in Poesie (Poesie anonime)
Sento il tempo,
passare come un timido vento,
lento, lento...
e portar via il mio pensiero sempre più alto.
Come un'onda su e giu sulla deriva,
a cancellar dalle mie dita,
l'orgoglio di una vita...
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Sento il tempo,
passare come un timido vento,
lento, lento...
e portar via il mio pensiero sempre più alto.
Come un'onda su e giu sulla deriva,
a cancellar dalle mie dita,
l'orgoglio di una vita...
La paura mi opprime
la gioia si reprime
sicurezze incerte
mi lasciano inerte
il futuro anelato
fugge silenzioso
il cuore straziato
batte ansioso
nuovi doveri
risvegliano dispiaceri
antiche colpe
creano una coltre
timide speranze
aprono le danze
a nuove fantasie
mascherate da follie.
Sogno spesso un luogo
privo di barriere e di confini,
senza gabbie, sbarre o catene.
Un luogo dov'è assente la tradizione
e la vita al presente si vive,
senza ancore nel passato,
con ogni ora, ogni giorno agli altri non uguali.
Un luogo nel quale, per il futuro, sono ignoti desiderio e bramosie.
Sì, quello che sogno è un posto dove si ama
senza condizioni e senza possedere,
dove non ci schiavizzano leggi, famiglia o riti,
idoli, miti o dei.
Già, sogno sovente un mondo dove gli umani sono liberi:
Liberi di stare da soli o tra la folla,
di abitare in mezzo al deserto,
in collina o sulla montagna,
senza chiedere il permesso o grazia
né rendere conto a chicchessia.
Liberi di solidarizzare con ciascun sofferente
o di stringere al petto tutti,
proprio tutti i viventi,
senza traccia di scelta né distinzione.
Liberi di fare l'amore
con chi ci piace e a cui piaci.
Liberi di volare con la mente,
senza impedimenti di sorta,
sul concreto e sull'astratto,
sulla terra, lassù in cielo
o nell'Infinito senza tempo.
Ed è quando ti perdo che ti ritrovo,
Eri tu il mio animo dolce, la mia speranza e la mia gioia.
Adesso ti perdo e tu non mi vedi,
Ma son sempre qui ad aspettare che un giorno
Il nostro amore torni in piedi.
Uso questo ultimo fiato per dirti che t amo,
anche se il freddo ormai i nostri cuori ha gelato,
Sii serena e trova spazio per il mio ricordo,
Sarà sempre lì il nostro ritrovo,
Il tuo sorriso del mattino di fianco al mio,
Questo è quello che mi porto,
Nell'anima o nel cuore no di certo,
Ma nel mio cervello dove tutto vivrà in eterno.
È sottile ed è sempre lei,
linea di confine tra umani e dei,
a vederti non lo direi,
non più almeno, ma del tuo respiro vivrei.
Non vivo per lei, ma senti?
La sua presenza crea dipendenza,
lunga attesa da far battere i denti,
è freddo il riparo ma senza scadenza.
Di tanto in tanto mi incuriosisce,
il tuo volto il tuo corpo,
sotto quella veste immagino e mi colpisce,
vedere attraverso gli abiti, la pelle fin nel tuo animo.
Chissà che forma ha,
sarà gentile, sarà elegante,
sarà quel che sarà,
la realtà è che non è qui presente.
Poco tempo ancora è passato
e nella mia mente nulla ho dimenticato
si dice che il tempo cancelli i ricordi
o almeno li renda velati,
ma quello che tra noi c'è stato
niente e nessuno cancellare potrà mai,
i tuoi occhi,
il tuo sorriso,
il tuo amore vero,
i giorni con te passati,
uno squarcio mi si è aperto nel cuore
una ferita che porterò dentro
e con essa un gran dolore,
tutto mi riporta a te
tutto mi parla di te,
vorrei che capissi i miei silenzi
e poter riuscire a farti guardare il vuoto che ho dentro,
l'orgoglio, l'odio, ci ha rovinto,
io non ti ho mai tradita,
e nemmeno il pensiero ho sfiorato
ti avevo giurato con te o con nessuna
ti sembrerà strano, forse non crederai
un giorno mi auguro di reincontrarti
e coi tuoi occhi guarderai
che quest'uomo, il giuramento ha mantenuto
nonostante tu non mi hai creduto,
e mentre scrivo
la gola è stretta in una morsa, mi attanaglia,
stringe forte, fino a togliere il fiato,
vago senza una meta
i miei occhi ormai spenti
non godranno mai più della tua luce,
queste parole son dettate dal cuore
non dalla mente,
che ormai spenta
nulla immagina, nulla pensa,
ma tutto è fatto ormai
e queste, lo so bene,
sono parole che non leggerai mai
ti amo forever.
Rischio di darti noia,
Tanto tempo senza un tuo contatto,
È finita forse questa storia,
È forse qualcosa che non ho fatto,
L'ultima parola sara tua,
Ti starò accanto e non proferirò parola,
Dalle mie labbra non ti farò mai sentire
Frasi di rancori o pensieri sbagliati
Accoglierò tra un sorriso ed una lacrima un tuo abbraccio.
E come sempre tutto passerà,
l'illusione di avere creduto
In un nuovo sogno,
ma che sogno rimarrà...
E di nuovo a fare i conti
con la bruciante realtà,
dono tutto me stesso
all'amore,
per me solo dolore
è questa la verità.
Se solo ne fossi capace,
ruberei un paio di ali per farti volare in alto
e volerei insieme a te.
Ruberei una stella dal cielo per illuminare le tue notti
e un raggio di sole per dar calore alle tue giornate.
Correremo insieme su un bel prato
e ruberei alla terra un fiore profumato per regalarlo a te.
E se tutto questo non bastasse
ti porterei al mare
e ruberei per te il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli.
Ruberei le sette note musicali
e anche il pentagramma per dedicarti canzoni e melodie
mai ascoltate prima e che ti apparterrebbero per sempre.
Ruberei i colori dell'arcobaleno
per colorarti con colori nuovi
e ti regalerei i miei occhi per farti vedere il mondo come lo vedo io
e allora capiresti che sei tutto quello che voglio
e che... ti ruberei.
Nell'oscuro cielo dell'infinito
ci guardiamo allo specchio e più lo facciamo
più ci rendiamo conto di quanto sbagliamo.
Più lo facciamo, più capiamo quanto nella
vita, nella grossa valle di lacrime che nello spazio
acceso aggrada, abbiamo fallito e spensierati cerchiamo
una soluzione.
Mentre altri non se ne rendono conto, invano cerchiamo
di risolvere i nostri errori.
Invano cerchiamo ci mettere un punto a dolori incontenibili,
che dentro di noi accendono il fuoco di una riluttanza
immane.
Più siamo soli, più ci sentiamo soli, e gli altri non capiscono
il dolore che proviamo.
Gli altri non sentono, non perché non hanno orecchie
per farlo, ma perché guardano, senza sentire.
Si sentono diversi, isolati, nel mondo esclusi, e nell'universo
superiori.
Feriscono, e velocemente fuggono, senza lasciare tempo a noi
di reagire, di pensare, di chiedere scusa, di provare a
stare bene.
Perché tu hai voluto così, perché tu ci hai creati così.
Forse per vivere, forse per farci soffrire.
Nell'oscuro cielo dell'infinito io ci sono.
E sono solo, nato piangendo con già l'immagine di questa
vita impressa negli occhi rossi dalle lacrime.
E tu altro invece, giaci nelle nuvole sognando, dormendo, anche te
ferito, ma incapace di guardare anche gli altri, senza capire
che chi tiene a te sta lentamente morendo.