Scritta da: Francesco Bugnola
in Poesie (Poesie personali)
La chiave
Esiste una chiave
nel profondo di me stesso
con la quale ho aperto il mondo.
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Esiste una chiave
nel profondo di me stesso
con la quale ho aperto il mondo.
In queste lande desolate siamo gli spiriti
Spiriti che vagano nell'oscurità
In cerca di un a meta
Animali preistorici invadono la mia mente
Ora tetricamente lacerata
Invasa da annebbiate sensazioni
Da lontano il cuore si spacca
Sangue nero scalda e sommerge le anime
In un delizioso ed ispirato diorema
Urliamo...
La nostra immensa solitudine.
L'ispirazione
Prende spazio
Nella coscienza pronta
Le ore ballano
Davanti e dietro il tempo
Ma mai insieme
Potendo evocare l'eternità
Candida di un attimo
Non aspetterei seduto
In un qualche dove dimenticato
Aspettando l'alba...
Recitiamo noi il sorgere
Di una qualche vita retratta
Su di un quadro oramai impolverato
Edifici dalle mura fredde
Invadono gli spazi esterni
Insufficienti per poter pensare
Ad un minimo sostentamento autonomo
Divoriamo continuamente vite per vivere
Tutto ciò non ha alcun senso
Brillando su di noi le stelle
Formano circoli ben definiti
La cocciutaggine ottusa
Non consente miglioramenti
Interiormente
ci ridedichiamo
A tutto ciò nuovamente.
Dietro la fessura delle solide mura
rintanato me ne sto
dovrei dire e ridire
a voce alta
o meglio urlata
perché meglio mi si possa
sentire
e allora non me ne voglia
chi non comprende
che alle volte
non mi va di dir niente.
Lascia da parte ogni delusione,
seppur continua e ripetitiva.
Riempi di melodie le risposte mancate
e i silenzi.
Non ti ricordare di chi è sparito
quando tu sei stata sincera
e non pentirti di ciò che hai detto
anche se non c'è stato l'abbraccio.
Anche se è finita
nonostante la fatica per andar avanti,
prenditi tutti i meriti.
Credi a quelle scuse,
e non ti preoccupare della tua sincerità.
Non chiuderti in te stessa,
non puoi fare l'automa;
il cuore dentro c'è
e ogni tanto prova a sentirlo battere.
Gli sguardi profondi si incrociano,
gli occhi seri brillano; ti avvicini
e mi dai un bacio.
Piccolo e delicato.
Torni a sorridermi e mi abbracci forte,
mi accarezzi la schiena
e mi sussurri parole che non scorderò mai.
E di nuovo torni a baciarmi
con una passione che mai avevo assaporato.
Una lampada senza la fiamma che guizza,
Questo sei tu senza la tua donna.
Anche se il colore non è intenso e il profumo è tenue,
Raccogli quel fiore... sarà la tua donna.
Il tuo cuore non sa imboccare la giusta via?
Fissa il buio del cielo,
Accendi una stella col fuoco del desiderio... sarà la tua donna.
La libertà è tutto quello che vuoi?
Apri gli occhi e guarda il resto!
Continui a svuotare e a riempire la tua vita di cose inutili;
Non hai sentito i suoi passi silenziosi?
Con un senso di timida gioia sta attraversando il tuo cuore,
Fermala! È la tua donna!
Non so cosa regalarti,
ti prego accetta questo bacio sulla fronte,
così da premiare il tuo estro
e il tuo genio. Ti prego accettalo.
Ora rispecchiandomi nel tuo cuore,
posso confermarti che non sono un sogno
i miei giorni vissuti con te,
e se alcune volte l'incomprensione
ci fa versare una lacrima,
velando momentaneamente la vista,
non rammarichiamoci,
ma sorridiamo perché tutto quello che vediamo,
quel che sembriamo
non è nient'altro che un sogno dentro un sogno.
Ogni sera ed ogni mattina è abitudine insana
che il tormento della tua assenza
suoni alla porta del mio amore,
mi ritrovo senza capire
nel frastuono di una spiaggia
straziata dalla propria risacca,
per resistere al dolore stringo fra le mani
granelli di sabbia dorata.
Sono pochi, eppure mi scivolano via
dalle dita e ricadendo sul mare!
Ed io mi dimeno, lotto
ed inveisco contro un Dio fatto di carta
o semplicemente contro me stesso...
perché non posso tenerli
con una stretta più salda. Perché.
Riuscirò a salvarne uno,
almeno uno da quest'onda spietata?
Poi il tuo passo da fanciulla
e il tuo sorriso innocente
di chi non ha mai promesso
per poi giurarmi amore eterno mi rincuora,
e avvicinandoti a me mi sussurri:
"Sciocco, non dimenticare
che tutto quello che vediamo,
quel che sembriamo non è nient'altro
che un sogno dentro un sogno!".
Corrotti, ricchi e trionfanti,
hanno nel centro di una verità fasulla
grosse bocche ed enormi orecchie.
È il mezzo che l'anima ha
per saldare il conto con l'ipocrisia
e l'apparente egoismo.
Non facciamoci ingannare!
La vita è un sogno che noi crediamo
per sbrigare le faccende del cielo,
svelti a portar via i nostri prodotti
pronti a masticare ed ingoiare la vita,
in attesa della rinascita celeste.