Poesie personali


Scritta da: Leandro Mancino
in Poesie (Poesie personali)
Lasciava che il vento gli accarezzasse il viso,
che il sole gli bruciasse le guance e che il profumo del mare gli entrasse dentro.
Era bello stare lì, in compagnia.
Era bello stare lì a guardare il mare.

Perché quella immensa distesa d'acqua alla fine è come il resto del mondo,
alla fine è un po' diverso.
È vivo come gli alberi, come il vento e come la neve.
È vivo, perché si agita e ce la mette tutta.
È vivo perché profumo di buono e urla.
È vivo, perché ti tiene compagnia.

C'è modo e modo di rimanere soli,
con il mare è un modo tutto strano.

In quell'acqua ci vede un po' di tutto,
quello che vuoi e quello che non vuoi.
C'è la storia tutti, c'è il sangue di pochi.
C'è il sudore di chi vive per lui,
ci sono le lacrime di chi lo sta abbandonando.
C'è la schiuma contro gli scogli,
c'è la sabbia e ci sono le rocce.

Il mare si attornia di molte cose,
il mare ospita movimenti.
Ed ognuno ha il proprio, di mare, anche se alla fine è sempre quello.

Un immenso mare, diviso per tutti.

Un po' come la vita e le persone.
Un po' come il tempo.

Tutti noi abbiamo lo stesso tempo,
tutti noi viviamo la stessa vita.
Però, a suo modo, ognuno ne vive una propria.
Ognuno ha un proprio orologio.

E succede raramente, ma succede, che un orologio si trova con l'altro.
Succede raramente anche che due vite si trovino a vivere insieme,
attimi scanditi dallo stesso cuore, da parole condivise.
Dalla pelle, dal profumo.

Come quel vecchio lì sulla spiaggia ed il mare.

A suo modo anche lui fa l'amore.
Ne sente il profumo, il suo cuore batte con quelle onde.
È entrato nella vita del mare o, volendo, il mare è entrato nella sua.
Ed è un dolce vivere insieme, questo.

E non c'è cosa più dolce al tramonto di andar lì e vedere come si incrocino le strade della vita,
come sia enorme la stranezza di tutto questo.
C'è un vecchio ed il suo mare.
Il suo privato pezzo di acqua, e schiuma, e sale, e spiaggia, e odore e rumori e...

e niente, perché non c'è molto altro da dire.
Io ero lì, e mi godevo la scena.
Non sempre capita di vedere qualcuno fare l'amore così bene,
con così tanta naturalezza.
Con così tanto sentimento.
Era un gesto d'amore nella gabbia di gesti,
era un cappuccino di mare e persone nell'intervallo della vita.

Ed io, semplicemente, ho messo la mia monetina.
Sono andato in spiaggia, al solito posto, ed ho pagato con il tempo quel dolce guardare.

Perché anche quando non c'è il tuo mare,
anche quando lo cerchi e non lo trovi per qualche assurda ragione al mondo,
nulla ti nega di ammirare il mare altrui quando si unisce a chi lo ama.
E tutto questo lo senti, anche solo guardandolo, lo senti.
Quel tramonto e quel vivere intensamente ti entra dentro,
per le narici e per gli occhi, nel sangue, nel cuore, nella mente.
E ci pensi tutta la notte, senza dormire, pensi alla dolcezza della vita.
Alla stranezza della vita, perché è strana ma strana forte.

Perché, come poche cose al mondo, anche con gli anni continua a stupirti.
Perché, come poche cose al mondo, aspetta che tu capisca... lì, pronta, a regalarti un'altra scena del suo stupefacente archivio.

Chissà se davvero aprissi gli occhi cos'altro riuscirei a vedere.
Chissà se davvero aprissi il cuore cosa sentirei trovando il mio mare.

Un giorno lo farò e sarà il giorno più bello.
Un giorno lo farò, per ora inserisco la monetina e guardo lo spettacolo.
Per ora, con una monetina in meno, torno a casa.
Felice.
Perché il mondo è bello, e ne avrò i segni sulla mia pelle.
Composta martedì 14 settembre 2010
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    in Poesie (Poesie personali)

    Una perla d'autunno

    Ho visto la prima foglia ingiallita cadere oziosamente,
    con silenzioso crepito svolazza nell'aria tiepida
    prima di cadere per terra e marcire,
    tarda la fretta
    allunga il passaggio dalla vecchiaia alla morte poscia
    con l'agonia placida nel leggero vento,
    che pian piano posa
    sulla soffice erba
    eternamente verde,
    e quest'atto mesto d'autunno
    mi ha donato una perla di saggezza
    per poter morire
    serena.
    Composta mercoledì 15 settembre 2010
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      Scritta da: R. Pirrelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Padre

