Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il sasso in mente

Il giorno comincia con la notte.
Passano le immagini,
e vedo quello che non ricordavo,
quello che non volevo vedere,
o rivedere.
Si rompe
il sasso che teneva dentro la memoria.
Tutto si squaglia,
mi soffoca,
mi affoga....
Eppure non ero in acqua,
ero disteso nel letto.
... Adesso sono seduto.
E sudo.
Gocce di acqua di mare.
Composta domenica 13 dicembre 2015
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    in Poesie (Poesie personali)

    Martedì mattina a Tintagel, Cornwall

    Ha un cielo nero,
    un cielo che tocca la terra.
    Un cielo nero
    come le scarpe della festa
    che in fondo alle mie gambe bevono la nebbia.
    Ho intorno l'Inghilterra.
    Alle spalle i pochi passi fatti
    lunghi negli anni,
    e sotto di me c'è così tanto mare.
    È tornare.
    All'Inghilterra delle promesse tradite.
    Quelle fatte davanti a me
    e quelle fatte ad un viso rabbuiato.
    Sera d'addio,
    davanti ad una birra chiara.
    Chiara come le mie scarpe da fuga
    di allora.
    Le stesse che ho sempre calzato,
    fino a ieri.
    Adesso sono in fondo all'acqua di Calais.
    Con i sassi dentro
    per non riaffiorare.
    Ha un cielo nero il canale.
    Quello che vedo di schiena.
    Quello dell'andata di troppi ieri fa
    e del ritorno di oggi.
    E quasi mi avvolge
    la mia nuvola di fiato
    e mi sta ferma davanti agli occhi.
    Succede,
    è novembre a Tintagel
    Ancora pochi attimi del mio benvenuto
    dato da solo
    e le mie scarpe da festa
    potranno portarmi dove meritavo di tornare.
    E sarà gioia,
    per le mie scarpe e per me.
    Ma non troppa,
    non sono abituato.
    Bentornato a una casa,
    mi dico.
    Composta sabato 12 dicembre 2015
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie personali)
      Il mare mai s'abbassa,
      anzi s'allarga... s'alza

      Volumi d'onde spinti
      finanche oltre la riva

      Nessuno se n'accorge
      che sol'io me n'accorgo

      di un nuovo altro ripiano
      di lacrime che cresce,

      versate da quei pesci,
      in fila qui vicino,

      che voglion far capire
      agli uomini lo stato

      di tristezza inquinata
      del mare, nerazzurra

      cadente barricata
      di squame grigiospente

      per un ultimo attacco
      sia pur solo di pianto

      sia prima che ogni bocca
      la soffochi pur l'aria,

      sia prima che la morte
      li lasci galleggiare.
      Composta domenica 29 novembre 2015
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        L'Avvento

        Accendiamo la nostra prima candela dell'Avvento,
        rischiarerà le nostre notti buie, la sua luce entra nel cuore
        dona gioia, predispone l'anima, a un intensa, e piacevole emozione,

        prepara noi alla venuta del Signore, sulla terra e nei nostri cuori,
        l'evento piu dolce, esultante, sereno, gaudioso, dell'anno!
        Tempo di speranza di preghiera di attesa nell'accogliere Gesù

        con umiltà e calore nella nostra vita, prepariamoci spiritualmente,
        simbolo di questo cammino è la corona di candele,
        ogni domenica accendiamola, conduce noi incontro al nostro Dio,

        che arriva.
        Composta domenica 29 novembre 2015
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          Scritta da: Daniela Cesta
          in Poesie (Poesie personali)

          Che bello camminare nel bosco

          Che bello camminare nei prati e boschi
          i miei piedi frusciano sulle foglie morte,

          e il vento che scuote le altre, ancora attaccate nei rami,
          raggi solari tiepidi e sgargianti, riempiono il cuore,

          mentre le rondini volano in cielo, tutte insieme
          partono verso i paesi caldi, torneranno a primavera,

          il silenzio è armonia, tra il cielo la terra e me,
          nella natura i dispiaceri no esistere,

          è pensiero gioioso. Luce del cuore, bacio fresco,
          tocco magico, dell'autunno malinconico e splendente,

          nell'orizzonte che arrossisce dolcemente,
          facendo diventare le foglie ancora piu rosse,

          momento incantato di attimi che fuggono,
          godiamo della bellezza di ogni stagione,.
          Composta mercoledì 25 novembre 2015
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            Scritta da: Horion Enky
            in Poesie (Poesie personali)

