Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Nubi

Lento scorrere di nubi nel cielo.
A cambiarne l'aspetto,
di attimo in attimo,
cangianti sfumature in movimento.
Di un artista l'intuizione,
il vento va a comporre
geometrie inedite.
Risaltano al tramonto, si mescolano.
come scherzi del cielo.
A dirigerle un moto giocoso,
alterni stati d'animo
ne ricopiano i passi.
Ombre prendono forma,
rincorre un bimbo il suo aquilone,
il mio cuore corre ingenuo
e perso nell'infinito,
complice il vento.
Il vento già,
respiro della vita.
Poche le sue
soste, non quelle sperate,
arcano cammino del cosmo.
Composta mercoledì 1 aprile 2015
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    in Poesie (Poesie personali)

    Verso l'Orizzonte

    Dirigo i miei passi verso la spiaggia,
    sicura di niente, voltandomi al vento.
    Incerto, lo sguardo oltrepassa il mare,
    ricerca uno spazio all'orizzonte
    un limite impraticabile
    se non con la mente
    A tratti il vento increspa le acque,
    ne colgo le forme,
    entrarne, sfidarne la forza.
    scoprirne il mistero.
    Mi avvolge, protegge
    stupisce il suo potere,
    rivela la mia fragilità.
    Al pari della vita, travolge,
    conquista, si ritira poi
    scoprendo la sabbia,
    il nulla, recando con sé
    ciò che mi è più caro.
    Con fragore, oltre l'orizzonte,
    al sicuro, mi dico.
    La mente le cerca
    mentendo a se stessa,
    precario equilibrio
    tra cuore e ragione.
    Si ferma lo sguardo all'orizzonte,
    inganno sottile superarlo,
    se non con gli occhi dell'anima.
    È inganno la vita:
    possedere, e rendere
    più di quel che si ha!
    Non si ferma un cuore,
    vive tra le onde,
    a volte sospinto,
    talora trasportato,
    si oppone loro invano.
    Reale il dolore,
    sofferte certezze acquisite,
    effimero alone di felicità.
    Tutto ottiene, tutto perde.
    Gioca il tempo contro
    il mio cuore.
    Ne comanda i respiri.
    Solo l'illusione
    di ritrovare cose perdute
    lo rende ancora vitale.
    Lo conduce al sicuro,
    lo guida all'orizzonte
    a perdersi nel suo stesso inganno.
    Composta domenica 12 settembre 2010
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      Scritta da: Gabriele Prete
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      Riflessioni

      Camminare a piedi nudi
      per non far rumore
      calpestando la pigrizia
      di un pensiero che riappare.
      Le parole dette, in amore
      van protette,
      assaggiate con pudore,
      ascoltate per capire
      che un sentimento non espresso
      toglie fiato e a volte il senso
      di una vita che stordisce
      se il tuo cuore poi impazzisce.
      Mi nutro di colori
      che accarezzano il mio sguardo
      e con la punta del mio cuore
      dipingerò il tuo ritratto.
      La bellezza è un'esplosione
      che ti scoppia fuori e dentro
      e tu la porti addosso
      come asfalto sul cemento.
      Il mio scrivere è uno sfogo
      non un vizio, un'abitudine:
      Amo raccontare il mondo
      ma lo faccio in solitudine.
      Composta giovedì 2 aprile 2015
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        in Poesie (Poesie personali)

        Lontani

        Semplicemente una complicità
        tra due mondi che si somigliano e si completano
        e poi si perdono nell'infinito della notte
        in cerca di nuovi silenzi
        e nuove rotte da percorrere
        Un gioco svanito
        fra le distanze tra due cuori
        che un tempo si incontrarono,
        magia interrotta dal volere di un destino
        che poco concede e molto toglie
        Composta mercoledì 1 aprile 2015
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          Scritta da: Iris Vignola
          in Poesie (Poesie personali)

          La passione di cristo

          Limpido cielo, di stelle ammantato,
          in quella gelida notte, nella quale sei nato,
          finanche, da vivida cometa, attraversato,
          onde annunciar sublime avvento,
          tra paglia, nell'angusto antro,
          in miseri panni e solo riscaldato
          dal fiato del bue e dell'asinello,
          tu, umile e divino bambinello,
          dall'eterea dimensione, proveniente,
          sull'angosciata terra,
          per volontà del padre tuo vivente.
          Regali gesti, dalle miracolose mani,
          generate per sanare e per donare
          ciò che era andato perso,
          per un destino avverso,
          da chi, nel proprio cammino, ti ha incontrato
          ed il tuo verbo, ha fatto suo,
          per cui, ogni peccato, gli è stato cancellato.
          Carismatiche parole, dalla tua bocca,
          di pace, perdono,
          speranza, fratellanza,
          rivolte alla crescente folla,
          che ha barattato il cuore, in cambio del tuo amore,
          per mezzo delle quali, mutando triste sorte,
          la vita, hai restituito,
          sconfiggendo la morte,
          su chi, di te, la veridicità, ha recepito.
          Tu, come buon pastore,
          hai conquistato il cuore,
          di chi, di te, ha compreso
          che fossi, in verità,
          il messia tanto atteso,
          del creatore, l'unigenito figlio,
          fattosi uomo e, tra i suoi simili, sceso,
          per prender su di sé,
          del mondo, diabolico peccato.
          Ed affinché ciò si avverasse,
          fosti straziato ed umiliato,
          a seguito di, con un bacio, esser tradito
          da chi, al desco tuo, si era seduto
          ed aveva, con te, intinto il pane consacrato,
          spezzato e dispensato,
          come tuo corpo, sulla croce, immolato
          ed il vino, dal calice, bevuto,
          offerto, al pari del tuo sangue, versato,
          per l'eterno patto,
          dal dorso, che lo scudiscio ha martoriato,
          dal capo, che le spine della vile corona hanno violato
          e, appresso che, durante la via,
          cadesti, sotto, della croce, il grave peso,
          da taluni reietto e disprezzato,
          bensì, dai giusti, immensamente amato,
          dai piedi e dalle mani,
          trapassati dai sacrileghi chiodi
          e dal costato,
          dove, non ancor paghi del male compiuto,
          vigliacchi, ti hanno altresì ferito.
          Tu, essere celeste,
          che, di alcun male, ti sei macchiato
          ed hai, all'inverso, gli stolti carnefici, perdonato,
          che, all'insano ordine, hanno obbedito,
          senza capir realtà di colui che stavano uccidendo
          e che, a Dio, l'innocente suo spirito, rimetteva,
          che fosse in ver chi, d'esser, predicava.
          "Io sono la via, la verità e la vita.
          Chiunque crederà in me non morirà mai"
          pronunziò, avanti la sua ascesa,
          Gesù, chiamato il nazareno,
          o il cristo, dell'onnipotente, l'unto,
          il messia, il salvatore...
          comunque sia... il nostro adorato signore,
          che, per nostro amor, ha donato la sua vita.
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