Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
Rasento il muro degli anni,
mi sporco ancora di quell'anima.
Ho aperto le mie finestre,
a certe non mi sono affacciato,
dal vetro, i palloncini delle feste,
diventavano mongolfiere enormi,
le vene d'alabastro del davanzale,
i miei vicoli,
le mie corse senza sudore.
Ma conosco l'odore della terra,
la brina che ti schiaffeggia,
la voce del mare che ondeggia.
Ho assaggiato la frusta del sole,
il pane non era sempre lo stesso.
Ho questo nelle mani,
questo ho potuto dare.
Sono uno di quei figli
che ha vissuto il giorno nella notte,
aspettando finisse la danza di altri cuori.
Porto sul viso la calce dei ricordi,
tra i capelli il vento di una fuga...
che non c'è stata.
Composta mercoledì 2 dicembre 2015
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    Scritta da: Micha Capriello
    in Poesie (Poesie personali)

    Solitario

    Solitario, ti vedo giacere
    in questa vasta collina,
    temerario, come può spiegare le ali
    chi non cammina?
    Emerge dal cuore un'altra voragine,
    precipiti tu, poi l'altra immagine.
    Solitario, perché stai correndo?
    Immaginario, è forse condanna questo tormento?

    Ti vedo, mio frammento di luce,
    si spegne il raggio e non il dolor truce,
    quanto bramasti,
    Io lo sapevo,
    quante volte cadesti,
    Io m'infrangevo.
    Solitario, dove sono i tuoi occhi?
    Frammentario, è forse macchia quello che tocchi?

    Ti sfioro, mio frantume di cuore,
    della mia statua sei adesso scultore,
    perché lottasti,
    Io ne ebbi cognizione,
    perché fecero scempio di te,
    Io mi sentivo maledizione.
    Solitario, come sono le tue lacrime?
    Sipario, è forse teatro il tuo parer esanime?

    Solitario, ti vedo giacere
    ancora in questa vasta collina,
    avversario, come può morire di spada
    chi ha vinto una spina?
    Affiora dall'anima un lievissimo eco,
    fremi tu, poi Io, teco.
    Solitario, vuoi tu tentare ancora la sorte?
    Ricorda: Non si danza con Vita se non si siede con Morte.
    Composta sabato 7 dicembre 2013
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      Scritta da: Micha Capriello
      in Poesie (Poesie personali)

      Catene di fuoco

      Terra mia, sei terra
      di fuoco,
      il tuo sguardo arde,
      in cenere ti trovo.
      Spezzati e malati,
      siamo fiori
      recisi,
      avvelenati tra
      indifferenza e sospiri.

      Ti perdo tra le pagine
      di un libro
      stracciato,
      siamo anime lasciate
      in un Inferno
      improvvisato.
      Cerchiamo tra le macerie
      anche un solo
      respiro,
      mia amata terra,
      straziata
      ti ammiro.

      Le fiamme divampano
      fino a bruciare
      la vita,
      dai tuoi frutti
      ai tuoi figli,
      ogni cosa è
      colpita.
      Sollevo il velo
      assassino
      che crudelmente
      ti nuoce,
      ti dono il mio sguardo,
      le mie braccia
      e la mia voce.

      Tra i due focolai
      s'inseriscono le
      nostre mani di roccia,
      e delle tue lacrime
      raccogliamo
      ogni goccia,
      niente più fuoco,
      niente più grida,
      solo un nuovo
      germoglio
      tra le tue dita.
      Composta mercoledì 16 ottobre 2013
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        Scritta da: Micha Capriello
        in Poesie (Poesie personali)

        Ancora nulla

        Negli occhi
        niente,
        sguardo
        silente.

        Nella gola
        lo stelo
        d'un bocciolo
        di vetro.

        Sul torace
        rami,
        spine
        tra le mani.

        Il dolore l'ha preso,
        è disteso su un fianco
        lontano dalla collina,
        Solitario è stanco.

        Brucia la ferita
        o ciò che
        ne resta?
        Sanguina l'abbandono
        e il ricordo alza
        la testa.

        Fa rumore di pietre
        quell'agonia,
        persino per piangere
        si percorre una via.

        Non cerca altra
        mano
        mentre si spegne,
        ma se la morte si
        sconta,
        è alla vita che si rende.

        Sul torace
        sangue,
        poggiate sul cuore, quelle
        mani stanche.

        Nella gola appassisce
        ciò che nel cuore
        marcisce,

        è utile piangere
        prima di cercare l'ignoto:
        lo sguardo punta,
        ma riflette il vuoto.
        Composta lunedì 7 aprile 2014
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          Scritta da: Luigi Berti
          in Poesie (Poesie personali)

          Notte di Natale

          Cristalli scendono dal cielo,
          lo sguardo gela il pensiero,
          contemplo questa meraviglia,
          mentre l'aria fine si assottiglia.

          L'albero pieno d'incanto,
          ricopre di neve il manto,
          i sogni riposti nella mente,
          escono fuori questa notte.

          Sembra un sogno non vero,
          di luce si riempie il pensiero,
          lo scintillio invade la gente
          e riaccende le stelle spente.

          Un faro illumina la notte,
          un fruscio di onde che sbatte,
          le stelle riflesse sul mare,
          riempiono gli occhi d'amore.

