Poesie personali


Scritta da: Aurora Sisi
in Poesie (Poesie personali)
Scorrer del tempo,
miscuglio di gioie e dolori,
a riordinar la mia vita mi accingo,
affinché i giorni a venire
divengan più lievi.
Riordino,
trepidante,
senza indugio alcuno,
così, come la lucentezza
di un raggio di sole,
si attende dopo la tempesta,
come un dolce riposo si attende,
dopo un'improvvisa stanchezza.
Composta domenica 6 dicembre 2020
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    È l'ora che il triste giorno ammutolisca:
    bambini e uccelli non hanno forza
    né voce per cantare.
    Gli angoli di molte città
    sono pieni di mani tese e fame.
    Ragazze schiave di sporchi signori
    vendono il loro corpo
    in attesa di essere liberate
    in quest'Europa senza cuore.

    Oggi ci vuole Eolo, custode dei venti,
    per aprire gli otri purificando l'aria mafiosa
    imputridita sui vari continenti.
    La ricchezza è nelle mani di pochi magnati
    che dominano mercati, borsa, politica
    e sogni di poveri mai realizzati.
    I privilegiati aspettano l'estate
    per viaggiare e riposare
    mentre la povera gente non ha
    pane per mangiare.

    Tutti i mesi dell'anno sono buoni
    per svaligiare case altrui
    occuparle con il muto consenso
    dei politici e dei furfanti.
    È scoccata l'ora fatidica
    che la terra cambi il suo rumbo:
    tutti dobbiamo imboccare le maniche
    per lavorare e amare
    se vogliamo essere veri fratelli
    seduti alla stessa mensa per mangiare.
    Composta martedì 31 luglio 2018
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      In penombra ho iniziato questo giorno
      quando il sole ancora dormiva
      mentre il cane già sveglio
      seguiva i miei passi
      cadenzando i gradini.

      Il mattino tentava aprire le sue ciglia
      in attesa che il sole apparisse
      su un orizzonte ancora muto
      in cerca di una voce
      perduta nella notte buia.

      Nella quiete delle prime ore del mattino
      le vie del paesino sono vuote.
      Le finestre ancora chiuse
      trattengono prigionieri i sogni
      aspettando il bacio del sole.

      Saluto il cielo con la luna e una stella:
      la prima sparirà inghiottita dalla luce
      la seconda giocherà con l'aurora.
      Il giorno si vestirà d'azzurro
      dando forza alla vita
      sorridendo alla morte.
      Composta martedì 31 luglio 2018
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Gli occhi del mattino hanno trafitto la luce
        apparsa su ali stanche della notte
        mentre i miei occhi si aprono lenti
        al cinguettio di passeri in amore.

        Il giorno avanza sui lampi della memoria
        ricordandomi che il tempo uccide
        gioventù e bellezza
        insieme a molti ricordi.

        Sappiamo che Il tempo non ha confini né voce
        solo scalfisce la superficie delle cose
        perché lui non ha occhi né cuore
        ma solo lungimiranza e stupore.

        Noi siamo l'orologio del tempo con scadenza
        con mani tese per captare l'eterno.
        Ogni giorno che passa veloce
        nasconde gli echi della nostra vita
        per ritrovarli fioriti
        sull'ultima nostra riva.
        Composta martedì 7 agosto 2018
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Agosto di calore e feste patronali
          nelle terre del regno di Aragona
          pieno di storia, orgoglio e nostalgia
          dove las vaquillas
          non possono mai mancare
          per far germogliare ricordi del passato
          qualche lacrima per chi manca all'appello
          ma presenti nel cuore della gente.
          Autentiche feste popolari
          dove i grandi rivivono l'infanzia
          e i giovani diventano grandi.

          Ho trascorso un giorno comunitario
          nella terra delle cinque ville
          festeggiando a Bardenas
          un gran pranzo all'aperto
          all'ombra di pini e con molta gente onesta.
          Un'immensa paella per quattrocento persone,
          un buon vino rosso e delizie dell'orto.
          Giornata di allegria campestre
          una buona e lunga tertulia
          parlando di tutto, passato e presente.

