Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Bavanera

Se non inchiara l'opaco divenire
e nel torbido nero tremo e avvizzisco
se moccolo si fa il lucignolo della vita
a che nel fugace resistere e respirare?
Si, smettiamola: voglio capitolare!
Su vieni Morte, proba amante
annullami e innalza il tuo vessillo
sulla sostanza del mio corpo,
circondato da selvagge vermene
tumulato io resti sotto i cipressi.
A che vale restare al guinzaglio
del tempo despota che incede
e tra strappi d'essere al nulla mi adduce?
Sono stanco di tutto, di me, del mondo,
di tambureggiare dimessi di speranze
stanco di contumelie, di sogni, di ritorni
e partenze, di accalappi e di illusioni.
Non sono stato un buon impresario
del mio destino e fiaschi e fischi
a più non dire più non li ho contati:
pochi i giorni di rimediata allegria
rare e brevi le feste e i canti del cuore.
Appartato deluso e intirizzito
fuggite ombre, ho cambiato panchina
ma sempre il sole andava altrove,
ogni volta che ad un incrocio
sceglievo una viuzza illuminata
consueta era l'indifferenza raccolta
da cuori e occhi d'altri incrociati.
Passante avrei parlato per anni
di che dentro avevo e moriva
quando malinconie sfibravano
il corpo e l'anima pene spiantava.
Finché ho creduto in qualcosa
ho tenuto duro e combattuto
e ora che fido in più in niente
tanto vale che il mio incomprensibile
tutto smagato muti in uno zero assoluto.
Anche il nero, come il verde o l'azzurro,
è un colore nell'inganno delle tinte
possibili delle cose che colorano la vita.
Mi sarei dovuto abbonare a un Dio
ebete partecipare a mostre e raduni,
frequentare navate, sfilare ai suoi atelier
per infilarmi in celesti drappi e veli
ma non ebbi mai un biglietto di invito
e compresenza di me stesso solo fui.
Ieri oggi domani andate altrove
di voi libero, mi distendo nel nulla.
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    in Poesie (Poesie personali)

    Vieni fuori, esci dall'ombra

    Può il vento delle parole amorevoli
    incidere o scalfire muri di granito?
    Eppure col suo mantice soffia
    e nel tempo con carezze modella
    il crinale selvaggio che lo respinge,
    da sporgenze informi e senza volto
    vi ritaglia, a volte, fisionomie divine.
    Io non so che essere vento
    vento che parla all'unisono umano
    che scava dentro chi non intende
    onda d'aria che increspa e infrange
    lo specchio trasparente ove vanità
    in sosta narcise si mirano, onda
    che cancella immagini che niente
    di chi vi si specchia riflettono conforme.
    Soffierà stanotte il vento alla tua finestra
    ma non aprirla, il respiro
    registrane in silenzio.
    Fiuu... fiuu... Lo senti
    che parla con la mia voce?
    -è tutto nero, è tutto buio
    nulla si rischiara in me
    voglio restare dove sono! -
    così incomprensibile amica
    mi sembrò di udire l'ultima volta
    che sognai i tuoi occhi sui miei...
    Or prima che mi avvii oltre la linea
    che ci separerà all'infinito, ascolta.
    Vieni fuori, esci dall'ombra
    non ti fermare interita sul nulla
    se riflessi di luce ti trapassano
    e in una scia luminosa resti impigliata.
    Sollevati sopra l'opaco e il nero
    e spicca un volo, rompi l'indugio
    e guarda oltre. Vi sono tempi
    e luoghi d'amore, piane di speranze
    navi in partenza, giovani sogni in attesa.
    Varca il limite del limite
    e cambia possesso di ciò che non hai
    cedi ad un'altra fede e fanne polo
    luminoso ovunque visibile
    quando il cuore si smarrisce
    e all'impazzita vaga senza meta
    girovago tra paesaggi di giorni orripilanti
    tra vociferare di echi di bubbole
    o strazi di memorie di un'età passata.
    La luce si cerca dentro e fuori di noi
    senza abiura o pentimento per quello
    che avemmo cercammo e fummo,
    affrontando il possibile e l'impossibile
    che come acqua che fruscia nella gora
    si può udire fluire tra le anse
    i gorghi e le curve del fiume della vita.
    Non vili duelliamo, battiamoci
    difendendo il regno della luce:
    meglio perire in combattimento
    che essere umiliati e iloti in marcimento
    incatenati ai ceppi della rassegnazione
    arresi e remissivi a ciò che accade
    senza scatti alteri, vinti tra i vinti.
    Raggiungi te stessa prima di altro cedimento
    cessi una inanità interiore, fatti sovversiva
    nell'attimo non ambiguo che ci unisce
    in questo soffio che ci trapassa e va oltre.
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      Scritta da: Gaetano Toffali
      in Poesie (Poesie personali)

      C'è un istante di me

      C'è un istante di me
      Che non rinuncia alla rima
      e dove c'è il cuore
      Ci lascia il tuo nome
      Testardo cocciuto
      Imbranato invero
      Non lascia la presa,
      Ma tu ci sei più.

