Poesie personali


Scritta da: frenesia
in Poesie (Poesie personali)

Questa volta eravamo insieme

Devo scrivere ora che le emozioni sono ancora fresche
Stavolta non è stato un attimo che è scivolato via
Stavolta è stato eterno
minuto dopo minuto
ho ascoltato il tuo respiro e i tuoi battiti che acceleravano
ho annusato la Tua pelle e ho fotografato il tuo viso
eri con me e vicino a me
non eravamo due corpi distinti ma uno solo
eravamo lì distesi ed eravamo noi
Ero felice semplicemente osservandoti
Mi accarezzavi
ma senza lussuria,
era solo dolcezza quella che mi trasmettevi
e siamo rimasti così
sdraiati e vicini
noi due
io e te
stavolta insieme
eternamente nostri

Questa volta eravamo insieme
Questa volta non era la solita volta
È stato tutto diverso
Estremamente strabiliante
Dolcezza e tenerezza si sono mescolate alla passione
Avevo davanti a me la tua vera essenza
Avevo davanti a me non l'uomo ma il sentimento
Era l'amore che ci guidava e
questo ci aveva cambiati
Ti sento sempre di più parte di me
lo sarai eternamente
Solo io
Solo te
insieme.
Composta mercoledì 27 aprile 2011
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    in Poesie (Poesie personali)

    Le donne difficili

    Sono le donne difficili quelle che hanno più amore da dare, ma non lo danno a chiunque.
    Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
    Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
    Quelle che non si accontentano più.
    Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente, quelli buoni da quelli no.
    Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
    Quelle che non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
    Quelle che vale la pena.
    Sono le donne difficili, quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
    Quelle con l'anima vicina alla pelle.
    Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
    Quelle che sognano a colori.
    Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
    Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.
    Composta mercoledì 1 dicembre 2010
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      in Poesie (Poesie personali)

      Per tutti quei ricordi

      Per le previsioni sbagliate
      che vogliono prevedere anche la nostra vita,
      per gli ombrelli lasciati a casa in un giorno di pioggia,
      per le mille volte che invece
      eravamo solo noi due sotto un ombrello,
      per i ricordi infelici,
      offuscati dalla voglia di continuare a vivere,
      per il nostro amore per la scoperta
      che ci porta così spesso a sbagliare,
      per quel letto comodo che ci aspetta la sera
      e per quelle milioni di persone che lo vorrebbero
      ma non ce l'hanno.
      Per le mille volte che ci uniamo alla massa
      per non sembrare diversi.
      Per la nostra voglia di continuare,
      scoprire,
      amare,
      esprimere tutto quello che abbiamo dentro.
      Per essere così unici come siamo,
      nella nostra voglia di evadere dal quotidiano.
      Sono felice di essere quello che sono
      di vivere qui dove mi trovo
      di avere gli amici che ho.
      Per i mille complimenti e le altrettante critiche
      per i bambini che alla mia età
      ancora dimorano nel cuore di ognuno.
      Per le volte in cui hai riso con gli altri
      fino a sentirti il cuore leggero
      e per le altre in cui gli altri hanno riso di te
      fino a fari sentire un macigno nel petto e la vergogna.
      Vergogna di che poi? Siamo umani
      e sbagliare è umano.
      Ridere degli sbagli altrui invece non lo è.
      Che alcuni di noi siano regrediti inesorabilmente?
      Fatto sta che, con tutti i suoi difetti,
      amo ancora con tutto il cuore
      essere una persona,
      che per tutti quei ricordi
      scrive senza sosta
      e per tutti quei ricordi
      non smette mai di sognare e di credere
      che possa esistere
      quel mondo migliore
      di cui tutti parlano.
      Composta domenica 15 maggio 2011
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        Scritta da: knight pure soul
        in Poesie (Poesie personali)

        Mi hai illuso

        E davanti a me vidi il baratro,
        e l'unico mio desiderio era buttarmi,
        l'oblio era tutto ciò che volevo;
        solo una mano mi invitò a desistere,
        cedetti a quella mano, a quegli occhi,
        a quelle labbra;
        ma, lentamente, come sempre,
        quella mano, quelle labbra, quegli occhi,
        mi spinsero di nuovo davanti al baratro,
        e nessun'altra mano si mostro,
        ed io caddi nel vuoto,
        e mi unii all'oblio,
        che mi chiamava,
        prepotente ed implacabile,
        verso la mia fine.
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          Scritta da: Giuseppe Freda
          in Poesie (Poesie personali)

          Dormiveglia (canzone)

          Occhi.
          Girano e pensano.