          Notte piena di meraviglie,
          notte colma di sorprese,
          dove tutti vogliono scartare,
          i regali di Babbo Natale.
          Composta domenica 27 dicembre 2015
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            Scritta da: Terry Di Vetta
            in Poesie (Poesie personali)

            Adolescenti

            Ieri, accanto alla culla
            con amore cantava la mamma
            la ninna nanna.
            "Si guarda intorno il pargoletto
            abbracciando un pupazzetto
            guarda il muro che è di fronte
            che produce strane forme:
            il lume posto sulla scrivania
            crea una zona d'ombra
            sulla parete bianca
            magia che accende la fantasia
            basta muovere le mani
            e sembra di veder i sette nani
            un mondo surreale
            che impara a sognare.
            Fuori un ramo di ginestra
            fa capolino dentro la finestra
            saluta quel bimbetto
            che sgambetta nel suo letto.
            Nella stanza si sprigionano
            odori, sensazioni, emozioni...
            un input importante
            per quando sarà grande."

            Oggi, accanto al lettino
            c'è un bel libricino
            suona e canta
            e al posto della mamma
            racconta.
            Per ogni giocattolo c'è un "play"
            è il giocattolo che gioca
            ah la "tecnologia"... fa tutto lei
            ma è il giocattolo più in voga!
            Non importa se poi la fantasia
            si spegne e vola via
            è lo status symbol che conta
            che da preziosa impronta.
            E ci si meraviglia
            se un figlio o una figlia
            cresciuti coi pulsanti
            con genitori assenti
            con demotivati insegnanti
            con una società
            che li imbottisce di pubblicità
            di compromessi e falsità
            diventano aggressivi e violenti?
            Cresciuti in balia dei venti
            senza esempi convincenti
            l'anima è atrofizzata
            annichilita, malata
            va curata
            ma soprattutto amata!
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              Scritta da: Terry Di Vetta
              in Poesie (Poesie personali)

              Meravigliosamente donna

              Fin dai tempi delle nonne
              storie di tante donne
              troppo spesso defraudate
              della dignità private
              pronte a comprendere
              a coprire, soffrire
              senza mai reagire.
              Silenzi voluti
              per uomini mal cresciuti
              salvare la famiglia, i figli.

              Oggi il rosso dilaga
              si allarga sempre più la piaga
              un gioco perverso:
              "schiaffi e carezze
              minacce e tenerezze
              custodite nella fortezza
              costruita con destrezza.
              Si oscura l'universo
              addio donna, il paradiso
              perde il tuo sorriso!
              Fragilità e disistima
              crescono a dismisura
              aumenta la paura
              e sei sola..."

              Per te meravigliosa creatura
              che hai trovato la forza di reagire
              di vivere e non di morire
              difendi il trionfar della natura
              combatti il seme marcio che distrugge
              se alzi il tono il vigliacco fugge...
              Senza timore alcuno donna
              come nell'immagine della Madonna
              schiaccia la testa del serpente
              ormai è chiaro "lui" non si pente
              mente e mentirà per sempre.

              Azzurro e mai più rosso
              per te donna il futuro percorso
              sola o in compagnia
              dividi la tua allegria
              con chi con amore e affetto
              sa coniugare onore e rispetto.
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                Scritta da: Terry Di Vetta
                in Poesie (Poesie personali)

                Specchio delle mie brame

                Ti guardi riflessa nella vetrina
                ti chiedi: chi è quella signora?
                Ti senti ragazzina
                la tua "reception" la ignora
                l'immagine non la riconosce
                non corrisponde
                la mente si confonde
                e le emozioni sono tante.
                Lo sguardo,
                no, non è più quello di allora
                non c'è la primavera
                flash di tante visioni
                hanno offuscato il cristallino
                un tempo limpido e trasparente
                in sintonia, corpo e mente.
                Il corpo invecchia
                l'anima non ha età
                tempo di una saetta
                e del cammino sei già a metà.
                Riflessa nel vetro
                anima, non ti vedo
                ma ti sento palpitare
                come il riflusso del mare.
                Lo specchio brama?
                La cambio codesta trama
                il sole tramonta?
                Io resto gioconda
                non mi guardo in vetrina
                e resto ragazzina!
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                  Scritta da: Terry Di Vetta
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Noi gente di primavera

                  Ho perso al gioco delle carte
                  ma la partita non è ancor finita
                  sfido la sorte
                  e vivo la vita.
                  Ho perso il punto di riferimento
                  ma l'ho trovato nel firmamento
                  un quotidiano appuntamento
                  dove sogno e desiderio
                  svelano il mistero.
                  Le malsane regole
                  come un tetto di tegole
                  appesantisce il cammino
                  nega il passo al sole
                  che vorrei a me vicino
                  per riscaldare il cuore.
                  Cosa mi manca,
                  cos'è che allora c'era?
                  L'anima canta:
                  "era la primavera!"
                  Insieme a stormi di uccelli
                  lo sciacquio dell'acqua dei ruscelli
                  primavera tu torni
                  ancora pochi giorni
                  ricordo di un passo prolungato
                  il cuore rimasto senza fiato
                  in un respiro solo...
                  noi, gente di primavera!
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