Poesie personali


Scritta da: Aquilablu59
in Poesie (Poesie personali)

L'idea

Eh già, ci si sbaglia.
Ci si fa un'idea di una persona,
ma poi ci si rende conto,
che l'idea era solo il frutto,
di ciò che volevamo sperare.
Ma le idee, sono sempre valide,
giuste o sbagliate.
Vuol dire che abbiamo un infinita fantasia,
e avere fantasia,
è indice di credere ancora,
nonostante tutto.
E la vita è, soprattutto credere.
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Nascondiamo gli idoli del cuore
    nei crepaci degli scogli umani.
    Dormiamo nelle caverne dell'eco
    come pipistrelli in attesa.
    S'apriranno gli occhi dei ciechi
    nel deserto di sabbie future,
    riconosceremo una lingua morta
    leggendola nelle ombre.

    Cerchiamo e domani troveremo
    la voce che corre col vento,
    il tempo flagellato dal silenzio,
    la mano trasformata in carezza.
    Pianteremo cedri d'acciaio
    lunghe le strade del cielo,
    porteremo cardi all'occhiello
    il gran giorno dell'amore.
    Faremo delle tenebre splendore
    spezzando le catene dell'orrore,
    saremo gl'indovini del domani
    sventando i presagi dei maghi.

    Dimmi o uomo nato dalla creta
    dov'è finito il tuo stupore?
    Tu donna nata dalla carne
    ridarai al tronco la speranza.
    In due matureremo insieme
    asciugandoci le lacrime
    che brillano nei nostri occhi.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)

      Dove va l'azzurro del giorno

      Andiamo lontano nella notte
      aperta al vento portato dai monti.
      Camminiamo insieme alle lumache
      in questo cielo maturo di silenzi.

      Dove vanno i sospiri della vedova,
      cosa fecondano i pianti dei vecchi
      lasciati soli dietro la finestra?

      In una notte con poca luce
      anche i cani sono assenti:
      annusano gli odori dei sogni
      di padroni stanchi di tristezza.

      Dove va l'azzurro del giorno,
      dove vanno i sorrisi dei bimbi,
      dove va l'amore delle coppie
      separate troppo in fretta?

      Viviamo in una barca senza timone
      con le vele gonfie di illusioni.
      Domani analizzeremo il cuore
      con molte ombre e pochi timori.
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)

        Diapositive africane

        Un singhiozzo nella gola,
        una lacrima piena di gioia,
        una capanna fatta mondo,
        una foresta piena di colori.

        Sono diapositive nel cuore
        quando solo guardo la sera
        maturare nel tramonto.

        I sogni avvolti in capulanas
        camminano con il vento,
        i bimbi sulle spalle materne
        ascoltano la danza del tempo.

        Sono statue di ebano puro
        questi grandi miti umani
        vissuti da gente austera
        nel mondo mozambicano.

        Un tam tam nella notte,
        una danza sotto le stelle,
        un tatuaggio sulla faccia,
        un'offerta a Madre Terra.

        L'ultima diapositiva è notturna:
        la luna adagiata sulle zanne
        d'un elefante ammutolito
        guardando il figlio appena nato.

        Il cuore ritorna alla foresta,
        gli occhi rincorrono gazzelle.
        Le lacrime spuntano da rugiada
        stringendo mani aperte al domani.
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)

          Giorno di neve

          È caduta la neve nel giardino
          senza avvisare nessuno.
          Tutto nella notte oscura
          è bianco come il futuro.

          Scende lenta la ricchezza
          sulle strade dell'uomo.
          Tutti dicono ridendo:
          "Anno di nevi anno di beni".

          Guardiamo dietro i vetri
          un mondo tutto bianco.
          Speriamo che anche il cuore
          si riempia di speranza.

          Scende lenta la neve bianca,
          l'anima vola lontano
          con un passero spaventato
          su un tetto immacolato.
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)

            Navigando in un sogno

            Erano immagini in bianco e nero
            sulle ali di un sogno d'autunno.
            Le cicogne aspettavano l'aurora,
            le nuvole giocavano con l'acqua,
            l'anima pregava sotto un cipresso.

            Guardai nella grotta della memoria:
            un bimbo e una vecchia
            dormivano accanto a una colonna.
            Un camino spento aspettava il fuoco
            insieme a un arcobaleno di colori.

            La cicogna mi invitò al fiume,
            una nuvola mi portò nel cielo,
            l'anima si diresse alla montagna.

            Le immagini le vidi a colori
            in un tramonto senza suoni.

            Navigai con una sinfonia nel cuore,
            una bianca margherita nelle mani
            su un arcobaleno di cristalli.
            Cavalcai su una luna troppo umana
            guardando il mondo da lontano.
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              Scritta da: Stefano Medel
              in Poesie (Poesie personali)

              Ribellione musicale

              Eli sta chiusa nel suo abbaino,
              e non parla con la gente;
              se anche parlasse,
              nessuno l’ascolterebbe,
              se anche lo facessero,
              nessuno
              poi la capirebbe;
              ed allora passa le giornate intere,
              ad ascoltare,
              le varie band musicale;
              da qualche tempo,
              c’è una musica nell’aria,
              c’è un vento nuovo,
              è la ribellione,
              è la contestazione
              a questo sistema,
              a questo mondo schifoso,
              ribellione,
              ancora ribellione,
              che ti dice,
              di mollare le menate,
              e di metterti  a lottare,
              anche s e ti sono tutti contro,
              e dormono tutti
              e hanno il cervello corto,
              e la massa,
              si accontenta sempre,
              e vive nella stupidità
              e l’ignoranza,
              e seguono il gregge,
              delle idee altrui,
              e delle mode dei potenti,
              che ci vogliono tutti deficienti
              e con pochi pensieri,come bestioline.
              Musica ribelle,
              ribellione,
              a tutto questo,
              me ne frego,
              e non seguo il carrozzone,
              sto fermo o vado via,
              e vivo la vita mia.
              Composta martedì 1 dicembre 2015
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                Scritta da: Stefano Medel
                in Poesie (Poesie personali)

                Paese

                Paese,
                tra bricchi, fossi
                e colline;
                tra filari
                e capannoni,
                tra vecchio e nuovo;
                un po' provinciale,
                un po' bastardo,
                e fetente
                e anche irriverente;
                fatto di pettegolezzi,
                luoghi comuni,
                soliti discorsi
                da osteria;
                il calcio,
                le donne,
                i soldi;
                vita banale e
                lineare;
                a volte,
                vorresti andartene;
                ma sei affezionato
                ai posti,
                come i gatti.
                Paese un po'
                addormentato.
                Composta lunedì 30 novembre 2015
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                  Scritta da: Stefano Medel
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Masaniello è tornato

                  Masaniello è qui,
                  Masaniello
                  È tornato;
                  sono io,
                  sono qua,
                  e scusate ho fretta,
                  il popolo aspetta;
                  per la gente sono solo
                  il matto,
                  il pazzo;
                  ma io vado avanti con
                  la mia guerra,
                  non mi arrendo e mi ribello,
                  e faccio quello che mi va,
                  e non sono sclerato, sono pure diplomato,
                  e sono strano,
                  e stravagante,
                  per rivolta,
                  al sistema imperante;
                  e lo dico e lo scrivo,
                  in una poesia,
                  perché tu
                  legga,
                  della lotta mia,
                  e del dolore
                  della vita mia,
                  in un mondo
                  di cattiveria e di apatia.
                  Composta lunedì 30 novembre 2015
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