Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Rovine

Freddami col calore dei tuoi occhi
e lascia che mi sciolga ai tuoi piedi.
Invocami sibilando
ciò che fluttua in questa nostra galassia
e agita i pianeti che ci hanno ospitato.
Sensazioni,
meteore che si scagliano come razzi nel nostro cuore.
Scossi e integri,
beati e prigionieri di gesta
che ci annodano gli arti,
vaghiamo in questo selciato battuto.
Chi sei oltre l'infinito delle tue pupille?
Realtà sgranata
e ritorno nel moto che va,
non ho realizzato niente,
ma vivo delle nostre emozioni.
Composta giovedì 12 febbraio 2009
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    in Poesie (Poesie personali)

    Fuga da noi

    Ci sono cose
    inesistenti in parole,
    proiettate negli occhi,
    tese su quel filo che ci unisce.
    Esistono affetti
    che non hanno bisogno di spiegarsi,
    muti nel loro essere,
    immensi negli specchi delle nostre anime.
    Si muovono gesta
    che ci uniscono al di là dell'astrazione,
    in uno spazio segreto che neanche noi conosciamo.
    Si tratta di concreta irrealtà,
    che mi stanca,
    mi attrae e mi rende schiava.
    Non rinnego,
    sto solo fuggendo
    da ciò che sarebbe potuto essere.
    Composta venerdì 28 maggio 2010
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      Scritta da: Jessica Piermatti
      in Poesie (Poesie personali)
      Perché arrivi a quel punto che non ce la fai più
      e decidi di partire,
      di vivere situazioni sbagliate
      come se quello dentro te non fosse già complicato di suo.

      Sono stanca
      di cercare uno spiraglio di felicità,
      di morire ogni volta,
      di sentire dolore,
      di combattere qualcosa di invisibile.

      Voglio sciogliere tutti questi nodi in gola,
      uno per uno.
      Voglio arrivare alla fine di questo viaggio
      e scendere finalmente per sgranchirmi le gambe.
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        Scritta da: Jessica Piermatti
        in Poesie (Poesie personali)
        Ancora sono qui,
        sono qui.

        La vedi quell'ombra nera?
        Quello sono io.
        Vago senza meta e senza cervello.
        Senza pensieri.
        Con fitte allo stomaco,
        una ferita alla testa
        ed un dolore acuto,
        sottile e perenne.

        Sono qui.
        Parlami dell'acqua del mare,
        della luce del sole,
        dell'emozione di volare.
        Parlami, tu che vaghi nella mia testa.
        Chi sei?
        Sono i tuoi occhi o i miei, questi?
        Parlami.
        Ma dimmi prima,
        chi sei?
        Sei musica classica in un deserto.
        Mi pizzichi l'anima, e ruggisci.
        Chi sei?
        Sei tu la mia ombra?
        Se sei tu,
        allora io chi sono?

        Un tempo lo sapevo.
        Ora, forse, non lo so più.
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          Scritta da: Jessica Piermatti
          in Poesie (Poesie personali)
          Fu tradita da chi credeva l'amasse.

          Il primo amore le ha distrutto il cuore.
          Gli amici si prendevano gioco di lei.
          La mamma non c'era quasi mai.
          Si costruì un mondo tutto suo
          senza permettere a nessuno di entrarvi
          per paura di essere di nuovo ferita.
          Non voleva correre il rischio,
          non voleva abbattere quelle mura dolorose.
          La cosa più difficile era rimanere in vita,
          mostrando un sorriso finto
          e una felicità che veniva dal momento.

          Ogni giorno e ogni notte,
          quanto sangue dovrà ancora scorrere
          da quel taglio profondo sul polso
          prima di dire basta?
          Varie volte ha contemplato l'idea di buttarsi giù,
          salire sul piano più alto e urlare addio al mondo intero.
          Perché nessuno riesce a capire.
          O forse è lei che non si vuole far vedere;
          è diventata molto brava nel recitare.

          C'è dolore dietro a ciò che gli altri vedono;
          gli abbracci non significano nulla,
          le parole sono sparpagliate nel vuoto intorno.
          Le emozioni vere risalgono al passato.
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            Scritta da: Jessica Piermatti
            in Poesie (Poesie personali)
            Mi hai tradito quando non ne avevo davvero bisogno,
            sforzandomi di capire poi quella patetica scena da sola.

            Il disertore mi ha pugnalato alle spalle,
            sono senza spina dorsale.

            Sorridere non è la mia realtà,
            lo faccio giusto per fregare il mondo.
            Questo è ancora quello che fingo di essere,
            non è la realtà della mia vita.

            Soffoco da sotto una valanga di lacrime
            e loro non credo siano il mio destino.
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