Poesie personali


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie personali)

La noce non ha occhio

Non c'è nulla
che possa sopportare
tutto il peso del mondo
nel ciclo dell'eterno.

Nulla.
Neanche un occhio!

Sollevando un peso
scopro che la forza
è come una noce
che volge il suo guscio
al cielo scoperto.

Noce che apre una nera voragine
agli occhi del mondo,
circolare di gorghi sinuosi
bucati da eventi luttuosi,
scivola senza cadere.

Noce che non batte ciglio,
sta meglio, non ha ciglia,
niente e nessuno l'avvertono
che è giunta l'ora
di posare gli elmi,
conosce da sempre la terra
in tutta la sua nudità.

La noce non funge da porta,
blindatone l'uscio nel guscio,
non sa del negozio,
del fragile vetro,
non ha da abbassare
la saracinesca
per nascer l'indomani
ancora più stanca di prima.
Composta lunedì 23 marzo 2015
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    Scritta da: Rosita Matera
    in Poesie (Poesie personali)

    L'uomo che sei

    C'erano semi da seminare. "Ci penserà il vento" pensò il contadino.
    Ma il vento, quel giorno, non giunse puntuale
    e i semi caddero nell'indifferenza.

    C'erano braccia da afferrare nella stazione dei dimenticati.
    "Ci penserà il prossimo che passa per caso" pensò il viandante.
    Ma il prossimo, quel giorno, non giunse puntuale
    e le braccia caddero nella miseria.

    C'era un cuore di donna da riempire, di gioia, d'amore, di vita vera.
    "Ci penserà un altro, non io" pensò il vigliacco.
    Ma l'altro uomo, quel giorno, non giunse puntuale
    e la donna cadde in una lacrima immensa.

    C'erano un bambino da educare,
    da forgiare bene come vaso d'argilla.
    "Ci penserà il maestro che incontra" pensò l'egoista che aveva da fare.
    Ma il maestro non giunse puntuale e il bambino divenne un uomo brutale.

    Ma un giorno, un uomo vide i semi da seminare.
    "Ci penserò io" disse a se stesso
    alzando subito la manica al cuore.

    E quel giorno giunse puntuale
    e i semi crebbero all'infinito.
    Poi quell'uomo, soddisfatto di questo,
    afferrò le braccia dei dimenticati.
    "Ci penserò io che passo per caso" pensò aprendo la propria mano.

    E quel giorno giunse puntuale,
    e quelle braccia crebbero e costruirono il mondo.
    Poi quell'uomo incontrò la donna
    caduta sola nella sua lacrima.
    "Ci penserò io che amo senza chiedere nulla".
    E quel giorno giunse puntuale,
    e la donna fiorì nel suo sogno d'amore.
    Quell'uomo incontrò il bambino
    da forgiare come vaso d'argilla.
    "Ci penserò io", affermò sorridendo,
    e il bambino diventò un uomo vero.

    Quell'uomo ora non è lontano
    ed è a un passo tra il cielo e il cuore,
    si muove in silenzio senza farsi notare,
    è in ognuno di noi quando decide di amare.
    Composta lunedì 23 marzo 2015
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      Scritta da: Joseph Zicchinella
      in Poesie (Poesie personali)

      Notte d'estate

      Ci sono le lucciole in questa notte d'estate,
      mi volto a guardarle qua e là,
      tra le immagini opache dei miei pensieri,
      e quelle chiare di quella notte.
      Mi fermo all'improvviso,
      per rispettare quel silenzio,
      ora non c'è più il rumore dei miei passi,
      ma solo il nitore intermittente delle lucciole.
      Cosa sono io?
      Solo un pezzo di carne che sta fermo e respira?
      Cosa sono le lucciole?
      Solo dei piccoli esserini che s'accendono e si spengono inutilmente?
      Cammino.
      Composta nel agosto 2005
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        Scritta da: Joseph Zicchinella
        in Poesie (Poesie personali)

        I sogni

        Un flusso lieve e leggero attraversa la mia mente
        sono pensieri vari che s'intrecciano come serpenti.
        Strisciano via oltrepassando i sogni.
        S'incrociano e si azzannano tra di loro.
        Qualcuno ha il sopravvento su l'altro. Lo uccide!
        I pensieri più deboli moriranno tutti,
        perché sono quelli che non hanno il coraggio di reagire e lottare.
        I sogni sono per i forti, per chi poi ne sa tenere il peso.
        Composta nel 2001
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          Scritta da: Susan
          in Poesie (Poesie personali)

          E, ci sono

          E, ci sono
          momenti che non passano
          mai,
          persi in questi pensieri
          senza senso,
          e ti chiedi se mai
          potrai riamare,
          se davvero ogni
          ferita nel
          tempo, quel tempo che lenisce
          ogni dolore, lenirà il tuo
          dolore,
          e ti chiedi
          quando. e se potrai amare
          ancora con quella intensità
          la stessa che
          hai "sentito" con lui,
          e...
          accresce quella paura,
          paura che sia
          l'ultima volta!
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            Scritta da: Renzo Mazzetti
            in Poesie (Poesie personali)

            Cannibalismo moderno

            Dal campo rosso non più il libro aperto
            il sole nascente con la falce e il martello
            il garofano politico misero fiore divenne
            l'aspirazione sotto la quercia scomparve.
            Poi la bandiera dell'autodistruzione
            niente materia grigia e rosso cuore
            ma verde barlume di misera mazzetta
            e bianco color neutro di tanta ignoranza.
            Giustizia non più rimava con uguaglianza
            lavoratori ultimi e giovani senza speranza
            dignità perduta abbandonava valida presenza
            traspariva moderno falso la nascosta vergogna.
            Non più libertà senza l'uguaglianza
            non più democrazia senza la partecipazione
            il grande servo di turno appariva osannato
            forte nel momento alla bisogna sacrificato.
            Avanti in Italia un altro signore al governo
            comparsa tutto facente furbo mangia popolo
            la voce della propria coscienza divora, ignaro?
            Cibo dei primi più forti, cannibali scomparsi?
            Composta venerdì 20 marzo 2015
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              in Poesie (Poesie personali)

              Remigando

              Remigando
              tra l'onde azzurre e sole
              mi conducesti all'isola
              dove potrò incontrarti,
              ma non voglio rischiare
              che tu possa cambiare
              i tuoi momenti,
              perciò ho deciso
              che gestirò da solo
              le dolcezze
              per non turbare
              l'orientamento,
              così verrò a trovarti
              coi passi leggeri
              senza lasciarmi scorgere
              ti sfiorerò i capelli,
              forse qualcosa in più
              se condividi il sogno
              potrò posarmi accanto
              al tuo silenzio
              e carezzare
              i tuoi riflessi nudi.
              Composta lunedì 23 marzo 2015
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