Poesie inserite da Alexandre Cuissardes

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Scritta da: Alexandre Cuissardes

Il piccolo ed i grandi o il grande e i piccoli

Ci parla il primo del paese,
dall'alto del suo vivere sovrano,
ma non convince neppure i più convinti,
pochi plaudenti il nulla.
Intanto i nostri piedi sguazzano
nel molle marcio e puzzolente,
chi gli sta accanto
gli assegna la ragione
salvo tornare dopo a fare il suo.
Ci sono i fessi che seguono
sperando che qualcosa
resti nel percorso,
ci sono i furbi
che stanno coi denti aguzzi
ad addentare
e poi via l'osso,
sputato per chi ha brame e fame.
Composta sabato 4 agosto 2012
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    Scritta da: Alexandre Cuissardes

    La rinascita a modo loro

    Dall'alto degli occhi,
    fermo a ricostruire il mio nulla,
    vedo le chiazze bianche
    create da un nero imbastardito
    ed a me straniero.
    Non è abbastanza
    per farmi dire che qui non tutto va per il verso giusto.
    Circola voce
    che nel nuovo parlamento qualcuno dica che da noi c 'è la discordia,
    che servono i partiti,
    per non far più tornare chissà ché o chissà chi,
    in questa penisola infelice fatta di infelici
    abituati ad esserlo.
    Composta sabato 4 agosto 2012
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      Scritta da: Alexandre Cuissardes

      L'insopportabile

      Potranno dirti di me
      ogni cosa che vogliono.
      Non sarò lì per difendermi,
      non sarò lì a proteggerti.
      Neppure tu potrai farlo.
      Allora a cosa serve un documento
      che attesti lo stesso cognome,
      ma con due vite diverse,
      la tua,
      la mia.
      non la nostra,
      vite diverse e distanti,
      vite per modo di dire.
      Composta sabato 4 agosto 2012
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        Scritta da: Alexandre Cuissardes

        Al caduto ingiustamente

        Che possa il tempo
        fin da oggi
        tenderti una mano,
        aver pietà del tuo soffrire.
        Che possa il tempo
        farsi nebbia fitta
        ed impedirti di vedere
        quanto il passato ti ha ingannato
        ed il futuro ti ha già tradito.
        Che possa il tempo
        trasformarsi in vento
        e spegnere quella candela
        che ti ha dato aiuto
        con la sua poca luce.
        Possa la vita
        almeno nell'altra tua vita
        prendersi la rivincita
        e trasformare il tuo star male di oggi
        in rabbia armata,
        lucida e mortale,
        per riportarti la dignità rubata.
        Composta sabato 4 agosto 2012
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          Scritta da: Alexandre Cuissardes

          La dottrina

          Ti strappano dal cuore i battiti,
          dalle mani il frutto del lavoro.
          Ti strappano dagli occhi i colori,
          dalla bocca le parole,
          ti rubano dal cervello le idee,
          dal cuore i sentimenti,
          quelli che ti tarpano le ali
          e quelli che ti dicono
          che le ali non le hai mai avute:
          eccoli,
          questi sono gli altri,
          quelli ai quali ti dicono di porgere l'altra guancia.
          Composta sabato 4 agosto 2012
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