Poesie personali


Scritta da: lorena
in Poesie (Poesie personali)

Quanto amore

Quanto amore
sale adagio
come la nebbia sugli alpestri pascoli.
L'anima mia in silenzio.
Percorrerò i sentieri mai dismessi
ricostruirò in silenzio il mio rifugio
dicendo cose mai dette
pensando frasi mai pensate
e farà eco l'allegria di un sorriso
il ritmo cadenzato del tuo passo
che accanto a me percorrerà quella strada
che piano piano porta a vivere
quel tempo mai vissuto

Quanto amore
e intanto se ne fugge via un po' di vita
i suoi ricordi
le sue incertezze le speranze
le delusioni...
e ora scrivo, prima che il silenzio
rubi il sogno che ho per te.
Composta venerdì 6 novembre 2009
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    Scritta da: Franco Mastroianni
    in Poesie (Poesie personali)

    Questa strana nebbia

    Che strana
    questa nebbia
    non è... la stessa
    non ha il profumo dell'umido d'autunno
    che amo respirare

    non bagna più il mio volto
    non mi da più quel magico torpore
    che spinge la mia mente
    a fantasticare

    è
    fitta
    questa strana nebbia
    così fitta che... sembra
    ci voglia mangiare

    di giorno in giorno
    aumenta
    in mezzo a noi
    come marea che sale

    nel nostro vivere
    nel nostro
    quotidiano nel nostro camminare.

    Ti incontro... vecchio amico
    ti vedo in un giorno di sole
    fatto di luce naturale

    con gioia... ti chiamo ti saluto
    ma tu sei troppo preso
    non mi vedi.

    E questa nebbia
    mi fa male.
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      Scritta da: Brunason
      in Poesie (Poesie personali)

      Un vero amico

      Un soffio gelido
      giunge al mio cuore.
      Il respiro s'arresta,
      poi riprende, impazzito.

      Una parola, uno sguardo.
      Una lieve omissione.
      Il cuore sussulta,
      una piaga si apre.

      Un tenue giudizio
      pervade ogni cosa.
      Ogni singolo gesto
      sa di contesa.

      Che dire?
      Che fare?
      È meglio parlare?
      O forse tacere?

      Mi struggo,
      mi sciolgo
      in lacrime amare.
      Ho perso un amico!

      Che è stato, chi ha osato?
      Perché è accaduto?
      Non credo neppure
      d'averlo attirato!

      Mi dolgo,
      mi perdo,
      in oscuri tormenti.
      Poi rompo il silenzio.

      Un fiume s'effonde:
      L'amaro dolore
      disperde ogni traccia
      di grazia e dolcezza.

      Così nel patire
      divengo anche un riccio.
      Pungente e sincero:
      un vero guerriero.

      Passano i giorni,
      la pena si scioglie.
      Il cuor si consola:
      tornata è la pace!
      Composta martedì 6 dicembre 2005
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        Scritta da: Brunason
        in Poesie (Poesie personali)

        Tempesta

        Toccando l'antica strada,
        pensieri cupi
        mi sfiorano l'anima.

        Ricordi tormentosi,
        bui silenzi,
        che squarciano il cuore.

        Stupita, mi chiedo
        se mai finirà
        questo triste rimpianto.

        L'angoscia mortale
        di un passato tormento.
        Mi sfiora, mi scuote.

        La pace s'inabissa
        in vaghi gorgoglii,
        assorbita dai ricordi.

        Mi affliggo, mi affanno.
        Poi torno alla luce.
        E aspetto la quiete.
        Composta martedì 20 dicembre 2005
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          Scritta da: Stellagreca
          in Poesie (Poesie personali)

          Poesia

          Poesia.
          Un eco
          un urlo che sento dentro
          e che grida il suo dolore.
          Magia che colora i giorni
          che vibra
          donando sensazioni
          che dimorano soltanto
          su limpidi pezzi di cielo.
          Attimo infinito
          che si mostra temerario e sprezzante
          su assolate spiagge
          che risuonano di istinti ruggenti
          e tra passioni assopite
          riempite di invisibili carezze.
          Il mio universo
          sconfinata dimensione
          la stella che ho smarrito
          ma che aspetta fiduciosa
          il mio futuro ritorno.
          Composta sabato 7 novembre 2009
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            Scritta da: Lisa Casotti
            in Poesie (Poesie personali)

