Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

Abbracciami inverno

L'inverno è così gelido e lungo,
tenebroso, misterioso, enigmatico, occulto,
meditativo, nessuno può limitare i nostri pensieri,

il tempo passa mentre noi costruiamo il nostro destino,
tra il desiderio di carezze calde, soffici piumini
che riscaldano da questa stagione ghiacciata,

nelle giornata buia, fosca, caliginosa
vorremmo sentirci al sicuro, accanto ad un soffice calore,
comprensibile ed evidente desiderio che splende, dentro di noi,

abbraccia me inverno, molle, pastoso, tenero,
mentre la corta giornata, di luce vaporosa
leggera e silenziosa, sfuma.
Composta mercoledì 20 gennaio 2016
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    Scritta da: Daniela Cesta
    in Poesie (Poesie personali)

    Jesus

    Coloro che vivono lontano da Gesù
    sono nelle tenebre la sua sapienza è
    il nostro disegno di salvezza, il verbo si è fatto uomo
    per ognuno di noi la sola luce vera,
    che conduce alla verità e alla vita,
    il sale che dona sapore, alla nostra misera esistenza
    gesù è l'astro incandescente di questo universo, la stella più splendente,
    senza questa luce, non abbiamo niente
    viviamo nel buio e siamo come cechi, viviamo nella tristezza,
    lui è la gioia, l'amore immenso, l'unica speranza,
    il pane della nostra vita, Gesù è la verità
    e non dobbiamo averne paura, perché Dio è amore.
    Composta lunedì 4 gennaio 2016
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      in Poesie (Poesie personali)

      Il cavaliere della notte

      In questa morsa di ghiaccio
      combattuto
      vedi passarti davanti
      auto, persone, forme e colori
      sei una piccola fiammella
      appena accennata
      un tremolio ardente di spirito
      con il vento dell'inverno alle porte
      sul tuo viso assonnato
      vaghi con la tua matita
      fra borghi e stazioni
      fra pagine bianche e fogli stropicciati
      ci vedi sogni, sentimenti, buffi personaggi e briciole di gomma.
      sei un cavaliere nero
      in una notte tempestata di scie luminose
      le mani sporche d'inchiostro
      sei luce in una città consumata dal tempo
      e ti lasci trasportare
      dal fumo del caffè e da una sigaretta ormai spenta.
      una carezza, un brivido
      nuova corrente
      e di nuovo davanti alla grande tela
      e lo sguardo perso
      fra le dune
      sconfinante e impenetrabili
      della tua bizzarra fantasia
      e tutto prende vita
      tutto si anima, attorno
      creatore di un disegno fantastico
      maestro di ogni singola creatura che popola i tuoi sketch book.
      a te mi pongo
      e a te che mi ispiro
      in questo pensiero scritto
      a te disegnatore della notte.
      ti vedo e ti osservo
      come un piccolo pipistrello curioso
      fuori dalla tua finestra.
      lenzuola disfatte, qualche avventuriero in bici nella strada deserta, l'ululato di un cane in lontananza...
      la notte ti sazia
      la notte ti sfama
      la notte ti carica
      è casa, è magia
      in chissà quale luogo di inoltri
      trasportato da note malinconiche
      nessuno può trovarti
      solitario
      la mano fra le onde dei capelli
      la barba trasandata
      i tuoi occhi cedono
      la mano troppo pesante
      e compiacimento sul tuo volto pallido
      una nuova lampadina è pronta ad accendersi.
      domani.
      Composta giovedì 26 novembre 2015
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        Scritta da: MONIKA
        in Poesie (Poesie personali)

        Tu non mi conosci

        Aspetta, tu non mi conosci
        ascoltami una volta
        non parlare di ciò
        che non conosci
        ignoranza
        tutto ciò si chiama
        ignoranza
        continuare
        a parlare di ciò
        che non conosci
        prova a guardare
        tra i miei sogni e
        le aspirazioni
        prova a capire
        che si prova a
        vederli andare in frantumi
        tra pensieri corrotti
        e critiche distruttive
        io so... ho provato
        e lo so
        l'amicizia è musica
        che ci fa conoscere
        ascoltare il cuore
        è musica
        cercare la verità
        è musica
        abbracciare opinioni diverse
        è cantare in coro
        Aspetta, tu non mi conosci
        ascoltami una volta
        non parlare di ciò
        che non conosci
        altrimenti è solo
        pregiudizio
        altrimenti non vuoi capire
        vuoi solo giudicare
        non vuoi ballare
        nella mia anima
        resti fermo e
        preferisci stare a galla
        per non affondare nel mare
        della diversità
        ma non capisci
        che ti perdi un'opportunità.
        Composta mercoledì 20 gennaio 2016
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          in Poesie (Poesie personali)

