Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Lungo il fiume

Erba bagnata sotto i piedi
funghi morti sotto la luna
rugiada piena di lacrime
di donne vicino la cuna.

I pioppi lungo il fiume
sono già senza foglie
un ramo secco cade
sul canto d'una rana.

Sul sentiero del prato
incontro due anziani soli:
uno con una foglia secca
l'altro con in mano un fiore.

Il cane corre solo
dietro odori perduti,
il sole rosso scende
nell'intimo del cuore.

Raccolgo l'ultima cicoria
per la mia cena di domani,
mentre la gazza si spaventa
e saltando vola lontano.

Con la nebbia che cade
ritorno a casa mia.
Mi accompagna il cane
in dolce compagnia.
Composta lunedì 9 novembre 2009
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)

    Nel mio paese

    Un'ombra scende lentamente
    in quest'angolo di paese,
    abbraccia una rosa rossa
    appesa a una spina bianca.
    Non sente la ferita aperta
    dal silenzio della strada.
    Un batter d'ali misteriose
    si posa sull'ombra che tace.
    L'unica statua della piazza
    ascolta la morte che passa.

    Cammina il giorno al suo fianco,
    cade sui tetti l'ultimo sole,
    le pecore ritornano all'ovile
    insieme al cane e al pastore.
    Un rintocco lento di campana
    annuncia l'addio di un uomo
    vissuto all'ombra di un muro
    con un libro nelle mani.
    È scesa l'ultima ombra amica
    portandosi dietro anche quest'uomo.

    Cosa resta nella sera in paese?
    Dove vanno le pecore domani?
    Il cane seguirà abbaiando
    dietro ombre senza pianto.
    La piazza è rimasta come ieri,
    piena di silenzi e rimpianti.
    La campana guarda il cielo muto,
    la statua aspetta un incanto.
    Una nenia di dolore e di parto
    è l'ultima nota di un canto.
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      Scritta da: Veronica
      in Poesie (Poesie personali)

      #12

      Con ogni respiro
      creo un Universo.
      Ogni singola particella di Universo
      mi appartiene.
      Le stelle
      sono frammenti della mia Anima
      sparsi nel cielo.
      Le stelle
      sono frammenti dell'immenso amore
      che ho per te.
      Una lunga scia dorata
      come un ruscello che ti porta a me,
      dalla vallata al mare,
      su un tappeto di soffici nuvole
      che attutiscono i battiti del cuore.
      Composta martedì 3 novembre 2009
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        Scritta da: Erika
        in Poesie (Poesie personali)

        Ti ritrovo

        È sera,
        ascolto il rumore del silenzio.
        Mi sfiora e mi stordisce.
        Sono sola,
        la stanza vuota,
        il mantello diventa più scuro
        la notte m'ingoia, poi esplode,
        i frammenti mi bucano la pelle
        come tante zanzare impazzite mi assalgono.
        Gli occhi si chiudono,
        il silenzio mi spaventa, mi assorda.
        Adesso vedo una luce
        Ma non è il sole,
        poi è buio ma non è notte.
        Cerco un momento...
        sembra un'ora.
        Cerco l'acqua...
        Trovo fango.
        Le persone non mi vedono, ridono.
        Altre mi guardano e piangono.
        Tu mi aspetti,
        Mi sollevi.
        Ingoio saliva
        ma la mia gola si asciuga.
        Cerco ancora acqua,
        Trovo solo fuoco.
        Respiro ma soffoco.
        I miei piedi non sentono il suolo
        La tua mano sfiora la mia.
        Ho le guance bagnate
        ma non sta piovendo.
        Qualcosa mi penetra
        Il freddo mi attraversa
        Il caldo mi cola dalla bocca.
        Non sento più quella mano.
        Sono di nuovo sola,
        nessuno piange o ride... nessuno c'è...
        la terra mi attira a sé,
        il mio breve viaggio finisce.
        Mi vedo riflessa, il bianco m'inquieta.
        Il corpo rigido torna caldo.
        Riecco la tua mano,
        pallida... di ghiaccio,
        Ti sento accarezzarmi, mi hai perdonato.
        Apro gli occhi,
        La solitudine mi abbraccia...
        ora il mio cuore respira la pace.
        Composta lunedì 9 novembre 2009
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          Scritta da: Erika
          in Poesie (Poesie personali)

