Poesie personali


Scritta da: Terry Di Vetta
in Poesie (Poesie personali)

La goccia

Goccia dopo goccia
dove non c'è drenaggio
affoga il messaggio
e il bocciolo non sboccia.
Goccia dopo goccia
senza un attimo di sosta
tumultuosa sommossa
che scalfisce la roccia.
Goccia,
il tuo continuo plin plin
indebolisce la mente
il corpo è qui
ma l'anima è distante
me ne volo leggera leggera
abbracciando la primavera.
Il plin plin ora si confonde
col tubar delle colombe!
Goccia, hai ragione
la vita non è un mare calmo
nemmeno una prigione
tra un gioco e un salmo
si recita il copione.
Una commedia, tanti attori
amore, gioia,
sempre di più i dolori.
Goccia,
tu che con ferrea costanza
ti lasci lentamente cadere
un po' di tregua per piacere
riposati, vai in vacanza...
Un eco nella stanza
una forte risonanza
poi silenzio vellutato
il plin plin se n'è andato!
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    Scritta da: Terry Di Vetta
    in Poesie (Poesie personali)

    Il mio tempo

    Il tempo è passato
    Il presente è ora e già non è più
    Il futuro è l'avvenire
    che spalanca le braccia
    e del passato lascia una traccia.
    Il tempo, mutevole e soggettivo
    Inafferrabile scorre veloce
    quando il cuore palpita felice
    se l'attesa è trepidante e agognata
    dell'amato e dell'amata
    un ora è un eternità sconfinata.
    Questo mio tempo è passato
    un ciclo si chiude
    all'orizzonte una luce nuova
    per un tempo che si rinnova.
    Questo tempo, senza confine
    dice addio alle rime
    emozioni vissute
    odiate o tanto amate
    secondo le diverse tappe dell'età.
    Non è più tempo nel mio tempo
    il cuore mio contento
    affida il mio saluto al vento...
    A tutti i poetanti
    vicini e distanti
    ciao!
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      in Poesie (Poesie personali)
      Hai tatuato tutto di te stessa
      come una campionessa

      tutte la mia pelle ne è piena
      il tuo inchiostro mi scorre in vena

      maledetta, ti odio per questo
      ma ti amo per tutto il resto
      ed è per questo

      mi sento come un pazzo
      in un mondo del cazzo

      sono pieno di odio amore
      dentro provo solo un gran dolore

      che non se ne vuole andare via
      non lascia in pace l'anima mia

      perché devo essere punito
      per ogni mio bacio servito

      anche ora sono in camera a piangere
      nella mia testa, di là ti sento ridere

      per quella battuta di Panariello
      che maledetto bastardo il mio cervello

      che mi fa ricordare queste cose
      sono incastrato tra mille rose

      belle e pungenti come te
      non riesco a giocare le mie carte

      inerme totalmente sono
      fragile come un gelato al cono

      vorrei prendere il volo
      in questo silenzio, mi sento solo

      l'unica speranza che mi si prospetta
      è quella di farmi a fette.
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        in Poesie (Poesie personali)
        Sappi solo questo di me
        è solo una cosa, che inutile sembra
        ma talmente grande è
        che surclassa tutto ciò che esiste.
        Sappi che in tutte le mie incertezze
        sopra tutti i miei dubbi
        oltre ogni domanda che si pone dinnanzi alla mia vista,
        di una cosa sono certo come certa è la morte
        sappi che per me
        niente, per me niente raggiungerà mai
        quel che hai valso in me
        sappi che per questa inutile cosa
        ti potrai sempre fidare,
        anche non ti dovessi più amare
        questo resterà in me più di ogni altra cosa
        che in vita si possa vivere
        sappi che niente sarà...

        ... te.
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          Scritta da: Orazio Minnella
          in Poesie (Poesie personali)

          Autunno

          Prima che si denuda la natura,
          il fresco autunno indossa le cromie
          mettendo il rosso e il giallo nelle vie
          sopra le piante arsi da calura.

          I refoli assomigliano alle arpìe,
          staccando con la forza e la premura,
          dagli alberi scrollati senza cura,
          quei figli sottoposti alle razzie.

          Le foglie morte dal colore acceso
          son cimiteri porpora e dorati,
          strappati d'ogni ramo a braccio teso,

          e formano un tappeto scheletrito,
          su strade e muri d'umido bagnati,
          con tutto quel fogliame già appassito.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Disgusto

            Soggetto della pigrizia che preme
            me ne rimango immobile, a letto.
            Dovrei prendere la vita di petto:
            sento già la giornata che mi spreme.

            Apro gli occhi e sono circondato
            dal pungente odore di umido e chiuso.
            Mi dirigo alla finestra, deluso:
            guardo verso un mondo dimenticato.

            Me ne torno disgustato, a letto.
            La pioggia di luce inonda la stanza,
            polvere stagnante inizia la danza:
            dentro queste mura sono costretto.

            Dentro quest'aria tossica, e morta
            devo nuotare giorno dopo giorno;
            devo bruciare dentro questo forno:
            passioni accese, d'una mente storta.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Il peso dell'amore

              Il canto delle rose
              si leva a primavera,
              tripudio di violette
              inonda l'aria,
              scorrazza la fragranza
              nelle strade
              bussa anche la porta dei vicini.
              Le margherite a frotte
              coi grembiuli bianchi
              si rincorrono,
              parlano col sole.
              Tutti vogliono vivere l'amore.
              Un qualche fiore
              fermo sullo stelo
              non osa aprire i petali,
              forse represso
              dalla terra cruda
              oppure un'ombra
              che gli nega il sole.
              Abbeverato
              da qualche carezza
              non ce la fa a morire.
              Sopporta sempre
              il peso dell'amore.
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