            Inetta solitudine

            Da questa inetta solitudine
            cerco di scacciare i cattivi pensieri,
            da dentro me,
            mostri che si aggrappano ai sogni di oggi,
            avendo già soffocato quelli di ieri.
            Laceranti grida emanano le mie labbra,
            screpolate e sanguinanti,
            sotto i morsi ricevuti dai vampiri dell'amore.
            Smetti di giocare con la vita sorte,
            non lanciare i dadi per vedere
            se riesci a vincermi,
            per impossessarti del mio destino.
            Devi ancora continuare a lottare cuore,
            lascia all'anima
            togliere i chiodi dei tormenti che ti affliggono
            e aiutarti a sanare le ferite subite dall'orgoglio.
            Non lascerò farti strada dentro di me, solitudine,
            aprirò il mio io al sole e, con la sua luce,
            scardinerò le porte del buio,
            portando con me una lanterna accesa,
            per illuminare la via per le stelle
            e il bastone della vita,
            per legarvi l'eterno sapere
            di cui è intriso l'universo.
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              Scritta da: Terry Di Vetta
              in Poesie (Poesie personali)

              Un giorno di festa

              Davanti a me giovani spose
              giovani mamme briose,
              il tempo scorre in fretta
              torni indietro
              ti rivedi come loro
              piena di energia
              che pulsa nelle vene
              colori luminosi
              tracciano il cammino
              che senti quasi divino.
              Dai vita a una nuova vita
              e la fanciullezza è finita
              la strada tutta in salita
              nessuno te l'ha insegnata.
              Ah se potessi tornare indietro!
              Come un correttore di bozze
              correggerei i tanti errori
              riscriverei quel libro
              ora che l'ingenuità della fanciullezza
              ha ceduto il posto alla consapevolezza.
              Ora sono stanca
              non ho più sogni da sognare
              e aspetto solo che tramonti il sole
              il cuore duole.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Ad ali spiegate

                T'arrovellavi la mente, senza posa,
                su quei libri, china e pensierosa,
                dentro la tua stanza sempre chiusa;
                ed io m'inventavo qualche scusa
                per distoglierti, per un momento,
                da quello strenuo studio accurato,
                di passione intriso e godimento.

                Col tarlo d'avere bene studiato,
                passasti tutto l'anno in fermento,
                ma, dopo averlo a lungo aspettato,
                fosti pronta a quell'appuntamento.

                Conscia del valore, mai ostentato,
                affrontasti ogni ispido argomento
                con sagacia, acume e piglio attento;
                e sostenesti, insieme allo sguardo,
                a sangue freddo e dovuto riguardo,
                con sicurezza, l'esame di stato,
                meritandoti, ampiamente, il "100"!

                Che soddisfazione mi hai dato!
                E quanto sono fiero e contento!
                Ma tu archiviasti tutto quanto,
                essendo aliena dal complimento.

                Sorniona e senza risentimento
                verso i compagni senza vanto
                (raccomandati e parassiti intendo),
                gli ipocriti alieni ed i saccenti
                e, bruscamente, gli insolenti!

                E volgi altrove, già, lo sguardo,
                teso verso il prossimo traguardo,
                a scrutare l'ultimo orizzonte,
                ben oltre l'ovvio e l'evidente.

                Col tuo ingegno e col talento
                e con quell'intuito illuminante,
                svelerai il quid del trascendente?
                O, tra i quanti dell'inconsistente,
                oserai ai confini del transeunte?
                Sonderai i meandri della mente
                o la quintessenza del firmamento?

                Saprai protenderti a così tanto?
                O t'accontenterai, com'è nel tuo intento,
                di scoprire i forzieri che andrai violando,
                scavando la terra nel profondo?

                Non so che farai, ma ti raccomando:
                conta, sempre, su di te, soltanto!
                E abbatti i muri che avrai di fronte!
                Questo è l'auspicio che ti estendo,
                ma senza sprone, ché sei già un portento!
                Per questo sei fatta o per un altro mondo?
                Composta sabato 21 luglio 2007
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