      C'è un singhiozzo di me
      Che ha un vuoto di cielo
      Parole romanze
      Nel ricordo che sei
      La notte bastona
      Il giorno è realtà
      Sei a letto di un altro,
      e fata mia più.
      Composta nel febbraio 2008
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        Scritta da: Gaetano Toffali
        in Poesie (Poesie personali)

        Resta

        Resta
        Chiede il cuore ingenuo
        Tempo
        Non è arrivato ancora
        Solo
        è mestiere da capaci
        Bravo
        a far finta non lo sono
        Che manchi

        Nelle vene che di sangue sono esangui
        Che manchi
        Nei sorrisi che tra i denti sono stanchi
        Che manchi
        Nel cielo ancora aperto dei miei fianchi
        Che manchi
        Nel sbagliare siamo stati tutti quanti
        Tu manchi.
        Composta nel ottobre 2009
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          Scritta da: Peppe Fazzina
          in Poesie (Poesie personali)

          Maggio

          Maggio amico mio, ritorni prepotentemente nella
          mia vita, non ti ha detto per caso aprile che
          quelle che ti mandai erano le mie ultime
          parole? E tu bussi e vuoi pure entrare?
          Era il primo giorno del nuovo giorno,
          nell'aria antichi sapori inebriavano
          i miei sensi, quel giorno le dissi: io
          ti amo, tu complice della mia nemica,
          quel giorno io e lei stretti ascoltavamo
          un gruppo che suonava le nostre canzoni,
          un'atmosfera quasi magica mi avvolse,
          ero felice, quella notte
          confidai alla luna il mio amore.
          Quando te ne andasti mi dicesti: luglio!
          La sera dopo corsi al mare con lei, ma non
          capivo ancora luglio, ecco cosa non mi dicesti!
          A luglio lei decise di non tenere in grembo
          il frutto del mio amore, e luglio si vestì
          di novembre.
          Composta venerdì 13 novembre 2009
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            Scritta da: lorena
            in Poesie (Poesie personali)

            Il treno

            Ricordi?
            Affrontavi il vento urlando, gli innamorati si salutavano con nuove promesse... e portavi su quelle vecchie rotaie
            occhi sognanti
            di chi già intrecciava la trama
            di un rinnovato incontro
            immaginando lo sguardo ammaliato
            dell'uomo amato. Il treno segue i binari e ci fanno compagnia pianti o sorrisi e promesse. Chiudiamo gli occhi e tessiamo sogni mai sognati in attesa... dei ricordi più belli.
            Composta mercoledì 11 novembre 2009
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              Scritta da: Sir Jo Black
              in Poesie (Poesie personali)

              E Giorni Passano

              È piovuto:
              gocce di dolore,
              porte chiuse.

              È passato tempo:
              giocando di nulla,
              piaceri effimeri.

              È vivere:
              giogo pesante,
              ponti caduti.

              È vivere:
              giostra vivace,
              passi felici.

              È ancora morire:
              giorni come massi
              pestati nel cuore.

              È ancora vivere:
              giorni come sogni
              posati sull'anima.
              Composta domenica 8 novembre 2009
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                Scritta da: ROBERTO ASCIONE
                in Poesie (Poesie personali)

                La partita della vita e la Scelta costante

                Il Creato è un insieme
                di soluzioni e cavalcavia,
                attese e sottopassaggi.
                Alla tempesta d'azzurro
                del ciel sublime,
                corrono paralleli
                erbosi sentieri
                o misteriose scene
                in bianco e nero
                relative a scelte scure
                e fredde come il ferro.

                Va dritta impavida, la torre.
                L'abile cavallo dribbla
                con mossa "elle". Corre
                l'alfiere in diagonale
                e supera il pedone.
                Giocano a scacchi
                gli uguali e i diversi
                dall'alba al calare
                del sole, senza riposo
                a tutte le ore
                cercando vittoriosi varchi.

                L'Essenza
                della vita in volo
                posa lo sguardo sull'esistenza.
                Figli sognano la guerra
                in groppa alle nuvole
                e padri si tarpan le ali
                liberando saldi piedi in terra.
                Le alternative, artefatte o naturali,
                come migliaia di bivi
                si liberano e si intersecano
                creando storie.

                Il deciso, il silenzioso,
                è un viaggio speciale
                ciascuno per la propria
                strada, il proprio ideale.
                L'ambizioso
                prova il numero individuale.
                Si precipita l'istintivo
                mentre il prudente
                si defila, sospettoso.

                Gli uomini,
                pedine sullo scacchiere mondo.
                Ognuno fa la sua mossa.
                Numeri, probabilità, abilità.
                Propizia o dolente
                sempre lei, la Scelta
                sia essa nata da cuore o mente,
                rappresenta lo scacco matto
                che di certo, presto o tardi, arriverà.
                Composta giovedì 5 novembre 2009
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                  Scritta da: lorena
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Il tempo

                  Le pagine del mio tempo
                  ti parlano di un cuore ferito
                  perché mentire ho pianto sai.
                  Il vento infuria
                  e canta la sua libertà,
                  mentre io sogno
                  affacciata a quella finestra,
                  ti prenderei tra le braccia
                  se solo potessi
                  dimenticherei ombre e gelosie
                  Se tu mi toccassi,
                  dimenticherei
                  le mie poche ragioni
                  messe li così ordinate nella testa
                  vorrei confondermi
                  lasciando che il resto
                  facesse la sua parte.
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Addio amore mio

                    Sole, sole, sole
                    Gridava il mio corpo bagnato dal tuo sorriso,
                    Sole brucia il mio cuore per non poterlo donare a più nessuno,
                    incendia il mio desiderio di te.
                    Parole gettate tra i rami seccati dall'odio,
                    soltanto parole e nulla più.
                    Scende lenta la tormenta,
                    sui sentieri sudati e bagnati,
                    perché io ti ho cercato ma tu non eri lì
                    ad aspettare il mio amore.
                    Perché io ti ho aspettato
                    Ma tu non eri lì a cercare il mio amore.
                    Mi ghiaccia il ricordo che ho di te.
                    Niente più sospiri e non più gridi di gioia.
                    Nulla lasciato sulla scia del tuo fuggire.
                    Composta martedì 10 novembre 2009
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