Poesie personali


Scritta da: Lucia Quarta
in Poesie (Poesie personali)

Nel sogno

Tutto in una notte semplicemente,
gli occhi sbiaditi, il cuore fragile
di chi ha amato tanto.
Sei l'oceano nel quale affonderai.
Sei l'ombra del cuore.
Quella che ti asciuga le lacrime
che nessun altro vede.
Ma se un giorno la incontrerai
abbine cura e tieni la stretta.
Perché sto pensando a te
perché sei un'ombra che torna
sempre nel mio sogno!
Notte.
Composta mercoledì 8 febbraio 2017
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    Scritta da: Barbara Pelosi
    in Poesie (Poesie personali)

    L'universo

    Vasto, forse infinito,
    avvolto da mistero e mito,
    così buio, così perso:
    l'irraggiungibile Universo.

    In realtà è fonte di luce,
    di energia pura riluce.
    Uno solo oppur milioni
    in diverse dimensioni?

    Non restiamo incatenati,
    dall'immenso confinati,
    ma viviamo la realtà
    di diverse civiltà
    che già forse nel passato
    un contatto hanno cercato.

    Spazio e tempo navighiamo
    e la mente liberiamo,
    perché questo è il cammino
    preparato dal destino.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Cavallo e toro in labirinto umano
      chiamano la morte nel cerchio dell'arena.
      Sono fantasmi in ritmo di colori
      i movimenti danzanti degli zoccoli
      sfidando gli occhi tinti di rosso.

      I minotauri spiano dietro le transenne
      il furore degli dei vestiti da toreri.
      L'aria è carica di allegria secolare
      correndo dietro musica iberica
      nata con i miti venuti dal mare.

      Cavallo e cavaliere rompono il silenzio
      schivando la nobiltà del toro bravo
      con banderillas di colori ardenti.
      La gente beve l'ultimo sorso di vino
      ammirando la lotta della propria vita.

      Cammina altero il torero di fuoco
      su trombe soffiate da desideri.
      Inicia la danza che chiama la morte
      in questa festa piena di miti e colombe
      disegnata con fili d'oro e sorrisi al vento.

      Suona la tromba, ricambio di spada,
      il minotauro scende nell'arena,
      il toro respira l'ultima immagine
      che scivola veloce nelle sue vene.
      Il grido della festa muore con il toro,
      il sangue uccide l'ultima favola
      scritta sul silenzio maturo dell'arena.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Sulle costole dell'Adamo di oggi
        sta scritto con parole d'argilla:
        "Rivoluzione senza sogni maturi
        con cuore di ferro in uomini nudi".

        Nascerà una nuova Eva
        madre dell'uomo futuro.
        Svegliamoci in fretta
        perché domani potrà essere
        tempo perduto.

        Nei rumori di città sommerse
        suona il flauto della vita nuova.
        Non c'è bimbo che ascolti contento
        un messaggio a luci spente.

        Cosa farà l'Adamo di domani
        con piedi di creta troppo antica
        e cuore un po' arrugginito?

        Sta nascendo la civiltà del grafeno.
        Le piccole cose di pessimo gusto
        saranno appese in musei di paglia.
        Apparirà una nuova donna
        legata all'uomo con la tanga!
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          In strade medioevali con archi e torri
          giocano i giorni di una fanciulla amica.
          Segue con lo sguardo il fumo della pipa
          posarsi su piatti feriti a fuoco
          per conservare geometrie moresche
          segni di voci che tacciono da secoli.

          In quella casa di pietre rosate
          vivono immagini mai cancellate
          con ali di lino ricamate a mano.
          Le favole del cuore nate nella sera
          riecheggiano nell'eco delle stanze
          con porte aperte spinte dal vento.

          Poi ruggì la guerra piena di odio:
          le pareti si tinsero di rosso sangue
          le favole diventarono tragedie
          con volti e cuori pieni di miserie.
          La fanciulla divenne presto madre
          con sogni infranti di bellezza.

          Vennero i figli e anche la loro partenza
          ritornarono le favole a riempire le ore
          ma presto il marito la lasciò vedova.
          Guardava le foto, costruiva castelli,
          suonava il piano con estrema dolcezza
          riempiendo le ore per morire contenta.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Il giorno e la notte hanno lo stesso sangue
            quando si fermano nella vecchia barca
            piena di fagotti con geroglifici strani.
            Seduto in un angolo di casa, ascolto
            una tenue voce della nonna inferma:
            "madre, che dolori nasconde questa carne
            vissuta con lo sguardo rivolto al cielo".
            Rintocca l'ultima mezzora nell'orologio
            regalatole all'ultimo compleanno.

            Il cagnolino ladra a un'ombra senza volto
            seduto sullo sdrucito sofà della nonna.
            I fiori emanano il loro soave profumo
            per addolcire l'aria secca di fantasmi.
            Non si muore con gli occhi chiusi
            in questi giorni pieni di speranza.
            La morte è fuoco per chi non la teme,
            brucia la corteccia di un tronco antico,
            salvando il seme per il nuovo bosco.

            Il giorno e la notte sono figli della stessa madre,
            allegra e triste che giace assorta su cenere bianca.
            Alla vecchiaia seduta accanto al caldo focolare
            la nonna sgrana il rosario della sua lunga vita
            sorridendo ai giorni trascorsi dei suoi vent'anni
            che legge negli occhi della foto di suo marito.
            Gli anni passano veloci come le nuvole del cielo
            in attesa di una pioggia feconda di misteri
            per regalarle il dono della pace nell'ultimo bacio.
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