          L'antidoto

          Sei il vento e il sole su di me,
          la tua sagoma mi accarezza silenziosa,
          il velluto mi scivola tra le mani.
          Eccoti, mago affascinante
          porti l'acqua e il fuoco dentro te,
          accendi il mio desiderio.
          L'anello si deforma piano,
          le risa della strega mi disturbano,
          il profumo nella stanza aleggia.
          Percepisco la sua gelosia,
          taglia il filo che ci lega.
          Vedo che ti allontani,
          la tua ombra diventa minuscola,
          resto illusa e impotente.
          Il suo filtro ha funzionato
          ma il mio sangue sarà l'antidoto.
          Ora che il male non respira,
          torni dentro me.
          Il veleno diventa succo,
          l'animale abbandona la sua preda
          e la fata può concedersi all'amore.
          Composta lunedì 9 novembre 2009
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            Scritta da: Erika
            in Poesie (Poesie personali)

            Il mio nemico

            Eccomi qui,
            più delusa e arrabbiata che mai.
            Il silenzio è pesante
            quasi quanto il supplizio di uno sguardo indifferente,
            in fondo è così,
            più comodo abbandonarsi che lottare...

            Così, come una linea
            che gira impazzita per trovare la forma perfetta,
            io non trovo equilibrio.
            Intorno tutto è frenetico.
            Assalita dall'angoscia mi sdraio.
            Ho paura di dormire...
            potrebbe durare in eterno.
            Il passato non è così lontano,
            lo temo ancora.
            Lui è il nemico che mi attende di nuovo,
            il fantasma che ogni mattina mi turba,
            e lo stesso che mi avvolge nella sua gelida veste ogni notte,
            quello che mi ha ingannato col suo odore
            e che più di tutti mi spinge ad odiare.

            Vive con me
            che io sia spenta o che brilli,
            che mi senta piccola o grande.
            È inquietante quanto le nervose risa dei più sadici
            ma io lo odio quanto lo amo.
            Il compianto e la pazienza non mi bastano più.
            Voglio la forza, uno spiraglio di luce
            ora che sento di essere ad un passo dal buio.
            Composta lunedì 9 novembre 2009
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              Scritta da: Piero Valle
              in Poesie (Poesie personali)

              Seduta in riva al mare

              Seduta in riva al mare senti le onde narrare
              di dolci fantasie,
              di storie senza tempo.
              Il tintinnio,
              lo stridore della schiuma sui sassi.
              Le impronte dei tuoi passi.
              L'aria che soffia portando con sé il profumo del sale.
              Un tuo respiro. Un tuo pensiero.
              L'assoluto che cerchi è già là, nei tuoi occhi.
              Nei tuoi occhi che guardano,
              persi,
              l'azzurro infinito.
              La luce che brilla di scaglie d'argento,
              gioielli vestiti dal mare e dalle sue onde maestose.
              Riflessi di un sole che con la sua mano distesa riscalda il tuo cuore.
              Il volo d'un gabbiano che passa nel cielo,
              gridando un saluto.
              Seduta,
              guardando lontano,
              il caso raccoglie un oggetto perduto.
              Un oggetto lasciato, dimenticato da tempo.
              Testimone silenzioso di una storia che fu.
              Sola. In riva al mare, nel tuo dolce sognare
              una storia d'amore,
              che come quel sole, il tuo sorriso fa illuminare.
              Quel dolce sorriso che fa sospirare
              quell'immenso mare,
              che è lì,
              e che non si stanca di volerti guardare.
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                Scritta da: Mirka Naldi
                in Poesie (Poesie personali)

                Autunno, una panchina nel parco

                Come foglie mosse dal vento
                le parole si posano sul cuore
                di chi è pronto ad ascoltarle.

                Come onde agitate dal mare
                le emozioni travolgono
                chi immobile le attende a riva.

                Come pioggia di fine estate
                le lacrime rigano il volto
                di chi col naso all'insù attende
                che torni a sorgere il sole.

                L'autunno è la panchina nel parco
                dove si siede chi ha il coraggio
                di lasciarsi alle spalle
                il calore certo dell'estate,
                è il sostegno per chi ha la forza
                di affrontare la pioggia e il freddo
                senza il timore di intorpidirsi.

                È per chi si sa sedere senza
                aver fretta di rialzarsi e lì
                resta nell'attesa che un nuovo sole
                torni a splendere alto nel cielo,
                pronto a riscaldare giornate di
                rinnovata vita e felicità.
                Composta lunedì 19 ottobre 2009
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