Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Adesso è nonna, cammina curva poggiata al bastone
con gli occhi fissi sul marciapiede per non cadere.
Il cielo biancastro la copre con un velo da sposa
sapendo che suo marito è morto lasciandola sola.

Quand'era giovane dipingeva il suo futuro di rosa
ma poi venne la guerra e i sogni caddero a terra
insieme alle bombe, alla fame e nera incertezza.
Il suo cuore non cedeva guardando dalla finestra.

Un giorno verso sera sposò il suo uomo che amava.
Vennero figli e figlie come fiori freschi di primavera.
La prima la chiamarono allegria e l'ultimo benedetto
vivendo come famiglia cristiana unita sotto un tetto.

Lei stava sempre in casa con i figli per farli grandi
mentre lui lavorava di giorno e a volte pure di notte
per portare il pane quotidiano e spaventare la fame.
Erano altri tempi quelli vissuti insieme sotto le stelle.

Passarono gli anni, i figli crebbero, arrivarono i nipoti,
il peso degli anni, le rughe del volto e sogni non risolti.
Tutti abbiamo avuto da piccoli il dolce nido della mamma:
oggi lei è rimasta sola e curva con il peso dei suoi anni.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Sui cigli del tramonto camminiamo ogni sera
    per ascoltare quelle voci nascoste nei colori
    del giorno che muore per rinascere altrove
    regalando raggi di sole e una nuova aurora.

    Sono gli estremi di una nostra umana giornata
    che nasce con il sole del mattino senza rumore,
    ci veste di luce, colori, nuvole bianche e nere.
    Poi ogni sera ci accarezza e ci chiude le finestre.

    È il nostro cammino pieno di molte gioie e dolori
    respirando i profumi che ci regalano i molti fiori
    che nascono, crescono e muoiono intorno a noi
    mentre riempiamo il giorno di pioggia e di sole.

    La giornata di noi uomini è piena di molti semafori
    i cui colori sono stampati nei nostri occhi e cuori,
    mentre le nostre donne maneggiano molto meglio
    il cuore, la mente, il tempo e i maschili lamenti.
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      in Poesie (Poesie personali)

      Tutto è di te

      Pervadi i miei spazi vuoti,
      e i pensieri sono tuoi schiavi!
      Irrefrenabile brama
      di raggiungerti
      in questo
      barlume di solitudine,
      mi sento sospeso
      in un vuoto
      mentre prego il tuo nome
      il tempo che scorre
      in tua assenza
      è un abisso senza luce
      né speranza!
      Aspettami amore
      raggiungerò la tua anima
      che sento mia
      da questa parte
      di mondo buia
      tu sei luce
      alla vita mia
      sei amore
      a cui non posso rinunciare.
      Composta lunedì 31 luglio 2017
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        Scritta da: Angelo Bruno
        in Poesie (Poesie personali)
        Regina delle Amazzoni, o valorosa condottiera,
        sei vita per il tuo esercito di vergini guerriere
        e sei morte per i tuoi nemici.
        L'eco del tuo grido di battaglia
        risuona nella pianura
        e un brivido scuote l'anima di chi lo ascolta.
        Tu che schiacci la testa del tuo nemico
        e dal suo corpo inerte ne trai energia.
        Tu che trascini in catene i pochi superstiti,
        quelli che diverranno i tuoi nuovi schiavi.
        Questo regno lo hai conquistato
        e ora ti appartiene di diritto
        e, mentre all'orizzonte il tramonto del sole
        annuncia la fine della giornata,
        intorno a te un silenzio
        che odora di sangue e di morte
        sancisce la fine della battaglia.
        Composta domenica 30 luglio 2017
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          in Poesie (Poesie personali)

          Charlie Gard

          Sorrisi dorati giungono a te,
          caro bambino,
          sfiorando in silenzio il tuo corpicino;
          la candida luce,
          che regna nel cielo felice ed eterno,
          accoglie charlie
          tra prati fioriti e bene fraterno;
          le voci t'adorano con immenso calore
          ed ecco che in cielo s'accende l'amore:
          proteggi i tuoi affetti,
          mio bel piccolino,
          ascolta quel grido
          che strazia il cammino;
          risana chi vive nel pianto infinito
          perché non accetta l'amaro destino
          di perderti ancora,
          di perderti ora,
          vivendo di te,
          nel buio del mondo,
          nel dolce ricordo d'un bimbo sereno
          che tanto ha sofferto
          e che adesso vivrà
          nel cuore di tutti,
          nel cuor di chi amò,
          di chi tanto sperò,
          ed unito lottò...
          per dar voce ed affetto
          ad un dolce angioletto.
          Composta sabato 29 luglio 2017
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            Scritta da: Cetty Cannatella
            in Poesie (Poesie personali)

