Poesie inserite da Antonino Gatto

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Scritta da: Antonino Gatto

13 maggio 2013

Sordo il tuo silenzio,
d'orgoglio alimentato,
lo sento certe notti,
ed ancor mi toglie il fiato.
Due cuori sempre uniti,
dall'imprevedibile euforia,
nel vivere momenti
che oggi sfumano, in nostalgia.
Le rose sotto al duomo,
sul pino, o in altalena,
gli scacchi a corpi nudi,
i brividi alla schiena.
Ed ancora mi domando
che cosa sia successo,
per chiudere una storia
in fondo ad un cassetto.
Ricordi la promessa
di quell'appuntamento?
Ti aspetterò alla noce
con i capelli al vento.
Verrò con i bambini
che potevano essere i tuoi,
per correre sui prati
nel caso in cui, non ci sarai!
Composta martedì 13 maggio 2003
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    Scritta da: Antonino Gatto
    Il mio Caro amico Sambaye,
    figlio di un famosissimo cantastorie senegalese,
    un giorno mi disse che suo padre narrava
    alcuni episodi che raffiguravano l'inferno.
    Avete mai pensato che un essere umano non sarebbe in grado di viverci neppure un secondo?
    Si dice che chi uccide in vita un essere umano,
    è per Dio, come se avesse ucciso tutta la popolazione del mondo e poi si reca all'inferno.
    Ad accoglierlo, non sono tanto le fiamme ardenti,
    ma una puzza insopportabile, mille volte peggio
    delle fiamme stesse.
    Se trovate un vero credente Senegalese, o di altra razza,
    che si alza ogni giorno prima dell'alba per pregare
    e che rispetta rigorosamente gli insegnamenti del Sacro Corano,
    chiedetegli di raccontarvi com'è l'inferno.
    Credo che se tutti conoscessero queste credenze,
    non ci sarebbe più il male,
    perché il peccato è solo il frutto dell'ignoranza.
    Composta lunedì 22 giugno 2009
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      Scritta da: Antonino Gatto

      Ancora Insieme

      Dammi un piccolo spazio nel tuo cuore,
      senza timore, senza palpitare,
      dammi il tuo viso dammi il tuo sospiro,
      stringiti al mio petto, senti il mio respiro.
      Prendi questa luna, prendi queste stelle,
      portale con te, dentro la tua pelle,
      prendi il mio profumo, conservalo nel cuore
      ricorda questo istante, ricorda questo amore.
      Non chiedermi di più, non farmi stare male,
      lo sai che non resisto, non farmi abbandonare,
      perché se ci doniamo, roviniamo questo istante,
      e la tua veste di un'amica, prende il posto di un'amante.
      Lo leggo nei tuoi occhi, lo sento dal tuo cuore,
      la gioia che si alterna, al forte tuo dolore,
      mentre stringi le mie mani, e mi dici che mi vuoi
      e rinunceresti a tutto, ma sai che tu non puoi.
      Uniti dal destino,
      distanti nel cammino,
      domani ancora insieme,
      per alleviare con un brivido le nostre pene.
      Composta martedì 16 giugno 2009
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        Scritta da: Antonino Gatto

        L'eternità

        Dammi un solo istante per perdermi nei tuoi occhi,
        senza parole, senza distrazioni,
        dammi solo il tempo di restituirti le chiavi del cuore,
        senza toccarti, senza esitare,
        dammi l'ultimo istante per dirti addio,
        senza ferirti, senza farmi male,
        dammi la forza per dimenticarti,
        perché da allora sei rimasta nei miei sogni,
        dammi un istante,
        e per me sarà l'eternità!
        Composta martedì 2 giugno 2009
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          Scritta da: Antonino Gatto

          Passeggiando in un giardino di pensieri e parole...

          La mia prima volta è incominciata così,
          un giorno come tutti, non lontano da qui,
          quando passeggiando, tra le vie polverose,
          sono stato attratto da un profumo di rose.

          Sbalordita la mia mente, da non poter capire,
          come nel deserto della vita, un fior possa attecchire,
          e con l'intento di dar sfogo alla mia curiosità,
          ho voluto passeggiare un po' qua ed un po' la!

          Ricordo il mio stupore, attraversata la collina,
          tutto era speciale, niente come prima,
          un mondo differente, un giardino sotto il cielo,
          un brivido dopo l'altro, in un mondo parallelo.

          Tanta l'emozione, da restare senza fiato,
          per l'attimo infinito che di gioia mi ha riempito,
          e non ho resistito, a piantar subito un fiore,
          tornando il giorno dopo, per vedere il suo splendore.

          Da allora ogni volta che ripercorro quel sentiero,
          ancora mi emoziono, e lo faccio per davvero,
          perché questo giardino è sempre più arricchito
          di Pensieri e di Parole, che ogni ospite ha inserito.

