Poesie personali


Scritta da: Paola Fremiotti
in Poesie (Poesie personali)

Libri

Sfogliare, immaginare
rifugiarsi nei pensieri.
Creare, rimuovere, aggiustare
ed aggiungere concetti
Esercizi liberi per sentirsi vivi.
Incatenare sogni e legare fogli bianchi
in cui scrivere emozioni.
Tornare indietro nel tempo
e proiettarsi nel futuro
oppure immedesimarsi nel presente.
Miracoli d'inchiostro
che scorre a fiumi dentro di me.
È possibile cancellare ricordi
ma non lasciamo svanire le parole.
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    Scritta da: Paola Fremiotti
    in Poesie (Poesie personali)

    Sono qui

    Sono tornata da un lungo viaggio
    di gracili ricordi.
    Ho ripercorso le sfumature
    del mio sorriso velato
    Ed ora accarezzo il tempo
    consumato in un istante.
    Quanto tempo sprecato,
    quante occasioni perse,
    mi sono lacerata
    nelle curve dei miei pensieri.
    Piangere e ridere
    confusamente accettare la mia anima.
    Il mio corpo sottile
    è sospeso verso l'infinito passare de tempo
    che scorre lentamente e senza esitazioni.
    Ora sono qui,
    in un istante svanire
    e ritrovarsi senza fiato,
    ho ancora voglia di assistere alla mia vittoria
    contro il veloce consumarsi del mio corpo.
    Sì, ridere, piangere, amarsi e odiarsi
    ma acquistare la consapevolezza del mio io.
    È ancora possibile chiamarsi e rincorrersi
    e lentamente aspirare alle mie nuove convinzioni.
    È ancora possibile sfidare il tempo
    e cavalcare l'onda del futuro.
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      Scritta da: Scyna Suffiotti
      in Poesie (Poesie personali)

      Mia Caralis

      Chiudi gli occhi mia amata
      rimani ancora
      sdraiata languidamente
      tra i fluttui e i gabbiani
      eterna meraviglia
      chiudi gli occhi
      ancora e ancora
      assorbi il respiro del mare,
      attendi le premure degli aironi e i voli rosa dei fenicotteri
      Mia crisalide d'innocenza
      io so
      che ancora verrai lambita
      da azzurri firmamenti
      accoglierai
      ancora e ancora
      vertiginosi voli di passione.
      Ascolta mia Caralis
      la melodia
      sono preghiere d'amore e d'ascese esaudite
      solo dalle stelle.
      Ogni riga un raggio di luce.
      Adagiati ancora
      tra le carezze di Aristeo e le profumate euphorbie...
      ancora una volta sarò li
      a contemplar le tue gambe a la marina, le tue braccia a Stampace e Villanova
      mentre mi assopirò sul tuo ventre
      a Castello.
      Mia Caralis.
      Composta nel 2015
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        Scritta da: Sabrina
        in Poesie (Poesie personali)

        Un colpo di vento

        Vorrei allontanare quel velo di tristezza
        che sta offuscando la mia vita,
        vorrei spezzare la monotonia
        che ha trasformato la provvisorietà in abitudine
        e l'ingiustizia in consuetudine.
        Vorrei riuscire per una volta
        a non pensare
        ad un mondo
        che gira al contrario
        ed affidarmi completamente
        al futuro,
        con gioia e speranza nel cuore.
        Vorrei svegliarmi una mattina
        e rendermi conto che l'incubo è finito
        scaraventato da un sorriso
        nelle pieghe del passato
        proprio come fa il vento
        quando spazza via le nubi,
        regalandoci l'azzurro intenso del cielo.
        Composta giovedì 26 marzo 2015
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          Scritta da: logos probus
          in Poesie (Poesie personali)

          Inchiostro bianco

          Dalla prima cancellatura si elimina
          una poesia personale.
          Quando ritrarsi,
          in un mondo
          vago, dove s'idea, solo,
          in un bagno di verde.
          Piove
          l'ultima goccia
          lasciando la sua traccia gelata
          sul verde.
          Più cupo è l'animo,
          sotto il calore d'un tetto
          a guardare spaesato
          il paese incupito.

          Inspiegabile volo
          tra le idee;
          tradisce una scomparsa
          o una suggestione:
          come una pallida nube
          oscura il cielo
          d'un biancore
          senza un chiaro sentire.

          Il nero raggela i casolari
          e lascia l'infanzia incantata,
          l'azzurro terso appiattisce e assonna
          i percorsi luminosi.

          I passi più salati e lenti,
          non sono sulla spiaggia
          alla fine del velo
          d'una candida superficie:
          sono i giri
          negli stradoni cittadini,
          e le sedute che vedono tutto
          il giro della più grande stella,
          quando lo sguardo
          non è fisso in altro.

          Arriva il giorno più vecchio
          e tanti lumini non aiutano
          a schiarire il naturale percorso
          che culmina con un pallore
          notturno e infinito.
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