          Ruvida chiesa
          di stile romanico.
          Sepolcro di tempo.
          Sudario di secoli.

          Falce di luna
          sospesa sui tegoli.
          Vento d'autunno
          la sfiora gelido.

          Nastro magnetico
          farcito di musica.
          Sali di ghiaccio
          sparati nei muscoli.

          Bimbo sdraiato
          a leggere favole.
          Testarda speranza.
          Pazienza dei popoli.

          Di false leggi
          stupido codice.
          Boria pomposa.
          Farsa da stupidi.

          Toga di giudice.
          Carcere putrido.
          Poltrona comoda.
          Scherno degli umili.

          Formaggio svizzero.
          Di marca Zenith.
          Preciso e rigido
          Come un oracolo.

          Misura i tempi,
          ma non li elimina.
          Ridine o piangine,
          ma non gli credere.

          Ha il buco anonimo
          di stampo elvetico.
          Pigiama elastico.
          Ti può comprendere.

          Purché tu eviti
          di confidartici.
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            Scritta da: Jean-Paul Malfatti
            in Poesie (Poesie personali)

            Son tornato

            Son tornato
            dove non son
            mai stato prima...
            Lì trasportato
            da una poesia
            senza rima...
            Un mondo dal quale
            ero già sparito.
            Un mondo crudele,
            la cui gente mi aveva
            mortalmente ferito.

            Lì son tornato
            da uno pseudo coma.
            E non ero
            né a Como
            né a Roma,
            ma invece in un
            mondo immaginario
            in cui non sentivo più
            i battiti del mio cuore
            triste e solitario.
            Composta sabato 14 maggio 2011
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              Scritta da: Giuseppe Freda
              in Poesie (Poesie personali)

              Melpòmene (aulica canzone jazz)

              Attenta.
              Palla di neve
              Liquida
              Vola traverso
              L'aere.
              Sfiora una faccia
              Rosea.
              Coglie la mia,
              Melpòmene.

              Contenta?
              Soffi linguaggio
              Plumbeo.
              Brodo di lagna
              Tragica.
              Fiume di melma
              Gravida
              Di nostalgia.
              Che càzpita.

              Avanti.
              Mozza la fune
              Fradicia
              Unta di mota
              Putrida.
              Salpa la rotta
              Libera
              Dell'ironia.
              E guìdami.

              (assolo vari, poi:)

              Capisco.
              Sciogli la fune
              Libera
              Unta di lagna
              Solida.
              Salpa la rotta
              Trepida
              Dell'ironia.
              E dàmmela.
              Composta sabato 14 maggio 2011
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                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie personali)

                IV

                E ricomincia, poi, da capo, l'anno
                e il ragazzo senza ritrosia
                s'appresta a scuola come tutti fanno
                Ma lui con gioia e molta bramosia.

                Alcuni vogliosi altri con meno vanno.
                Vogliovi tutti, quest'anno, in gelosia
                e i meriti vedere a chi andranno
                e chi maggiore terrà di voi più frenesia.

                Comincia, indi, la corsa alla lettura,
                moltiplicare numeri, dividere,
                addizionare, sottrarre e far scrittura.

                Ognuno vuol mostrare sua statura
                e amore alla maestra accendere
                e dimostrare agl'altri la bravura.
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                  Scritta da: Nello Maruca
                  in Poesie (Poesie personali)

                  III

                  Un bel mattino, mamma, meglio lo veste.
                  Quest'oggi compi il tuo primo passo
                  Di responsabilità, mamma, t'investe
                  Prendila oppure, ahimè, sarai lasso.

                  Al volto di mamma alza le ciglia meste
                  Come dire cos'è questo gran sasso
                  e le responsabilità quasi tempeste
                  e questo dir che pare fosse processo?

                  Termina il primo anno con successo
                  e l'ultimo giorno torna a casa presto,
                  con allegrezza grida: Sono promosso

                  l'abbraccia mamma con fare sommesso
                  Al petto se lo stringe lesto lesto,
                  lacrimano gl'occhi, il viso è rosso.
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