Poesie personali


Scritta da: Gerry
in Poesie (Poesie personali)

Il ritorno alla luce

Al ritornare alla luce
il silenzio ci opprime
di persi pensieri
su delle pagine bianche
e vuote d'amore
ed una perversa anima.
Ritorno alla luce
e alla solitudine ritrovata
dei tuoi falsi sospiri.
Il ritornare alla luce
della mia mente ottusa
e ritrovare me stesso.
Composta venerdì 1 settembre 2006
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    Scritta da: Andrea De Candia
    in Poesie (Poesie personali)

    Vicenda d'acque

    La mia vita era come una cascata
    inarcata nel vuoto;
    la mia vita era tutta incoronata
    di schiumate e di spruzzi.
    Gridava la follia d'inabissarsi
    in profondità cieca;
    rombava la tortura di donarsi,
    in veemente canto,
    in offerta ruggente,
    al vorace mistero del silenzio.
    Ed ora la mia vita è come un lago
    scavato nella roccia;
    l'urlo della caduta è solo un vago
    mormorio, dal profondo.
    Oh, lascia ch'io m'allarghi in blandi cerchi
    di glauca dolcezza:
    lascia ch'io mi riposi dei soverchi
    balzi e ch'io taccia, infine:
    poi che una culla e un'eco
    ho trovate nel vuoto e nel silenzio.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie personali)

      Vertigine

      Afferrami alla vita,
      uomo. La cengia è stretta.
      E l'abisso è un risucchio spaventoso
      che ci vuole assorbire.
      Vedi: la falda erbosa, da cui balza
      questo zampillo estatico di rupi,
      somiglia a un camposanto sconfinato,
      con le sue pietre bianche.
      Io mi vorrei tuffare a capofitto
      nella fluidità vertiginosa;
      vorrei piombare sopra un duro masso
      e sradicarlo e stritolarlo, io,
      con le mie mani scarne;
      strappare gli vorrei, siccome a croce
      di cimitero, una parola sola
      che mi desse la luce. E poi berrei
      a golate gioiose il sangue mio.

      Afferrami alla vita,
      uomo. Passa la nebbia
      e lambe e sperde l'incubo mio folle.
      Fra poco la vedremo dipanarsi
      sopra le valli: e noi saremo in vetta.

      Afferrami alla vita. Oh, come dolci
      i tuoi occhi esitanti,
      i tuoi occhi di puro vetro azzurro!
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie personali)

        Alpe

        Sulla parete strapiombante, ho scorto
        una chiazza rossastra ed ho creduto
        che fosse sangue: erano licheni
        piatti ed innocui. Ma io ne ho tremato.
        Eppure, folle lampo di tripudio
        e saettante verità sarebbero
        un volo e un urto ed un vermiglio spruzzo
        di vero sangue. Sì, bello morire,
        quando la nostra giovinezza arranca
        su per la roccia, a conquistare l'alto.
        Bello cadere, quando nervi e carne,
        pazzi di forza, voglion farsi anima;
        quando, dal fondo d'una fenditura,
        il cielo terso pare un'imparziale
        mano che benedica e i picchi, intorno,
        quasi obbedienti a una consegna arcana,
        vegliano irrigiditi. Sulle vette,
        quando la brezza che ci sfiora è l'alito
        di vite arcane riarse di purezza
        ed il sole è un amore che consuma
        e, a mezza rupe, migrano le nubi
        sopra le valli, rivelando a squarci,
        con riflessi di sogno, la pensosa
        nudità della terra, allora bello
        sopra un masso schiantarsi e luminosa,
        certa vita la morte, se non mente
        chi dice che qui Dio non è lontano.
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          Scritta da: Rosita Matera
          in Poesie (Poesie personali)

          Ricordati di ricordare

          Chiunque tu sia,
          da qualsiasi posto tu provenga,
          a qualsiasi latitudine o longitudine tu sogni, ridi e vivi,
          ricordati di ricordare le stelle che hai dimenticato
          nel quaderno, sotto il banco, in fondo all'aula.
          Lo hai chiuso in un giorno di pioggia
          quando i pugni facevano male,
          confondendosi col fragore
          dei lampi sulla strada.

          Ricordati di ricordare
          sempre da dove vieni,
          il luogo dove hai giocato
          la terra che ti ha cullato quel giorno che hai visto il mondo,
          perché nei granelli di quella terra
          è racchiusa la tua umiltà,
          che è la tua grandezza,
          ciò che ti rende una persona vera.

          Ricordati di ricordare
          dove vai, senza esitare,
          saranno tante le vie sbagliate
          che fuorvieranno il tuo percorso
          ma se apri i pugni
          che un giorno lontano facevano male
          ritroverai la strada, i sogni, le stelle racchiuse nel quaderno,
          perché non è mai troppo tardi per potersi ritrovare,
          poter stringere le proprie mani come si fa con un amico.

          Ricordati di ricordare
          che mai sarai del tutto solo
          se sarai in buona compagnia
          dei pensieri più elevati.

          Ricordati di ricordare
          che la libertà non serve a nulla
          se prima o poi non la unisci
          alla libertà di qualcun altro
          poiché, se tu non ami,
          quell'amore si disperde,
          come un bel profumo che nessuno avrà sentito

          e infine ricordati di ricordare
          di stare calmo, di non arrabbiarti
          se hai perduto un solo treno...
          ne passano tanti se sai guardare nella giusta direzione,
          e soprattutto ricordati di ricordare
          che il viaggio della vita è troppo bello, troppo grande, troppo importante
          per perderti dietro a piccolezze
          a cui dai troppo peso sulla bilancia dell'esistenza.
          Apri i pugni ed abbandona tanti inutili rancori,
          e vedrai che da quei pugni usciranno un paio d'ali.
          Composta venerdì 17 febbraio 2017
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            in Poesie (Poesie personali)
            Se esiste un Dio
            non denaro chiederei
            e nemmeno salute.
            Se Dio fosse davanti a me
            non eternità vorrei
            e neanche paradisi o promesse.
            Dinnanzi ad un qualsiasi Dio
            il tuo sorriso vorrei, sentire il tuo calore.
            Chiederei la nostra felicità, limitata si ma unica,
            null'altro vorrei, nulla che un Dio possa regalarmi.
            Solo un tuo si desidero.
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