Poesie personali


Scritta da: L. Orlandi
in Poesie (Poesie personali)

Gufotto

Sull'albero di persistenza
un'accorta bestia
arruffata e guercia
guarda il mondo
con occhi dissimili,
profuma di essenze legnose
e osserva me.
In quel di Anghiari,
nave scuola di antichi segreti,
un giorno sereno
mi fu donato
da fanciulla gioiosa
che disse: "portalo con te, vedrai!"
Il mio amuleto
è color dell'autunno,
tra umiltà e povertà
vola al centro della Terra,
fauci di fuoco
ardore nel rostro
vista dorata quieta letizia.
Caro vecchio saggio,
conducimi nel giusto.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Pomeriggio in due

    Ho visto piangere il cuore della donna
    in queste mie mani non adatte a capirlo.

    I suoi occhi guardavano foglie d'estate,
    il suo corpo seduto sulla pietra,
    caduta dai monti in valanga,
    era l'albero della vita senz'ombra.

    Era un pomeriggio di confidenze umane:
    il sole s'apriva un varco nella sera,
    la campagna ascoltava gli sguardi
    del silenzio e gli amici sul sentiero
    andavano in cerca del paese.

    Noi due, ombre senza corpo, parlavamo
    degli anni trascorsi con la mamma
    vicino al fuoco nelle notti di neve
    senza la ruvida mano d'un padre vero.

    Ho visto piangere il cuore della donna
    in un pomeriggio con due fiori in mano.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Mi accenderò con le stelle
      il giorno che avrò vene nuove.

      Il tempo si scioglierà
      in odore di malva.

      Sulla collina
      danzerò con i cardi
      al vento.

      Le streghe della notte
      ascolterò in silenzio.

      Riposerò nei campi
      con uomini stanchi.

      Maturerà la notte
      cadendo nelle mie mani.

      Ascolterò maturare i frutti
      sotto un cielo lontano.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ritornerò stasera
        a lanciare la pietra
        su cielo di vetro.

        Griderò con il cuculo
        lontano
        per plasmare una radice
        petrificata
        d'agave viva.

        Che farà nel buio
        quella forma di serpe?

        Striscerà fra cardi
        e odori di muschio.
        Le foglie cadranno
        sul sibilo lungo
        insepolto.

        Ritornerò domani sera
        a riprendere
        il pezzo di cielo
        caduto con la pietra.
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          Scritta da: Franco Mastroianni
          in Poesie (Poesie personali)
          C'è una casa di riposo dove il vento passa spesso
          una casa di riposo che non ospita persone
          ma parole non più usate che di vivere però... non hanno smesso

          sono fatte di giocosità infantile
          di scordati girotondi di ginocchia un po' sbucciate delle grida in un cortile

          sono fatte di rumore di silenzi... di fervore
          mano a mano all'emozione la natura... la passione

          di sospiri e di carezze
          di colori che rinfrescano la mente
          pronte ad arrivare al cuore al palpitar di tenerezze
          basterebbe solamente...

          C'è una casa di riposo che non ospita persone
          ma parole colorate
          ed il vento si diverte a miscelarle
          ora il giallo insieme al verde ora il verde insieme al blu.

          C'è una casa che strabocca di parole colorate
          che non usiamo più.
          Composta sabato 10 marzo 2012
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