          Dall'altro lato del viale di sempre

          Chi non vedo più da tempo
          mi si fa folla intorno.
          Uno,
          pochi,
          molti.
          Dipende da quanto apro gli occhi.
          In strade piene.
          In un posto dove siamo solo noi due.
          Io,
          e te che non vedo.
          Oppure in quei tanti posti dove sono solo.
          Nei visi di fretta
          del mattino presto,
          ed in quelli curiosi
          delle ore di sera,
          le ore da cerca.
          Faccio la strada intera
          per rivedere le sue mille età,
          e le mie.
          Dagli asili alle scuole,
          dai negozi per bimbi
          ai locali da vita di notte.
          Prigioniero della mia unica età sentita.
          Quella dall'altro lato di quella strada.
          Composta lunedì 18 gennaio 2016
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            in Poesie (Poesie personali)

            Nella parte alta d'Europa

            È il mattino dopo.
            Non so di che giorno.
            E non è presto,
            almeno per essere ancora buio.
            Fa freddo,
            come deve essere in novembre.
            Scendo per le strade ferite.
            Negozi chiusi.
            Fermè
            fermè
            fermè.
            Baguette listate a lutto
            nelle vetrine con i vetri ammazzati.
            Un verre de vin rouge
            al banco del bistrot che apre per primo al mattino,
            quello che si trova dopo la casa di qualcuno.
            Il vino per abbattermi un po'.
            Qualcosa di operaio e salato,
            per tenermi su.
            Colazione da inverno a nord,
            da freddo in corpo.
            La mano è rossa,
            la veste il bicchiere.
            Ricorda il sangue,
            riporta alla notte di lampi e di fughe,
            alla notte dei corpi distesi
            delle vite fermate.
            Alla notte purtroppo famosa.
            Il qualcosa di operaio e salato
            giace morto in fondo al cestino di plastica cinese.
            Mi si è chiuso lo stomaco.
            Bevo un altro bicchiere,
            in fretta,
            senza guardarmi la mano,
            ed esco.
            Non so chi c'è intorno a me
            e non voglio sapere.
            "Io non so, non so niente".
            Tengo la testa bassa
            e vado incontro alle strade ferite che sono dentro di me,
            sporche di vin rouge e di sangue.
            Composta lunedì 18 gennaio 2016
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              Scritta da: Rolando Attanasio
              in Poesie (Poesie personali)
              Inchiostro
              Dilaghi
              Ovunque
              Anche dove c'è fame
              Non solo dov'è morte e buio
              Dove c'è silenzio e notte
              Assenza - presenza sei
              Ti ho sempre rispettato
              Nero profondo, senza confini, immenso
              Mi hai sempre spaventato
              Incuriosito
              Qualche volta mi sono perso in te
              Completamente
              Senza ritrovarmi più
              Per alcuni istanti d'infinito
              Senza volti
              Senza colori
              Senza musica
              E con tutto l'universo
              Tra le mia braccia
              Ad abbracciarti
              E il peso era leggerissimo
              La profondità infinita.
              Composta domenica 10 ottobre 2010
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                Scritta da: Rolando Attanasio
                in Poesie (Poesie personali)

                Blu

                Solco immaginario di profondo abisso
                immagine di gelo
                notti profonde e chiare di concerti lontanissimi
                le note blu coprono i dormienti e le feste fatte
                sono ricordi
                le cupole d'oro si nascondono nel blu
                le pupille si dilatano all'inverosimile
                il blu ci percorre
                ci sfiora
                la nostra schiena è percorsa
                da una carezza gelida
                dove un brivido si prolunga
                e affoga nella pelle
                un velo trasparente, di cobalto, copre la notte
                immaginando di sfiorare a gran velocità
                le acque degli oceani, ad occhi spalancati
                mi disseto di blu.
                Composta giovedì 31 dicembre 2015
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                  Scritta da: Stefano Medel
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Elisabeth

                  Elisabeth,
                  ti ricordi
                  gli anni verdi,
                  quando eravamo giovani,
                  ancora ti vedo cogli
                  occhi sfocati della memoria,
                  allora era facile amare,
                  eravamo freschi,
                  corpo sano,
                  palpiti del cuore,
                  ti ricordi la mia cotta per te,
                  i mille fallimenti,
                  il non riuscire a dirtelo,
                  ti ricordi;
                  poi ti ho persa tra la gente,
                  e ti rivedo ogni tanto,
                  matura e sicura,
                  nei tuoi anni

                  e la tua vita;
                  andiamo ognuno per le nostre strade,
                  dov'è finito,
                  quell'amore,
                  dove,
                  quando eravamo giovani.
                  Composta mercoledì 20 gennaio 2016
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