            Nonostante tutto

            E il mio silenzio sarà la risposta a chi mi ha vista esangue
            trucidata e crocifissa dalla cattiveria e l'egoismo.
            Pulirò il mio viso, asciugherò le lacrime,
            ma nel cuore resterà inciso la grande solitudine provata.
            Io intraprenderò il cammino verso la serenità e l'amore puro
            e non cercherò mai più chi di me ha preso tutto il bene e lo ha dimenticato.
            Oppure chi avendo una vita vuota e sterile
            lo ha riempito di false congetture sulla mia esistenza.
            Volerò
            sognerò e nonostante tutto io questa vita la amerò.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Non ritorneremo a bussare alla porta:
              non c'è più nessuno che ci apra.
              È l'ora del nostro ritorno.

              L'ascensore si è fermato al quarto piano:
              dove si sentiva l'affanno affaticato
              di una vecchietta che viveva sola,
              con l'abbaiare stanco di un cagnolino
              e il telefono che raramente squillava.

              Non ritorneremo a bussare alla porta:
              il riscaldamento è ormai spento,
              la televisione è rimasta muta,
              la radio a pile ha perduto la voce,
              le bianche finestre sono chiuse.

              Non ritorneremo a bussare alla porta:
              nessuno aprirà, nessuno sognerà.
              L'uccello chiuso nella gabbia
              è stato liberato nel cielo azzurro.

              Addio, signora del quarto piano:
              la festa della vita ti accompagni
              sui sentieri senza più orizzonti
              che pregando tu sognavi.

              È rimasto un grido di gioia nell'aria:
              un'ombra di una anziana signora
              si allontana nella luce del giorno:
              anche la nostra viaggerà un domani.
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                Scritta da: Rosita Matera
                in Poesie (Poesie personali)

                Impressione, sole ad est

                Lastra di vetro appoggiata sui tetti
                il cielo,
                su cui scorre una nuvola,
                pennellata di vento.
                E tutto d'improvviso mi appare immerso
                nell'oro del sole che schiude le braccia.
                Arde la tela sui sacchi di iuta
                stesi ad attendere le mandorle secche,
                raccontano odori, frammenti di sogni,
                diapositive sul sole che sorge
                mentre mi infiammo di questo cielo
                nel breve respiro d'un terso mattino.
                Composta martedì 25 luglio 2017
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Quando il tempo si ferma ritornano le illusioni
                  che galoppano su luna nuova senza far rumore.
                  I cardi e le ortiche nascono nelle ore morte
                  mentre la gioia nasce su sentieri pieni di odore.

                  Gli splendidi fiori delle cicorie silvestri salutano
                  il giorno che nasce sulla bianca luce del mattino.
                  I loro petali azzurri sono il riflesso dei miei occhi
                  o giochi e fantasie del signore nelle sue ore morte?

                  Il tempo non ha inizio né fine se ascoltiamo il silenzio
                  rintanato negli angoli oscuri di ombre nate nel vento.
                  È inutile guardare l'orologio o sfogliare il calendario,
                  è meglio apprendere a leggere il tempo e ascoltare.

                  Quando sappiamo ascoltare muti il silenzio delle ore
                  maturano le illusioni, fuggono le ombre, parla il cuore.
                  Solo allora sapremo prendere ottime sagge decisioni
                  uscendo dagli oscuri labirinti dove non sboccia il fiore.
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    La nostra terra respira da sempre l'azzurro del cielo
                    che si specchia e riflette nelle libere acque del mare.
                    I suoi polmoni sono il verde delle piante e dei boschi,
                    i suoi custodi gli uomini generosi che aprono i solchi.

                    La terra è uno scrigno pieno di timori, sudori e amori
                    di gente di tutti i colori che coltivano fiori nei cuori.
                    Ci sono anche mascalzoni che si credono suoi padroni,
                    ma lei, come buona madre, tutti riceve senza rancori.

                    È la casa di gente allegra, sincera, triste e piagnucolona,
                    lei respira con la loro bocca, si lava con la stessa acqua,
                    si veste sempre con stoffe nuove, ma senza pezze a colori.
                    Ogni tanto anche lei si arrabbia e allora gli uomini piangono.

                    Rispettiamo come figli questa nostra amata terra madre
                    che ci offre sempre da mangiare sia in terra che in mare.
                    Salutiamola quando sorge il sole e a sera quando riposa.
                    Baciamola ogni aurora regalandole un arcobaleno di cuori.
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