Poesie personali


Scritta da: Stefano Medel
in Poesie (Poesie personali)

Amici

Amici,
il tempo
è come un velo che copre,
gli anni volati dell'adolescenza;
e vi rivedo nel ricordo,
amici di scuola,
quanto tempo
è passato sotto i ponti,
adesso siete grandi,
canuti,
magari coi capelli bianchi,
con mille casini e cose da fare;
amici lontani e non,
questa poesia è per voi.
Composta martedì 31 marzo 2015
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    Scritta da: Silvio
    in Poesie (Poesie personali)

    Inutili virgole

    Ho atteso che tutte le virgole
    fossero cadute per scriverti
    il mio amore senza rima
    detesto chi mi indica o insegna
    l'ordine in amore
    e nei miei pugni stretti
    questa mattina
    c'era una poesia di borgata
    di povere parole
    che volevo regalarti
    ma nel mio abbraccio
    e nei tuoi baci
    sono volate giù
    Come virgole inutili.
    Composta lunedì 30 marzo 2015
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      Scritta da: Nicola Antonicelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Scrivo di notte

      Scrivo mentre sveglio alla notte
      Tutto tace, silenzio, una goccia sul tetto
      Due cuori battono piano nel letto
      Sara un tuono nell'anima, o un violino eterno
      Sara la fame la sete la voglia di no so che altro.
      Allora scuoto la mano, e apro un solco.
      Qualcosa bussa a sto pagliaccio loco
      Scorre sto fiume senza catene
      Pazzo d'amore di vita e di vento
      Una grande voglia di cantare e gridare
      Quattro amici e i fili d'amore
      Mentre sorge il sole e fuori piove

      Gocce sottili, senza pretese
      Che restino dentro in fondo al cuore
      Fermare il tempo e abbracciare il momento.
      Calpestiamo fiori mangiamo parole
      Respiriamo piombo ciechi e muti
      Pazzo pazzo pazzo d'amore
      Quattordici amici una rosa e un fiore
      Dall'alba alle stelle bisogno d'amore
      Per giorni schifosi per notti sospese
      Mai domo di guerra, di sfide e di abbracci
      No proprio no riesco a chiuder gli occhi
      Ho tanto da fare
      Quattrocento amici un fuoco e il mare
      Qualcosa che bussa, ci voglio stare
      La penna vola il pensiero intrecciato
      Profumo d'asado inebriato di vino
      Un mazzo di viole tanti sguardi d'amore
      No vedo il semaforo
      Ma disegno il tuo cuore
      No sento il grido del mio nome e cognome
      Ma percepisco il tuo soffio d'amore

      Quattromila amici una rosa e un fiore
      Come un immenso universo stringiamoci dentro
      Le più belle cose, poi gettiamole al vento
      Gridando e cantando
      Fermeremo il tempo
      Di sole ardente
      Di stella che brilla
      Un diamante di brina, erba vita sole
      Mentre fuori piove, la vita continua.
      Composta lunedì 30 marzo 2015
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        Scritta da: Renzo Mazzetti
        in Poesie (Poesie personali)

        Cento anni e Pietro Ingrao

        Il tuo centesimo compleanno
        è la misura della tua vita
        ma politicamente tutta, servita?
        Io giovane comunista metalmeccanico
        a Reggio Emilia nel convegno portai
        entusiasmo nella lotta dura, servito?
        Vidi il dirigente compagno
        intellettuale della nuova società
        internazionale futura umanità?
        No! Il colto "caca dubbi" al mio fianco
        esita e riflette non spirito rivoluzionario
        complice diventa nel suicidio del Partito.
        Tutti ti fanno gli auguri, peccato
        ma il governante attuale controriformista
        tendente alla reazione, come ti rimane?
        Composta lunedì 30 marzo 2015
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          in Poesie (Poesie personali)

          Bastarda noia

          Eccoti nuda
          vecchia prepotente
          giovane sorda.
          Colma di silenzio
          ubriaca di assenzio,
          assurda, disarmante, testarda,
          puntualmente presente.
          Gelosa nei sorrisi,
          portatrice di momenti indecisi,
          cruda di sostanza,
          insipida, trasfusa di assenza.
          Bigama compagna,
          maledetta come nel grano la gramigna.
          Tu noia,
          nera ed irrequieta,
          come ombra sulla soglia.
          Tu noia,
          astuta, come l'idea di presa,
          alla città di Troia.
          Apatica di madre,
          nata bastarda,
          svezzata dal dolore.
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            Scritta da: dantino
            in Poesie (Poesie personali)

            Oh, vita mia mortale

            Zuppa del mio sudore è questa terra agre
            Tanto che se non piove, nasce lo stesso il grano
            È la prosperità di queste spighe d'oro
            che come le mie mani rivolte al cielo
            sembran lumini accesi, tanto che non peggiori
            Sono come dei figli quel che vedete
            E ad ogni mietitura
            Muore di me il sorriso
            Nascendo come in silenzio, il pianto e il sacrificio
            Oh, Vita mia che brami ancora nei mattini freschi d'ulivo, cedro e amaro
            Oh, Vita mia mortale
            Che mi costringi a prendere poi a dare
            Siam come girasoli incatenati al suolo
            Triste è il nostro destino e senza riparo
            Costretti con spalle al sole per morire meno
            Nell'ozio resterei nascosto
            Fermo ad ammirare l'orizzonte e il mare
            Meglio sarebbe se come i miei polli
            Me ne restassi ad aspettare l'alba
            Meglio sarebbe se ignorassi anch'io l'ultimo giorno
            Meglio di me senz'altro la cornacchia e il falco
            Meglio di me il gabbiano
            Meglio di me che vago per infinite mete
            Cercando nell'infinito i miei pensieri, invano
            ciò... che non ci è dato di sapere.
            Composta venerdì 16 giugno 2006
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              Scritta da: Anyma
              in Poesie (Poesie personali)
              Ho vissuto d'amore,
              nutrita da languidi sogni
              e colorate speranze,
              Un profumo dolce
              che la mia pelle non scorda
              ubriaca mente,
              ed a esso si arrende

              Sapeva di pane caldo,
              di un mattino d'estate,
              di erba bagnata,
              di profumo di radiose rose,
              di luce di stelle.
              Tra le sue possenti mani teneva il mio universo
              che io stessa donai
              senza remore alcuna.

              Blasfemo fu l'inganno
              che prese l'anima,
              spezzò il cuore,
              imprigionò la mente.

              Tra le labbra bagnate
              di salato dolore,
              di rubati baci
              stringo il silenzio... delle sue parole.
              Composta lunedì 30 marzo 2015
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                in Poesie (Poesie personali)
                Mio triste spirito travolge i miei sentimenti.
                che mi spaventa,
                quell'anima dolente in un momento di crisi,
                è ferita profondamente,
                le mie emozioni precipitano come stelle cadenti,
                sono così spaventata,
                perché mi sento perdente,
                con un vuoto nella mente.
                Nulla faccio, niente aprendo, non sono presente,
                e sopporto il male, che mi ha sedotto.
                Mi spiace di essere vile ma non mi sgomento,
                ed aspetto quando torna in me la virtù vincente,
                e da combattente devo continuare a vivere,
                abbandonare il tormento di mille angosce
                ed amare e vivere profondamente.
                Spesso solo è un inganno il mal d'umore,
                e passata la tempesta e si illumina la speranza,
                che la vita è bella è travolgente,
                con tanti grandi sentimenti,
                e ritrovando la fiducia in sé stessi
                e di essere una luce solare
                per tutti gli altri
                e nel profondo del cuore
                nel mare di sentimenti
                lasciarsi andare.
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