      Padre,
      ti guardo
      e mi chiedo chi sei
      come se fosse la prima volta
      che ti osservo...
      Eri diverso un tempo,
      tanto diverso,
      eri dolce,
      eri il mio papà...
      Sei cambiato
      padre...
      Mi odii...
      non mi guardi...
      ne mi rispondi...
      Dici di non conoscermi,
      ma sono tua figlia...
      tua figlia diventata donna...
      ma tu taci...
      da un po' che taci.
      Un giorno, forse,
      capirò il tuo silenzio,...
      Ora vado... padre!
      devo andare
      mi scoppia il cuore
      e la mente,
      Ok! va bene
      vado,
      il nodo alla gola si scioglie
      e calde lacrime
      rigano il mio viso
      non mi giro... non devo
      ti ricorderò sempre così com'eri
      ... addio papà.
      Composta mercoledì 15 settembre 2010
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        Scritta da: Erika Moon
        in Poesie (Poesie personali)

        Come sola

        È diventata una canzone
        il mio sentirmi
        come sola.

        Me lo dico, mentre piango,
        mentre amo
        come sola.

        Mi ama, ma non sa che sono sola.

        Ascolto quasi filastrocche dentro me e scandisco
        il mio esser sola.

        Come bambina
        la paura del buio
        mi rende ancora assillata
        da lei
        che ormai mi ha forse
        dimenticata.

        Azzardo.

        Io da sola.
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          Scritta da: Erika Moon
          in Poesie (Poesie personali)

          Donna di strada

          Lei è come un'ombra.
          È bella.
          Ha perso un amore,
          ma non è colpa mia.
          Ci credeva perché lei è donna.
          Sapeva esser donna, io quello no.
          Vuota,
          Spoglia. Non l'ha deciso lei,
          ma il destino.
          È bella, ma la sua bellezza non rapisce me
          perché è vuota.
          Mi adora, lei mi adora.
          Ossessione per entrambe,
          lei non sa.
          Vuole rapire
          ma io non cedo
          vuole sentire
          ma io non parlo
          vuole
          ma non può pretendere.
          Il destino rende felici chi sa dimenticare.
          Sei una donna di strada.
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            Scritta da: Stefano Medel
            in Poesie (Poesie personali)

            Spirito libero

            Non sento
            Più le chiacchiere
            Sordide e vane,
            le sentenze stupide,
            e le scempiaggini
            della gente;
            ho chiuso
            ho chiuso la porta
            e la mente,
            e volo via,
            verso spazi solo miei,
            e perdo il tempo mio,
            come voglio,
            facendo quello che mi và,
            che mi piace,
            esagerando sempre,
            e fregandomene;
            l'unica cosa che voglio,
            che cerco,
            è libertà,
            libertà dalle opinioni,
            dalle gabbie,
            dalle falsità,
            e dalle ipocrisie
            dalle menate di ogni giorno,
            dalle banalità,
            e dai rituali;
            non m'importa di niente,
            cerco e voglio
            libertà,
            dalle regole,
            dai luoghi comuni,
            dalle balle di chi
            cerca solo di fregarti,
            e toglierti la tua
            libertà,
            e il tuo spirito libero,
            libertà,
            cerco libertà...
            Composta mercoledì 15 settembre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe
              in Poesie (Poesie personali)

              Suicidio senza cieli...

              Troppe volte hai bussato alla porta di Dio
              ma mia cara sei rimasta fottuta
              nessun Dio ti ha mai risposto,
              Ti rimetti le scarpe e scappi via
              A terra c'è ancora il sangue,
              A terra c'è ancora l'odore del sesso,
              Odio e lacrime cercano di fuggire via
              da quella finestra consumata dalla ruggine
              e dal freddo,
              Un uomo, un "bastardo"
              Una donna, una "vittima"
              Piccolo tesoro,
              sei stata tradita, sei stata abusata
              sei rimasta li,
              immobile, senza speranze e senza amore
              violentata dal destino,
              violentata da colui che ti ha volutamente condannata,
              Condannata all'oblio,
              Il mio cuore non batte più
              La mia anima grida vendetta
              Non sai più cos'è l'amore
              Non vuoi più vivere
              Accanto a te c'è una finestra aperta
              Accanto c'è una scelta
              Ormai hai deciso
              Ormai il tuo cuore ha paura del sole
              Continui a lottare ma è una guerra inutile
              ormai hai scelto,
              Un salto, Tante lacrime
              La tua anima vola via dal tuo corpo
              immobile sull'asfalto,
              La mia anima si perde
              Addio Cielo e Addio Amore mio.
              Composta martedì 14 settembre 2010
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