E mi perdo
nello sconfinato colore senza eguali
girotondo vertiginoso e calma improvvisa.
D'incanto ed incantata
in una sfera trasformata
in mille colori senza tempo.
Mare che mi porti, trascini e mi culli.
Composta venerdì 5 giugno 2015
E mi perdo
nello sconfinato colore senza eguali
girotondo vertiginoso e calma improvvisa.
D'incanto ed incantata
in una sfera trasformata
in mille colori senza tempo.
Mare che mi porti, trascini e mi culli.
Sabbia rodente,
sapore di mare.
Pelle bollente,
gabbiano schizzar via dal mare.
Odi canzoni di rondini,
al ritmo di onde,
balzar fuori dall'acqua due delfini
assaporare il gusto del mar.
Al tramontar del sole,
una nuova canzone,
gabbiani in fuga,
a volteggiare in aria in cerca
di quel che sarà un nuovo giorno anche per lei, tartaruga.
Incombe il pericolo
quando si ferma il battito ed il pulsar
della ragione
si manifesta
odio e povertà.
Troneggia tra le mura
nessun grido verrà ascoltato
uguale il fuori
visibile
ma non per questo
meno rabbioso
tutti sordi i passanti
regna l'indifferenza
che spietata li accoglie
umani inermi si sbracciano
e ridono nell'oblio
della paura
sanno che vita è breve
e non si chiedono
dove poter guarire il cuore
per rendere migliore
al prossimo
un attimo d'amore.
aprì la piccola valigia
tirò fuori i vestiti
li poggiò sul letto sfatto
ancora umido
li dispose per colore dal più chiaro al più scuro.
s'allontanò e si piazzò davanti allo specchio lasciandoseli alle spalle.
per ognuno rivisse
i giorni in cui lei li aveva indossati
quello della sera
in cui avevano inventato le loro parole
quello della spiaggia
che il mare non aveva conosciuto
quello che l'altro le aveva sfilato
addossandola al muro e poi sul tavolo
che ora non era più di legno ma di muscoli
e nervi e piacere
e rantoli
carezze
e umori di maschio e femmina
si scrutò senza alcun interesse
non sentì nulla
niente d'affilato che tagliasse
o lacerasse
o trafiggesse
eccetto un ago di pino
conficcato in un occhio che colava resina
s'adagiò
combaciando colla forma che lei aveva lasciato
attorniato da un arcobaleno di stoffe
inzuppò
il cuscino di liquido colloso
che prima di chiudere gli occhi
l'antichità delle carezze di lei ci avrebbe incollato
ché l'amore si sa non è fatto per durare
e archeologi di cocci bisogna diventare
poi
dormì
e dormì ancora
dormì.
Ormai cieco
accarezzava il piano consumato del tavolo
la bottiglia vuota era pronta
per la sua ultima lettera
(che era anche la prima)
l'avrebbe abbandonata al verde e al sale della terra.
Mise mano alla penna
l'inchiostro nero aggrumato
cominciò a sciogliersi
al calore della sua presa
che ne sentiva l'odore tondo di un mondo indelebile.
Il foglio stava sotto poroso
una membrana bianca
tra il mondo e le sue parole
pronta a respirare.
Pensò a lungo
al messaggio da scrivere
ormai cieco
non ricordava i colori
cieco, che ormai la notte è pure lei sbiadita.
A lungo
tornò agli attimi d'amore
a lungo
agli attimi di rabbia
a lungo
a quelli banali di cosa mi metto
che faccio
che mangio.
Prese a scrivere in bella grafia
cancellò
bella grafia
cancellò
bella grafia cancellò
scarabocchi e scarabocchi
inchiostro su inchiostro
una lunga illeggibile macchia.
Continuò a lungo
che anche la bottiglia
fu sul punto di divenire cieca
e strozzare il buco che la collegava al mondo.
Infine si bloccò,
arrotolò il foglio
ormai un leopardo bianco e blu
e lo ficcò nella bottiglia
il messaggio da lasciare
per chi quando lo avrebbe letto.
Così immaginò la vita
potesse raccontarsi:
scarabocchi e scarabocchi
inchiostro su inchiostro
una lunga illeggibile macchia.
La vita,
l'amore,
la morte,
tre delle cose
che fanno soffrire.
eppure, riusciamo
a sorridere,
a sperare e continuare
a sognare.
Bella è la vita
con tutte le sue spine.
Il cielo blu,
una nuvola
passeggera, mi soffermo,
la guardo e, penso
all'amore,
Ah l'amore!
Poi, poi penso
alla vita, e,
nel cielo quella nuvola,
che adesso ve ne sono
di più, il cielo si
oscura, pioverà?
Forse, o forse sono
nuvole passeggere,
poi, poi ripenso
alla vita ed alle sue amarezze,
il cielo è ormai coperto di nuvole,
anche lui ha le sue amarezze,
anche lui ha il sole nascosto,
come la vita e le sue amarezze,
pioverà si, sicuramente
pioverà ed il cielo tornerà
a sorridere del suo dolce colore,
come la vita, eh già,
la vita e l'amore,
perché solo l'amore lava
via tutte le amarezze.
Perdersi,
nel buio della notte,
lo sguardo
perso verso
le stelle,
un sogno,
il mio sogno è
li che aspetta me,
ed è mio solo mio,
sorrido, ecco
nulla lo porta via,
lui è li che aspetta
me, puntuale
come sempre,
è lui che mi tiene
compagnia nelle
notti silenziose
della mia solitudine.
È difficile ricominciare,
dimenticare il passato
guardare altrove
sorridere al presente,
come se quell'orizzonte
non fosse mai esistito,
come se il mio cuore
non avesse mai provato
tutte quelle emozioni,
tutto l'amore che vive ancora
dentro di me per te.
"Le onde del mare danzavano per noi
il ballo della vita."
"I nostri sogni che si rincorrevano
nella notte buia
colma di silenzi e di misteri."
"Un attimo di passione
era una freccia
che trafiggeva il tuo cuore."
Cerco di reagire,
di sorridere,
di essere forte,
ricominciare senza di te,
ma non basterà una vita intera
per dimenticarti!
Dimenticare quei momenti
dentro il mio cuore non potrà
mai entrare un altro amore,
dolce, unico, raro
è vero come te, amore mio!
Ci guardavamo negli occhi
mentre la passione
prendeva il sopravvento.
I tuoi baci ardenti
le tue mani sul mio corpo
che frugavano ogni parte di me.
Bruciavo d'amore,
ansimando senza fiato.
Una spiaggia dorata
la luna, le stelle sopra di noi,
i tuoi movimenti frenetici
ma dolci allo stesso tempo,
colmi di passione,
di desiderio
e come le onde del mare
ti venivo dietro
nella dolcezza di quegli attimi
senza respiro.
Sembrava tutto vero.
La magia di un sogno,
un sogno meraviglioso
un sogno dolcissimo
un sogno come te, amore mio.