Poesie personali


Scritta da: Iris Vignola
in Poesie (Poesie personali)

Vite senza tempo

Rumoreggia il silenzio,
nella coscienza attenta.
Grovigli di pensieri,
Intersecati come fili,
tentacoli, nella mente, radicati.
Chiazze d'oblio,
lapsus di vita passata
e, nel contempo,
visi improvvisi,
sprazzi d'eventi remoti,
come lampi che affiorano dall'io.
Giù nel profondo,
scavando tra memorie antiche
che, sapienti,
riconducono i ricordi,
appartenenti all'anima immortale.
Effimere vite,
vissute quanto un battito di ali.
Realtà irreali,
materia che non vale quasi niente,
che si disgrega,
come nuvola col vento,
sotto l'inverecondo influsso
d'un fuggente tempo,
che lo spirito non teme, ma divora,
nutrendosi di fasci d'ore e di minuti,
onde approdar all'esistenza muta,
in una dimensione ancora pura,
nel suo non tempo,
eterno ed assoluto.
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    Scritta da: Iris Vignola
    in Poesie (Poesie personali)

    Scarpette rosse

    Leggiadra all'apparir, sovvieni, al pari di dolce farfalla,
    volteggiante nell'aria tiepida di primavera in fiore.
    Son ali colorate, le tue scarpette rosse,
    di lucente raso create, nastrate alle caviglie,
    come, da tempi immemori, son solite far le ballerine.
    Punte gessate, su cui spiccare il volo,
    acciocché farti ammirare, tentando di scordar dolore e ansia,
    roteando, aggraziata, in vorticose pirouettes infinite,
    esile trottola, nell'armoniosa danza,
    ritmata al cadenzar d'una soave melodia,
    nell'attitude, nel fouettè, nel pas de chat,
    nel coup de pied, nel developpè, nell'arabesque,
    le tue movenze fluidamente delicate trasudano energia
    e fan di te poesia, sublime libellula danzante,
    sposata al sacrificio, senza alcun indugio,
    a cui ti doni con passione e dedizione,
    per tornare ad esser ancora e ancora notturna falena,
    attirata dall'aura iridescente della scena,
    nell'istante supremo d'apertura del sipario,
    quando, ad occhi chiusi, trai un respiro più profondo,
    per balzare dalle quinte e volare su quel palco,
    avvolta in altrui vesti, d'organza e di paiettes,
    giacché narrar le storie, con la tua suggestiva danza,
    preludio, fulcro, epilogo del cantico d'amore.
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      Scritta da: Iris Vignola
      in Poesie (Poesie personali)

      Il silenzio degli innocenti

      Silenzio, nella verde valle ridente,
      in cui la natura,
      in quell'aurora radiosa,
      è ancora, nel sonno, assopita.
      Echi improvvisi la invadono,
      poi disperdendosi,
      nell'ossigenante aria,
      testè fattasi frizzante.
      Echi di urla strazianti,
      di belati stridenti,
      contrastanti nel perfetto scenario
      del giorno nascente.
      Echi di sofferenza,
      occhi saturi di doloroso languore,
      delle vittime designate, tenere carni al macello,
      brutalmente trascinate.
      Sangue, dissacrante,
      colora la terra di purpureo rosso
      e l'odore di morte prevarica,
      ad oltranza,
      dei fiori, la fragranza.
      Poi torna il silenzio,
      a regnare con clemenza,
      donando, della pace,
      solamente la parvenza,
      nella valle, tutt'intorno.
      Il silenzio di creature innocenti.
      Il silenzio delle vittime dell'uomo.
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        Scritta da: Forloc
        in Poesie (Poesie personali)

        Gocce e gocce

        Gocce siamo
        e torniamo
        ad esserlo
        ogni momento
        dentro questo profumo d'immenso
        sparso tra le cime delle foglie appuntite
        Gocce d'acqua e luce
        Gocce di emozioni
        e sangue
        Fragrante odore di pane cosparso tra il cemento
        Con noi dentro
        E tanta vita ancora da vivere
        Goccia a goccia.
        Composta martedì 31 marzo 2015
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          Scritta da: Sabrina
          in Poesie (Poesie personali)

          Primavera

          Nuova Vita,
          nell'aria che respiro
          e che profuma di polline.
          Giorni nuovi,
          davanti a me,
          resi gioiosi
          dal cinguettio degli uccelli.
          Mille colori,
          mentre il sole
          accarezza la terra
          donando vita a prati, alberi e fiori...
          mentre io
          lascio che la Primavera
          guidi i miei passi
          e mi apra le porte
          del futuro!
          Composta martedì 31 marzo 2015
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            Scritta da: Giacomo Moglia
            in Poesie (Poesie personali)

            Senza peccato

            Se libero la mente presto
            camminerò verso l'ignoto
            con la paura del peccato
            non commesso
            ma immaginato ad arte
            da chi professa inganno
            per secoli trascritto
            da genti sconosciute
            disposte a credere
            senza guardare attorno
            un mondo popolato
            di lingue indefinite
            esseri animali
            piante e vegetali
            diversi popoli
            che non sapendo vivono
            senza peccato alcuno
            perché di idoli o dei
            non sentono bisogno
            se non per dirsi
            che la madre terra
            è viva quanto loro
            e poi sarà per sempre
            viva anche
            senza di loro.
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