          Oggi anche tu nel deserto della vita,
          ti trovi a respirare il profumo di un poeta,
          e la carezza di una piuma, sta sfiorando la tua pelle,
          mentre porterà l'amore, anche nel cuore più ribelle.
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            Scritta da: Antonino Gatto

            Volare...

            Solo col fruscio del vento,
            immerso nei miei pensieri,
            chiudo gli occhi per un momento,
            pensando al mondo, come fosse ieri.

            Penso agli aquiloni di quando ero bambino,
            le foglie dell'autunno, il volo dei gabbiani,
            e sempre ricorrente, quel sogno cherubino,
            di spiccare il volo, aprendo le mie mani.

            Forse per questo, nasce la mia passione,
            forse per l'incubo, che proprio non sopporto,
            che mi fa vivere come in prigione,
            trattenuto a terra, dal peso del mio corpo.

            Ecco perché quando spunta il sole,
            come un colibrì vibra il mio pensiero,
            e prima ancora che io mi alzo in volo,
            vedo le mie nuvole, vedo già il mio cielo.

            Fino a che il vento sfiora la mia pelle,
            mentre mi distacco dalla madre terra,
            e sento già i brividi sento già le stelle,
            sfuma il mio tormento, con la sua zavorra.

            Questa è la mia gioia, è la mia passione,
            inseguire l'orizzonte, dove si perde il sole,
            vibrare nel vento come un aquilone,
            lasciando la mia terra senza alcun rancore...
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              Scritta da: Antonino Gatto

              Ombra mia

              Ombra mia,
              tu che m'ami alla follia,
              ti nascondi e riappari all'istante,
              col tuo volto sfumato e distante.

              Ho cercato di abbandonarti in un concerto,
              ho attraversato l'intero deserto,
              e ogni volta che mi sono voltato
              ai miei piedi ti ho sempre trovato.

              Non capisco perché tanto amore,
              non ho mai accarezzato il tuo cuore,
              e tu fedele sei sempre restata,
              anche le volte che ti ho calpestata.

              Sei scomparsa dietro la raduna,
              sei riapparsa nelle notti di luna,
              sono anni che mangi con me,
              e ti nutri del mio stesso caffè.

              Forse tu che mi conosci davvero,
              puoi farmi un regalo sincero,
              e colorare il tuo corpo sfumato
              con la donna che ho sempre cercato!
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                Scritta da: Antonino Gatto
                La povertà è presente,
                è nei cuori della gente,
                è nello sguardo indifferente,
                di chi assiste, e non fa niente.

                La povertà è silenziosa,
                ogni famiglia l'ha presa in sposa,
                c'è chi non lavora, ma lei non riposa,
                e come la peste è contagiosa.

                La povertà riduce alla fame,
                e rende importante anche un pezzo di pane,
                non risparmia nessuno, nemmeno il tuo cane,
                il frigorifero piange, e vuoto rimane.

                Ma le lacrime vere, sfiorano il viso,
                di chi ha perso tutto, anche il sorriso,
                ed assiste inerte, a volte deriso,
                da chi si arricchisce, mentre il mondo è diviso.

                Passeggiando per strada la leggi negli occhi,
                che sfuggono allo sguardo, per evitar che li tocchi,
                ma dentro le mura accarezzando i marmocchi,
                trattengono una lacrima per evitar che trabocchi.

                Tornerà presto il sole, sul suolo bagnato,
                crescerà nuova vita dove ha nevicato,
                speriamo che domani sia un giorno migliore
                ma prepariamoci al peggio, perché ancora fuori piove!
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                  Scritta da: Antonino Gatto

                  Averti accanto

                  Averti accanto,
                  e non sentire la tua presenza,
                  come una donna che soffre la tua indifferenza.
                  Averti accanto,
                  mentre guardi la televisione,
                  e ti disturbano le mie domande, la mia espressione.
                  Averti accanto,
                  solo per avere due piatti in più da lavare,
                  due camicie in più da stirare.
                  Averti accanto,
                  con quei toni accesi di minaccia,
                  con l'espressione gelida sulla faccia.
                  Averti accanto,
                  e pensare che ti ho sposato,
                  e grazie a me padre sei diventato.
                  Averti accanto,
                  sperando in una tua carezza,
                  in un attimo tuo di dolcezza.
                  Averti accanto,
                  per sentirti vicino solo sotto le coperte,
                  mentre cerchi le mie gambe che vorresti sempre aperte.
                  Averti accanto,
                  per sperare un giorno di farti capire,
                  come può vivere una donna che non può reagire.
                  Per farti vivere un istante la mia vita,
                  con gli occhi di una donna, ed il cuore di una mamma!
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