Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Le dentiere

Le dentiere si raccontano e raccontano,
storie di parole e di urla,
protesi acustiche sentono a comando,
batterie semiscariche portano poco a cervelli ormai semivuoti,
io sono pace,
imposta dagli altri,
resa a comando,
come protesi,
resa a chi con le armi può imporre agli altri il disarmo.
Composta mercoledì 23 novembre 2011
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    Chi sei?

    Non so se tu sia il nemico contro cui armare i cannoni
    o l'amica da invitare a cena apparecchiando col servito migliore, non so se tu sia la lingua che da buoni consigli
    o l'orecchio che ascolta per poi far riferire,
    non so se sia l'ospite o l'intrusa,
    so che sei presente,
    forse so anche chi sei ed ho paura.
    Composta mercoledì 23 novembre 2011
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      Soldati in strada, ubriachi in cantina

      Sono passati mille stivali con i piedi dentro,
      sostenevano gambe che portavano corpi con braccia armate, slogan in testa,
      da ripetere urlando,
      elmetti sopra gli slogan.

      Dalle nostre cantine vedevamo e sentivamo,
      qualcuno beveva vino che sapeva d'aceto,
      tutto per esorcizzare la paura,
      o mancanza di meglio,
      passi di soldato come passi di danza, via di notte,
      fermi di giorno,
      lepri per cacciatori,
      prede per soldati,
      che cosa cambia?
      Composta mercoledì 23 novembre 2011
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Vigliacco al sole inatteso

        Oggi è scoppiato il sole ma non cambia niente,
        ho una giacca un po' pesante rispetto al nuovo clima,
        dentro sono lo stesso,
        il caldo,
        il freddo,
        il nulla
        questa fine così attesa la vedo arrivare,
        la sento, ma non fa mai il suo dovere,
        forse la fine io la sfuggo,
        vigliacco fino in fondo
        o forse testa persa,
        vigliacco per vivere e vigliacco per morire,
        oggi fa caldo ed io mi chiamo autunno.
        Composta mercoledì 23 novembre 2011
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          I piedi sbagliati

          Cammini a piccoli passi,
          quando invece servirebbero passi lunghi e lesti,

          a passi quasi di corsa
          quando sarebbe più opportuno non correre
          non far rumore
          non lasciar tracce,
          ... passi da indiano

          le scarpe non sono mai quelle adatte
          o troppo strette
          o troppo larghe
          o bucate
          ma forse sono i piedi
          inadatti

          vita ferma
          vita di corsa
          vita sbagliata
          nei tempi

          o solo vita senza fortuna
          senza capacità di attraversamento
          ne piccole strade
          ne grandi spazi
          solo il lungo percorso accidentato
          dalla testa al cuore
          dal cuore alla testa.
          Composta mercoledì 23 novembre 2011
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            Scritta da: Alexandre Cuissardes
            Ho le braccia troppo stanche per menar fendenti, l
            e tasche troppo vuote per pagarmi un'arma facile,
            la testa troppo piena per riuscire a far qualcosa,
            sono un niente colmo di troppi troppo,
            intanto ha smesso di piovere sulla mia vita,
            gli alberi di monteoliveto si scrollano l'acqua di dosso con la complicità del vento,
            due piccole pigne luccicano in terra,
            mi chiedono di raccoglierle,
            cosa che faccio,
            intanto suona il mezzogiorno della mia inutile giornata.
            Composta mercoledì 23 novembre 2011
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