Scritta da: Riccardo Ingrosso
in Poesie (Poesie personali)
Seduto nel buio
Il mondo sembra scuro
Guardando nel vuoto
Tutto appare chiaro!
Composta mercoledì 15 febbraio 2012
Seduto nel buio
Il mondo sembra scuro
Guardando nel vuoto
Tutto appare chiaro!
Improvvisa,
splendida
in tuo biancore,
mi appari, o Etna,
mia montagna di luce.
Sento il tuo richiamo
e ardita mi arrampico
su raggio di sole
e ti raggiungo.
Scendo
affossando i piedi
in morbido biancore.
Ritrovo
il nostro antico percorso.
Ecco, meraviglia nuova,
ci sono ancora,
candide di pace,
le nostre orme...
di fede.
Se dovessi rimanere,
finirei solo per intralciare la tua via
quindi andrò via ma io so che
penserò a te ad ogni passo della mia strada
ti amerò sempre.
Ricordi dolci e amari
questo è tutto quel che porto con me,
quindi addio, per favore non piangere
sappiamo entrambi che
io non sono quel di cui tu hai bisogno
e spero che tu abbia tutto ciò che sognavi
e ti auguro gioia e felicità
ma soprattutto ti auguro di amare
e ricordati ti amerò per sempre.
Giorni trascorsi di un cammino remoto
attraverso memorie di sorrisi perduti,
in cerca di Vita mai dimenticata
di sogni da esplorare e da raccontare.
Smarrito nel nulla, un pensiero riemerge
il ricordo di Lei riecheggia a fatica,
voci di strada colmano il vuoto
di un cuore ferito senza parole.
Impavido eroe che affronti il mistero
spinto dal vento senza riposo,
cercando risposte che non avrai
esplorando occhi senz'anima.
Mano del tempo che muovi il destino
speranza di un alba ancora da vivere,
vaghi nel mondo senza una meta
ma solo una storia ancora da scrivere
Non c'è giustizia né verità,
ma solo paure represse nel nulla,
un cammino verso la luce
nell'anima di chi ha dimenticato.
Paesaggio vestito di bianco
grigiori di vita nascondi al pensiero,
riscopri al mondo degno valore
e un eco di gioia disperdi in me.
Freddo mattino,
albori di un tempo,
splendore e armonia
di luci e colori.
Gioco di vento scuote orizzonti
ove l'occhio si appaga
beato e felice.
Silenzio innocente,
intimo segreto
riempie vuoti,
regala la pace,
dona al mio cuore respiro d'amore,
infinita saggezza dei giorni passati.
Orme nascoste da gelida neve
dolce atmosfera dispersa nell'aria,
cime svettanti, sentieri scoscesi,
raccontano gesta di gloria di ieri.
Stella che spunti tra il bianco mantello
gioia degli occhi, profumo del bene
rallegri il cammino di vecchio viandante,
risplendi al sole donando bellezza.
Foreste di alberi, maestosi padroni,
guardiani di sempre, s'innalzano al cielo,
laghi cristalli, naturale purezza
saziano piaceri, vuoto dell'anima.
Un giorno di pace, un giorno di gloria
un mondo diverso
nascosto dal tempo,
riscopro ricordi a me cari.
Istante che sta per finire,
sogno d'inverno,
piacere di vita
e penso a te.
Ho cambiato il
giorno per la notte
e la notte per il giorno.
Vedevo il sole nel buio
e la luna nella sua luce.
Pensavo ch'ero impazzito.
Dormivo il giorno
ed ero sveglio di notte.
Il pranzo era la cena,
e la cena era il pranzo.
Mi svegliavo metà sveglio
e metà addormentato.
I giorni erano bui e
le notte chiare di sole.
Non riuscivo a ricordare
nemmeno il mio nome.
Non sapevo più chi ero
né dove mi trovavo.
Camminavo lento...
proprio come un zombie
rifiutato dai vampiri
e dai loro pipistrelli.
Ero pallido, quasi morto.
Mi sentivo senza vita.
Il pianto
libera i pensieri
foce azzurra di confine
pericolosa
per le sue verità
mai dette e mai ascoltate.
Esco da spazi di dolore
e ritorno a curare
il mio giardino
con nuova potatura.
Vi estirpo rovi che ricoprono
fiori inariditi.
Fatico, ma vinco
l'abbandono d'amore
del giardino.
Sazia risalgo
in quello del mio cuore
e innaffiandolo,
con fresca acqua di preghiera,
vi respiro dentro
Tua presenza amata,
o Dio.
Quello che è rimasto di te è poco,
ma tanto...
Mi è rimasto il sapore dei tuoi baci,
il calore del tuo corpo,
il respiro sulla mia pelle,
la gioia per lottare tutti i giorni per
portare avanti un milione di cose,
la tua voce frizzante e calda?
Tu?
Tu mi sei rimasto?
Mi hai lasciato invece
un sapore amaro in bocca
un freddo permanente nel mio corpo,
la mancanza di aria,
una tristezza e il dovere di portare avanti
tutto con una grande fatica,
e il silenzio gelido...
Questo mi è rimasto, di te...
Io e te.
Noi.
I nostri giorni
appallottolati
come carta di giornale.
Scorrazzando
nella tua mente
cerco i miei perché,
i tuoi forse,
non lo so.
Intrappolata nella
tua rete di ragno
resto immobile,
in attesa.