Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)
C'è penuria d'affetto,
di semplicità,
di gesti sinceri fatti dal cuore,
riusciamo a parlare
con persone distanti
e scappiamo da quelle vicine.
Viviamo in un'epoca
di visi torbidi
e faccine virtuali che sorridono,
abbiamo mani che non sanno
abbracciare
tecnologia in abbondanza
tanto da renderci uomini
e donne chiusi in se stessi
nel propio fardello
dello spreco.
Composta martedì 20 gennaio 2015
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    Scritta da: Anna Maria D'Alò
    in Poesie (Poesie personali)

    Una madre

    Forse non ci sarò più
    quando spunterà l'alba del domani,
    ma mi vedrai sempre nel sole
    quando vorrai cercarmi
    e nella pioggia quando
    vorrai bagnarti ancora di me.
    Sarò nel vento quando
    desidererai una carezza
    sarò nei fiori quando
    vorrai ancora baciarmi
    e sentire il mio profumo.
    Sarò le tue ali e il tuo cammino
    sempre... quando sarai stanco
    figlio mio, ti appoggerai ancora
    al mio ventre chiuso alla vita
    ma ascolterai i battiti non del cuore
    ma del mio amore che non morrà mai.

    Una madre è sempre viva,
    anche quando lascia il suo giaciglio,
    un angelo che veglia
    i passi dei suoi cuccioli,
    perché i figli anche con i capelli bianchi
    sono sempre piccoli per un cuore grande
    di una madre, respiro dell'Universo.
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      Scritta da: ines sansone
      in Poesie (Poesie personali)

      Pagine

      Pagine di estremi silenzi,
      pagine di urla,
      pagine di solitudine,
      pagine di gioia condivisa,
      non sono fogli qualunque
      sono pergamene dorate, argentate, brillanti,
      piene di anima e di sentimenti che vogliono atterrare.
      Pagine di amore puro,
      un amore muto che sa anche urlare,
      di un perdono che spesso si sa anche camuffare
      pagine di mancanza,
      pagine di speranza,
      giorno dopo giorno la poesia scorre nelle mie vene
      e mi dice: mi appartieni.
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        Scritta da: Enrico Giuffrida
        in Poesie (Poesie personali)
        Come fiamma
        divampa il passato,
        in una notte gelida d'inverno.
        Le sue braci infuocate
        alludono a quelle ferite dell'animo
        tracciate dall'infausto tempo che fu;
        tra gli scoppietti ardenti
        odo il lacerar del cuore
        e mentre la notte silenziosa
        lemme avanza,
        fuliggine di ricordi assurge
        allo specchio dell'anima,
        che zampillando,
        spegne il fuoco amar dei ricordi.
        Composta martedì 20 gennaio 2015
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          in Poesie (Poesie personali)

          Ricordi

          Odore di muffa colma la casetta dimenticata
          sul margine del campo di grano,
          vegliata di noce e ciliegio coprendosi di verde novello
          d'ogni primavera,
          è fatata dalla lillà profumata
          e dalla solare pioggia d'oro.
          Ombra umida si estende nel silenzio dell'aia,
          torsi di granturco, veli di chicchi di grano,
          gusci di noci vuoti sparsi per terra,
          e nel mezzo della vecchia tavola
          una bottiglia senza tappo,
          e piatti incrinati coperti di polvere,
          sedie mutilate, ferri rugginosi,
          finestre sporche di anni passati via,
          ove tutto brilla di dolci ricordi
          dell'infanzia innocente,
          le corse sui prati verdi,
          i dolci frutti per sfamarsi,
          acqua pura di fontana a dissetarsi,
          e gli allegri canti di grilli nell'ombra della sera,
          e le magiche favole di nonno
          cullarsi dolcemente nel sonno,
          felici e sereni,
          liberi come il vento,
          con un sincero cuore aperto per la vita,
          che una volta era ricca
          nella miseria.
          Composta martedì 13 gennaio 2015
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            Scritta da: Enzo Di Maio
            in Poesie (Poesie personali)

            Mi vestirò di niente

            Di niente tornerò a coprirmi,
            come quando natura mi donò vagito,
            a piedi nudi calpesterò la terra
            per far sì che terra si unisca ancora a terra.

            Ritroverò contatto con la madre mia
            e a lei la mia nudità chiederà perdono
            per gli alberi mai nati
            e per i fuochi appiccati
            per la pioggia che sposa aria malsana
            e uccide diventando impura
            e perché non esiste più radura.

            Alzerò le mani verso il cielo,
            invocherò perdono per il mondo intero
            sperando che si ravveda
            e non renda questo mio gesto vano
            come vana può essere chimera.
            Composta domenica 18 gennaio 2015
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