Poesie personali


Scritta da: Alexandra Romano
in Poesie (Poesie personali)

La felicità

La felicità, difficile da trovare,
ma la più bella da provare.

Quell'emozione che ci attraversa così intensamente,
facendoci vivere al presente,
senza timori o ripensamenti.

La felicità, tanto desiderata,
talvolta, troppo ostacolata.

Nascosta dietro a quel buio oscuro,
lontano dal quale si intravede un piccolo bagliore.

Un attimo così fuggente,
che quasi sembra niente,
ma che resta per sempre impresso nella mente.

Così rara e sicura,
in un attimo, capace di far svanire ogni paura.

Talmente candida
da rendere la nostra vita così limpida,
liberandola da ogni dolore, da ogni ferita.

Nonostante sia in cima a quell'altura,
del cuore, resta l'unica cura.

La felicità, un tramonto all'orizzonte,
il sole durante l'inverno gelido.
Il sorriso in mezzo allo sgomento,
il delicato caldo che ravviva un cuore pallido.

La felicità, forse non dura che un istante,
ma è l'attimo, che dà valore ad un'intera vita.
Composta venerdì 31 luglio 2015
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    Scritta da: Sabrina
    in Poesie (Poesie personali)

    Rose d'inverno

    Bellezza incastonata
    nell'aria gelida,
    rosso, rosa,
    che spiccano
    nel ghiaccio mattutino.
    Meravigliose creature,
    perfette alla vista,
    imperfette all'olfatto,
    dono di una natura
    assopita nel suo inverno,
    ma capace di rapire
    il pensiero
    trasportandolo verso
    un futuro ricco di promesse:
    la primavera.
    Composta mercoledì 30 dicembre 2015
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      Scritta da: ENRICO DANNA
      in Poesie (Poesie personali)

      Come concerto di rose

      Sento
      quel vacuo senso d'infinito
      che alimenta la marea del nulla
      come fiore di ciliegio in attesa
      d'una primavera che più non rifiorisce.

      È l'apnea
      il rifugio delle mie utopie
      mentre il mondo scopre nuovi boia
      ed i giorni
      sono uteri feroci
      che del mestruo han fatto il grido di battaglia.

      Non ci sono rose
      non ci sono giardini
      solo le verdi lusinghe del petrolio
      ad alimentare oasi di cemento
      e tutto attorno
      in astinenza d'ossigeno
      lo sciamare di rifiuti animati
      e cervelli inermi
      in file disadorne
      su propaggini di coscienze mute.

      Sento
      le tue mani su di me
      mi accorgo d'esser vivo
      in un contesto di paralisi
      e
      tutto attorno rinasce
      l'euforia d'un canto nuovo
      come concerto di rose
      allo scoccar di mezzanotte.
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        Scritta da: Horion Enky
        in Poesie (Poesie personali, Poesie in lingua straniera)

        Se per ogni parola

        Se per ogni parola che scrivo,
        riuscirò a fare sì che tu possa leggerla,
        posandovi sopra il tuo sguardo,
        avrò sempre la speranza
        di riuscire ad entrare nella tua anima
        e smuovere il tuo cuore.
        E, se da queste parole ne trarrai un'emozione
        che invada la tua vita,
        ti avrò narrato di me cose viste dai miei occhi
        che, con la complicità delle mani,
        ho scritto sopra un foglio di carta,
        per essere sempre disponibili a te,
        in ogni momento, quando avrai bisogno
        di sentire le mie parole.


        If every word I write,
        I can do so that you can read it,
        dirt with your eyes,
        I will always have hope
        to be able to get into your soul
        and move your heart.
        And, if these words shalt thou emotion
        that invades your life,
        you told me things I have seen from my eyes
        that, with the complicity of the hands,
        I wrote on a sheet of paper,
        to be always available to you,
        at any time when you need
        to hear my words.
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          in Poesie (Poesie personali)

          In letargo vorrei

          In letargo vorrei
          viver ed aver vissuto
          ogni freddo, ogni buio
          dell'inverno che in cuor mio sta.

          Rannicchiato in un luogo solo,
          e dormiente nel vuoto silenzio,
          sospeso nel nulla infinito,
          che tanta quiete reca all'anima.

          In letargo vorrei
          stare ed esser stato,
          ma i tormenti mi tengon legato
          alla triste catena del mondo.

