Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)
Grazie
Grazie.
Mille volte grazie.
Mille volte grazie di te.
Mille volte grazie di noi.
Mille volte grazie di voi.
È meraviglioso sentirsi dire grazie.
Composta lunedì 8 giugno 2015
Grazie.
Mille volte grazie.
Mille volte grazie di te.
Mille volte grazie di noi.
Mille volte grazie di voi.
È meraviglioso sentirsi dire grazie.
Chi sei tu?
Per farmi questo
chi sei tu
per esserti permessa
di rubarmi
quanto di più caro avevo
come hai potuto
scappare così
derubandomi
lasciandomi vuoto
in un mondo dove
nessuno regala niente
a chi con niente rimane
chi sei tu?
Con che coraggio
te lo sei preso
portandolo via da me
per usarlo, giocarci, ridere
chi se tu
che per questo reato
impunita resterai
io a guardarti
consumarlo, berlo, viverlo
ne sgorgherò
ancora
purché non ti manchi mai
chi sei tu?
Sei ciò che amo
più, di quel che mi hai portato via.
Sorridi
quando la vita ti prende a schiaffi.
Sorridi
perché non si è mai soli a soffrire.
Sorridi
Quando c'è il sole così il giorno sarà più bello
se sorridiamo insieme.
Sorridi
Così chi piange lo farà lo stesso ma dal ridere
Sorridi
Sai anche le stelle sorridono per darci esempio
che il piangere non ci farà bene a noi stessi
Sorridi
così chi ti ha fatto piangere smette di sorridere
e sarà lui a piangere perché vedrà che tu
piangi di felicità
Sorridi
sempre e comunque.
Anima gentile
sai ti riconosco
dal tuo buon cuore,
silenzioso mi segui
intenerito, compiaciuto,
del mio cuore, del mio essere
così come sono,
mi lasci il segno del tuo passaggio
nella mia vita.
Amico
anima limpida esente
dall'ignoranza, dall'invidia, dalla cattiveria,
dall'indifferenza che spadroneggia
nella nostra vita.
Sai io ti riconosco amico
dai tuoi piccoli gesti
dall'importante presenza nella mia vita
e il mio viso sorride sai
ai tuoi gesti semplici e diretti.
Amico
angelo terreno sei la forza
del cuore mio,
della mia vita.
Sai amico silenzioso
la vita a volte fa dei bei regali
e a me ha regalato te.
Parlami,
Parla all'anima mia,
affinché io possa riempirla di te,
sussurrami dolci parole d'amore,
e se non vuoi parlarmi,
aspetterò, riempendo la
mia anima dei tuoi
esordanti silenzi,
riempiendo
l'anima mia di te,
delle parole che sussurrate,
e con pazienza io aspetterò,
l'essere presa e stretta tra
le tue braccia...
tra lacrime esitanti,
in una lunga notte,
priva di stelle,
paziente io aspetterò,
stringendo a me
i tuoi silenzi,
aspettando il tuo
dolce abbraccio.
Oggi è meraviglioso il campo
sparso di papaveri e margherite,
come il cielo quando pieno di stelle
che fa tanto sognare,
chi lo mira con il cuore sereno,
e tutta questa bellezza ha la sua fine
e i sogni si mutano nella speranza,
che è il sospiro dell'infinito.
Solo il tempo dura nel tempo
e gira intorno a se stesso.
non ha né capo né coda,
e gira, gira gira,
e puzza di fiori appassiti
e di nostri cadaveri.
Sempre alti e schietti
sono i cipressi che a Bolgheri
van da San Guido in duplice filar.
Rinnovata emozione annulla il presente
e ricordi di giovinezza balzano prepotenti
sul vetro della mia vecchia auto,
sotto il sole caldo di Giugno.
Il maestrale soffia leggero tra le chiome,
forse stanche per l'usura del tempo
ma ancora solenni nella prospettiva,
come quando da bambina
furono al mio cospetto per la prima volta,
percorrendo le emozioni del poeta.
Cerco in alto i nidi dei rusignoli,
e il volo delle passere
e il profumo delle chiome,
ma c'è silenzio intorno
e solo polvere e sciatti cespugli.
Neppure i puledri allietano la vista
e i papaveri sono scomparsi
dai campi di grano, dove un asino bigio
rosicchiava un cardo rosso e turchino
Forse non è l'ora adatta, penso,
o forse tutto è cambiato
per effetto dell'umana negligenza
e la gaiezza dei cipressi è rimasta nel passato.
Si mostra al mondo il cielo, così come
di un artista il dipinto prende vita.
Fiaccole luminose che si infrangono
paiono a fianco di Selene. A te
i grandi poeti come Musa si
rivolsero traendo ispirazione.
A te i pastori si volgevano per
cercar conforto nel peregrinare.
Ora tu, di antiche mie memorie,
sei la madre.
Profumo di salsedine e di fiori,
il focolare domestico in riva
al mare. Risate di felicità,
Giorni di passione e di amicizia.
Dei miei timori più oscuri,
ora sei la fida confidente.
Specchio di quell'arcano mistero che
è celato dentro al mio cuore.
Vorrei essere la tua mamma,
per te che oggi ritrovo bambina.
Vorrei tenerti stretta tra le mie braccia,
cullarti, farti sentire tutto il mio amore,
accarezzarti per fugare ogni tua paura.
Stringere tra le mie le tue mani fredde
e donarti un po' della mia forza, del mio calore
Sei ancora con me mamma cara
eppure già sei tanto lontana,
vorrei cancellare questi giorni di dolore,
di angoscia, mi manchi tanto,
mi mancano le nostre telefonate, le chiacchierate, i tuoi consigli preziosi.
Non ho pianto per le tue lacrime,
non ho gioito della tua allegria,
non ti ho incoraggiato a vincere le tue paure,
non ho parlato la tua lingua
ma la mia, indifferente al grido di dolore
soffocato dalla semplicità dì ogni tuo gesto.
Ma ti ho ammirato.
Ho rivisto la freschezza dei miei giorni migliori
e assaporato una volta di più il gusto ìngenuo di utopie senza tempo.
Ora la saggezza muove i miei cauti passi.
Ora, mi farò guidare lungo il sentiero rischiarato dalla tua corsa spensierata.