Poesie inserite da Antonino Gatto

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Scritta da: Antonino Gatto

Vorrei

Vorrei parlarti guardandoti negli occhi,
ed entrarti nell'anima,
con lo stesso sottile tepore
che hai usato tu per entrarmi nel cuore.
Vorrei averti accanto, ed immaginare le mie notti
abbracciando il tuo respiro,
ascoltando il tuo battito,
sfocandoti nel giorno e ritrovandoti nel sogno.
Vorrei perdermi nel desiderio di una vita insieme,
uniti nel destino,
vicini nel cammino.
Mostra al vento le tue emozioni,
e maldestro complice
le porterà da me!
Composta venerdì 11 settembre 2009
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    Scritta da: Antonino Gatto

    Notte d'agosto

    Fuochi di stelle, in quella notte d'agosto,
    mentre il pigro già dorme, ma come un cardine al suo posto,
    un ragazzo ubriaco nella città abbandonata,
    ed un fuoco sulla spiaggia con una chitarra scordata.

    Vacanze d'estate, per allontanare la noia,
    cambiali firmate per pochi giorni di gioia,
    tornando al lavoro con l'amaro nel cuore,
    ma qualche foto, e la pelle che ha cambiato colore.

    Rituale d'estate che si ripete ogni anno,
    di gente comune che abbandona ogni affanno,
    per godersi una spiaggia baciata dal mare
    o la fresca montagna fra pinete e cicale.

    Quanta gente si chiede con la testa all'insù,
    com'è bella la vita sotto quel cielo blu,
    mentre cade una stella nel cielo incantato
    di quella notte d'agosto, che ci ha lasciato senza fiato!
    Composta sabato 15 agosto 2009
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      Scritta da: Antonino Gatto

      Vite spezzate, splendenti come il bocciolo di un fiore

      Vite spezzate, come fili che s'intrecciano
      nel groviglio del nostro cammino,
      problemi simili, che ci consolano
      strappandoci una lacrima, tenendoci vicino.

      Vite distrutte, dalla malvagità
      capace di mietere innocenti margherite
      per seminare con disprezzo e crudeltà,
      foreste mai fiorite con candelotti di dinamite.

      Donne rinchiuse nel loro silenzioso dolore,
      per un istante che non si può dimenticare,
      passare la vita vendendosi per ore,
      e nel grembo la speranza ed una bocca da sfamare.

      Ma una semenza, nel giardino della vita,
      cadrà nel fango, abbandonata al suo dolore,
      e le stesse nuvole che la vorrebbero ferita,
      la cresceranno splendente, come il bocciolo di un fiore!
      Composta giovedì 30 luglio 2009
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        Scritta da: Antonino Gatto

        Il cammino della vita

        Molte persone si svegliano la mattina,
        e incominciano a pensare ai problemi
        che dovranno affrontare durante la giornata.
        Molte altre pensano anche alle disgrazie che hanno vissuto,
        e vedono il loro futuro solo fatto di sofferenze.
        Forse queste persone dovrebbero capire che,
        continuando a fare ciò che hanno sempre fatto,
        nella loro vita non cambierà mai nulla.
        Esistono le soluzioni,
        ma bisogna avere la forza di ascoltare i consigli,
        questo è il primo ostacolo da superare,
        bisogna avere la forza di sognare un futuro migliore,
        questo è il secondo ostacolo,
        bisogna rimuovere le immagini negative che ci assillano,
        questo è il terzo ostacolo,
        bisogna avere la forza di rialzarsi,
        questo è il quarto ostacolo,
        bisogna ricordarsi che non siamo mai soli,
        questo è il quinto ostacolo,
        bisogna avere un desiderio così grande,
        da aiutarci a superare tutti gli ostacoli.
        Quindi se immaginiamo la vita come una lunga sfida,
        ed il nostro sogno, come la scalata di una montagna,
        ed immaginiamo i nostri problemi come uno zaino pieno di sassi,
        e la nostra meta, come se fosse in cima alla montagna,
        allora se vogliamo ottenere dei risultati,
        dobbiamo semplicemente agire!
        Incominciando dal primo passo,
        comprando dei libri che ci aiutino a superare gli ostacoli della vita,
        ascoltando le persone che incontriamo lungo il nostro cammino, anche i più anziani, certo proprio loro, i cercatori di funghi
        che conoscono il sentiero meglio di chiunque altro,
        perché lo hanno battuto palmo a palmo.
        Dobbiamo incominciare, ed ostacolo dopo ostacolo,
        soffermarci, ogni tanto,
        per svuotare i sassi inutili che qualcuno ci ha infilato nello zaino, perché non ci sono di certo d'aiuto,
        e quando siamo stanchi, voltarci e guardare l'orizzonte!
        Dobbiamo sempre alimentare il nostro desiderio,
        di arrivare sulla cima, e raggiungere la nostra meta,
        ed ogni tanto correggere la rotta,
        che molto spesso ci porta altrove, e spesso fuori strada.
        E quando ci sentiamo soli,
        alzare semplicemente gli occhi al cielo!
        Presto finiranno le tempeste,
        presto arriverà il sole,
        presto arriverà il sorriso,
        e non meravigliatevi se guardandovi intorno,
        vedrete sempre più persone che si uniranno a voi in questo splendido cammino che è la vita!
        Composta venerdì 3 luglio 2009
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          Scritta da: Antonino Gatto

          La sopravvivenza

          Esiste nel silenzio,
          nei cuori delle genti,
          un importante sentimento
          che tutti conosciamo,
          che ci spinge a comportarci,
          con il corpo nel presente,
          e la mente nel domani.
          È la "sopravvivenza",
          una parola poco usata,
          ma che da secoli,
          inconsciamente,
          da ogni essere vivente
          viene osservata.
          Dal primo vagito,
          fino all'ultimo respiro,
          dal buon giorno del mattino,
          fino al tramonto della sera,
          le nostre azioni sono la conseguenza,
          di questa profonda parola, "sopravvivenza".
          Ecco perché questo istinto,
          che non solo ci tiene in vita,
          ma che ha evoluto tutti gli esseri viventi,
          andrebbe rispettato,
          perché fa parte dell'anima di ogni creatura,
          e quindi ogni volta che lo calpestiamo,
          come in una formica,
          alimentiamo il suo distacco,
          e un giorno, per questo, ci abbandonerà,
          al nostro crudele destino...
          Composta giovedì 2 luglio 2009
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