          Cade la neve,
          e i sogni con lei.
          Si chiudono gli occhi,
          e il cuore con essi.

          In letargo vorrei
          nascondermi dal reale
          e starmene in pace,
          in un lontano pianeta.
          Composta sabato 26 dicembre 2015
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            Scritta da: Giuliana Z.
            in Poesie (Poesie personali)

            Magia di Natale

            Durante l'anno riposto in soffitta,
            un vecchio baule nero conserva quella magia
            che ogni anno viene rispolverata,
            per dar gioia ai bimbi
            e per ricordare ai grandi che:
            Natale non è racchiuso
            in quei piccoli e grandi doni
            e non è nemmeno l'attesa della mezzanotte
            per aprire quei pacchetti luccicanti
            riposti sotto lo scintillio di un albero.
            Natale è... quella meraviglia che cresce
            nel sorriso dei bimbi felici
            che credono ancora al vecchietto vestito di rosso,
            al loro stupore davanti ad una capanna
            di quel bambinello riposto nella mangiatoia.
            Natale è... nel gesto di quelle loro piccole mani
            che spostando le pecorelle del presepe
            e giocherellando con innocenza
            danno vita al paesaggio e ai pastori.
            Natale è... nella gioia e nella curiosità dei grandi
            che per poche ore tornano ad essere fanciulli
            e con stupore rivivono un clima magico
            ricordando e raccontando il tempo passato
            un piccolo miracolo nel cuore di ognuno di noi
            che ci trasforma durante le feste come d'incanto!
            Composta martedì 16 dicembre 2014
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              Scritta da: FRANCA COLOZZO
              in Poesie (Poesie personali)

              In morte di Diana

              In un giorno radioso
              passasti all'improvviso,
              al male tenebroso
              lasciasti il bel sorriso.

              Quel giorno luminoso
              affidasti al mare
              insieme al tuo sposo,
              mai stanca tu d'amare.

              La gioia già passata
              riaffiora alla memoria
              tra l'onda immacolata,
              rupi e d'alghe moria.

              Insenature e anse,
              rapite ad osservare,
              l'aria tua spensierata
              a fianco dell'amato.

              Mentre ignara bevevi
              dal calice del tempo,
              il filo della vita
              Atropo recideva.

              Serena allegria,
              o creatura solare,
              davanti a te spandevi
              per armonia afferrare.

              Nel ghiaccio or della morte
              di cui schivi l'abbraccio,
              canti l'inno alla vita
              più forte a lui in braccio.
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                Scritta da: FRANCA COLOZZO
                in Poesie (Poesie personali)

                Occhi innocenti

                Fuochi in buia notte,
                come tizzoni ardenti,
                ardono gli occhi tuoi,
                della paura ignari
                che l'oscuro male
                innalzi alte mura
                sul nostro cono d'ombre.

                Parlano innocenti occhi
                d'infiniti mondi,
                dove regna la luce
                e l'armonia dei colori
                trasognati sogni
                tinge di bocci.

                Gli occhi tuoi, Isabelle,
                pescano la purezza
                dell'innocenza persa,
                nelle pozze profonde
                d'un tempo finito
                d'allegria ed ebbrezza.

                Odo campane a festa
                suonar rintocchi
                in fondo a questo mare
                dal sapor aspro del sale,
                mentre ti levi,
                lieve, nella brezza.
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                  Scritta da: FRANCA COLOZZO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Scritta di getto è la mia poesia,
                  composta di parole,
                  arse dal sole
                  che ho in riva al mare
                  colto in briciole di luce,
                  in fiammelle di gioia in sospensione,
                  libere da mercificazione.
                  Neglette, povere scorie di pensieri,
                  a volte in nuce
                  a volte in forme vere,
                  immagini dal tempo stemperate
                  e mai obliterate
                  da consumistico velo,
                  sussultano in fondo
                  ai pensieri che vado
                  formulando sul mondo
                  quando inorridisco e tremo
                  nel mio viaggio errabondo
                  senza ritorno,
                  dove vera è la luce.
                  Dove d'un verso il turbamento
                  sento chiara la voce
                  e non il tintinnio d'un soldo
                  né l'essenza fallace
                  di venditori di fumo
                  che fan, della mielata lusinga
                  al fatuo uomo, un'occasione.
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