposti all'angolo
del mondo perfetto che
ci siamo costruiti, dove tutti
ci diamo sempre una grossa mano
per non cadere negli abissi
aperti davanti ai piedi
- e ad ogni passo tu mi sostieni
per questo ringrazio ognuno
di voi; voi che mi avete guidato
e protetto su queste strade lustrate
per il grande atteso evento,
quello in cui tutti vantano sempre
delle grandi conquiste.
Nessuno mi tradisce - giuda.
Perché a volte la tristezza?
Perché a volte la tristezza
avvolge la vita come una coperta
avvolge un uomo in un freddo giorno
invernale?
Perché ci sembra di essere aggrappati
ad una ripida parete rocciosa con un profondo
precipizio senza fondo?
Perché quando il sole illumina i caldi
colori d'autunno una fitta nebbia avvolge
i pensieri più interni dell'animo?
Perché la vita sembra essere come un treno
che correndo veloce sui binari si svuota dei suoi passeggeri?
Perché le ansie ci stringono il cuore rendendo
le emozioni grigie e tenebrose e gli
sguardi verso il futuro cupi e silenti?
Perché dei molti perché, dei molti ma,
dei molti se, dei molti molti e ancora
ma e se e perché.
Bisogna aspettare, ancora un po'
aspettare e vedere il sole sopra le nuvole.
Il maritozzo
sii tosto come il maritozzo, buono come la panna, sempre del maritozzo.
Sii dolce come il maritozzo, avvicinabile e attraente come lo è il maritozzo.
Mangialo ogni tanto il maritozzo, con la panna ti conquisterà, è un maritozzo, un semplice maritozzo... ma quanto è buono sto maritozzo!
Siediti calmo ad un tavolino, lascia che il tempo scorra lento, bevi un caffè accanto ad un maritozzo, gusta tutta la sua fragranza e sporcati il viso come i bimbi, lascia che la panna ti bagni il naso, le guance, i baffi.
Se ci riesci non pensare ad altro, mozzica sto maritozzo, divoralo con gusto, poi lentamente prendi la tua tazzina di caffè nero bollente, a sorsi brevi goditi il sapore di questa unica ed inimitabile bevanda esotica.
Rendi felici tutte le cellule del tuo corpo, fai ballare i neuroni e cantare il tuo stomaco al ritmo dei musicisti del tuo intestino, lascia trasportare questa gioia dal sangue che la porterà in ogni parte del tuo essere.
Insomma si tosto come il maritozzo, buono come la sua panna, dolce come la sua pasta, e... ogni tanto mangiatelo un maritozzo.
La supernova
quando una stella esplode il cielo si illumina,
la fine di qualcosa non sempre oscura, non sempre è triste.
La fine potrebbe essere il principio di una grande bellezza.
Quando si dice fine a volte vuol dire liberazione, una aspettazione da tempo attesa.
Una fine non sempre è senza speranza ma potrebbe essere l'adempimento di promesse fatte molto tempo fa.
La speranza avrà fine nell'adempimento dei desideri, la fine quindi a volte rende liberi non sempre oscura non sempre è triste.
Come una stella che illumina lo spazio infinito la fine a volte illumina volti spenti e concentra lo sguardo verso un futuro luminoso.
Se non ti vedo,
sprofondo
in antri bui
di tristezza,
non ho risorse mentali,
senza di te,
non so che fare,
con chi parlare;
se non ti vedo,
la malinconia fluttua
libera nell'aria,
e tutto
è grigio,
smorto,
noia senza te,
rimango solo con me stesso,
ma tu non puoi immaginare,
cosa vuol dire,
non lo sai,
non ti rendi conto,
cosa sei per me,
cosa conti,
sei parte della mia vita,
lo capisci.
S orgente alba che diffonde la sua luce radiosa,
o tramonto che uccide il giorno con infuocati strali.
Quello, vorrei essere.
M ontagna che maestosa domina la pianura,
o fiume che con le sue fresche acque disseta la radura.
Quello, vorrei essere.
N ebbia che tutto avvolge in umido sudario,
o notte che su torbide vicende cala il sipario.
Quello, vorrei essere.
M artire che s'immola sull'altare degli ideali,
o condottiero cui la città è fiera d'aver dato i natali.
Quello, vorrei essere.
A quila che volteggia librandosi alta nel cielo,
o delfino che solca felice le onde del mare.
Quello, vorrei essere.
A viatore tiranno d'immensi spazi,
o marinaio principe di profonde solitudini.
Quello, vorrei essere.
A rtista creatore di opera immortale,
o scienziato inventore di soluzione vitale.
Quello, vorrei essere.
N on sono alba, ne tramonto, ne montagna o fiume;
non sono nebbia o notte, ne aquila o delfino;
non sono martire, o condottiero, o aviatore, o marinaio;
non sono ne artista, ne scienziato:
non sono... quello che vorrei essere.
Dare un po' di me a chi amo,
perché mi ami di più.
Dare un po' di me a chi stimo,
perché mi stimi a sua volta.
Dare un po' di me ad un amico,
perché mi onori della sua amicizia.
Dare un po' di me a chi conosco,
perché mi conosca meglio.
Dare un po' di me ad uno sconosciuto,
perché impari a conoscermi.
Dare un po' di me ad un uomo,
perché mi veda suo complice.
Dare un po' di me ad una donna,
perché mi trovi compagno ideale.
Dare un po' di me ad un bambino,
perché mi regali il suo sorriso.
Dare un po' di me a tutto il mondo,
perché mi accetti come sono.