            Dieci gocce

            Alla fine accade
            che l'ago in un pagliaio si muti
            in coltello che lacera la tela.
            E a poco vale
            dirti che mi manchi
            perché sarebbe costruzione.
            Mi lasci sola
            e dieci gocce prendo
            che mi fanno sorridere
            domani; ora riposo
            ascoltando la pioggia che cade.
            Scroscia violenta, insistente
            e allagherà i sottopassi.
            Domani, in città,
            non si parlerà d'altro.
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              Scritta da: Barbara Brussa
              in Poesie (Poesie personali)

              Un colpo d'Amore

              Forse non sapevi che:
              nascere ribelle
              avrebbe accecato le tue stelle

              correre controcorrente
              seppur esilarante
              nulla ti avrebbe fatto cogliere
              se non la polvere dei tuoi passi profughi

              e polvere vuota fu quella
              che fra le mani stringevi
              (controfigura di te stesso...)
              quando, nel tuo cuore intorpidito
              un palpito felino è avanzato

              Si fece strada, fra i detriti di un'esistenza
              consumata nell'effimero

              Divenne soffio... alito di Vita
              e dalla polvere sbucasti
              finalmente Tu!

              Anima rinata dai suoi torbidi mari
              fluttua ora beata
              nella mia quieta intimità

              Insieme, abbiamo reso gli occhi alle stelle
              e sorrisi fatati alla luna

              Mio Splendore, non un colpo di fortuna...
              fu un colpo d'Amore
              che lieve ma incalzante
              seguitava a bussare

              Un colpo d'Amore
              ora rinchiuso senza fine
              in ogni battito
              del nostro aureo cuore.
              Composta mercoledì 11 novembre 2009
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                Scritta da: Angelo Bozza
                in Poesie (Poesie personali)

                La notte

                La notte del tutto, la notte del niente,
                fa rider, scherzare, o dormire la gente.
                Bimbi che sognan nel vero le fiabe,
                lui condottiero di mille crociate,
                con mille draghi la spada e le streghe,
                lei con il principe il bacio e le fate.
                Gli adulti apron gli occhi e guardan il soffitto,
                con sguardo fisso di chi è sconfitto.
                Chi invece lo gira... chi tira un sospiro,
                chi dorme all'aperto, chi ha in testa un pensiero.
                Chi corre con l'auto, chi traccia un sentiero,
                chi ormai ubriaco in strada è sparviero.
                Chi sogna il suo amore, chi urla terrore,
                chi pensa a tutt'altro per tutte le ore.
                Chi pieno d'amore guarda le stelle,
                chi pieno di astio, odia anche quelle.
                Chi nella notte vorrebbe gioire,
                chi nella notte vorrebbe morire.
                Chi chiude gli occhi sognando una svolta,
                chi chiude gli occhi per l'ultima volta.
                Chi nella notte impaurito si desta,
                chi a quell'ora è ancora a una festa.
                La notte si dice che porta consiglio,
                ma a volte pensando ci porta scompiglio,
                ma ogni umano che a letto va a sera,
                cerca... un bel sogno, almeno... si spera.
                Composta martedì 23 ottobre 2007
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                  Scritta da: Emanuele Russo
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Ruscello

                  Scorre inesorabile
                  La vita mia
                  Come un ruscello in verdi vallate
                  Segue il suo corso
                  è fedele al suo suono
                  Dal timbro armonioso

                  Ero lì
                  Ad ascoltarti
                  e mi ha preso come un magone notturno

                  Canti popolari
                  Pazienza delle mani
                  Nella stagione del raccolto

                  Ero steso ad ammirarti
                  e ti ho chiesto perdono
                  Perché a volte mi perdo
                  e dimentico il gusto di amarti

                  Scorre a correnti incostanti
                  La vita mia
                  a volte in piena
                  Irriga il mio cuore
                  Di nuova fertilità
                  a volte è un flebile ruscello
                  In mezzo a verdi vallate
                  e del suo scorrere
                  Non ha più da giustificarsi.
                  Composta giovedì 14 maggio 2009
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                    Scritta da: Blu Finch
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Batton dentro
                    solitudine paure.
                    Pareti oscure mi accingono.
                    Raggi luminosi
                    sulla testa.
                    In prigione or cuor.
                    Aria pesante
                    respiro dentro.
                    Cado nel dolente buio.
                    Mi accorgo
                    degli occhi.
                    Loro spiano e fermi.
                    Dolce colore
                    lento momento.
                    Tenera come se notte.
                    Muoio solo
                    fiero disarme.
                    Ti penso, ti amo.
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