          In questi giorni sbocciano fiori di amicizia
          dove non esistono frontiere di età e paesi.
          Le feste sono per viverle insieme
          dove tutti siamo fratelli e sorelle
          sotto il sole e sotto le stelle.
          Composta venerdì 3 agosto 2018
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Spari di festa paesana festeggiano la sera
            vestita di stupendi fuochi artificiali
            con profumo di stelle e buon vino
            con lontani balli senza fine.

            Passeggiano ragazze immaginando baci
            con abbracci d'innamorati.
            Le ore passano lente nel giorno afoso
            in attesa che spunti la notte
            per aprire le porte dell'amore.
            Molte ballano con le ombre
            che indossano pantaloni
            di ragazzi ancora in fiore.

            Ogni tanto uno sparo rompe il silenzio:
            chiama a raccolta i danzanti
            riempiendo di tipico folklore
            le lunghe ore morte della notte.

            Le feste dei santi sono ormai secolarizzate:
            restano i nomi sui nudi calendari:
            alcool, sesso e ubriachezza
            sono le nuove mete
            della gente in festa.
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              Scritta da: Alisia7
              in Poesie (Poesie personali)

              Benedetti...

              Benedetti coloro che sanno portare le ferite dell'anima con l'eleganza della dignità.
              Benedetti coloro che soffrono e hanno una parola gentile per gli altri.
              Benedetti coloro che falliscono ma ci provano sempre, senza arrendersi mai.
              Benedetti coloro che sono stati maltrattati dalla vita ma sono rimasti gentili.
              Benedetti coloro che hanno gli occhi lucidi ma sanno guardare oltre.
              Benedetti coloro che sono stati delusi ma hanno ancora un grande cuore.
              Benedetti coloro che di ogni caduta hanno compreso la lezione della vita.
              Benedetti coloro che nonostante tutto, ringraziano il buon Dio.
              Composta mercoledì 17 marzo 2021
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Ognuno di noi porta nei suoi occhi la morte
                pur non conoscendo chi sia, né il tempo, né l'ora
                né dove, né quando ce la incontreremo
                faccia a faccia per scrivere FINE
                al breve indice della nostra vita.

                Ho accompagnato molti alla loro ultima dimora:
                bambini, giovani, adulti, vecchi, uomini e donne.
                Tutti finiamo a mani vuote e occhi spenti da altri.
                La morte tutti l'affrontiamo
                con occhi ben aperti.

                Quando nasciamo salutiamo la luce con il pianto
                perché è il nostro gran grido di giubilo e incanto.
                La vita è qualcosa di sublime, troppo grande e bella
                per questo mamma ci porta
                per nove mesi in grembo.

                Vita e morte
                due estremi d'un breve o lungo camminare.
                Tocca a noi riempire le due tasche
                della nostra bisaccia che carichiamo:
                quella sotto gli occhi la colmiamo
                durante gli anni vissuti
                quella sulle spalle la vedremo aperta
                solo quando spiriamo.
                Composta venerdì 30 novembre 2018
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Cinguettano le amiche colombe sul mio tetto
                  perché il sole d'agosto si è nascosto
                  dietro nuvoloni neri pieni di pioggia
                  che aspettano di lavare il giorno
                  sotto un cielo di polvere.

                  Foglie al vento impazziscono nell'aria umida.
                  L'orizzonte con nebbia copre le verdi colline
                  mentre gli uomini incappucciati corrono
                  per non essere raggiunti dalle grinfie
                  di un vento che rimbomba.

                  S'inchinano umiliate le cime di cipressi verdi
                  che trafiggono l'aria piena di calde lacrime
                  spuntate d'improvviso sul volto senz'occhi
                  del cielo con polvere, aghi secchi e foglie morte
                  che lacerano la faccia del giorno.
                  Composta venerdì 30 novembre 2018
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