Vivo, cercando l'imortale passione
nei tuoi occhi,
dove respiro la luce del sole.
Sono disposta ad aver
le tue mani sulla mia anima
amandoti nella forma,
nella sostanza,
nella coscienza.
Sapendo che posso soffrire e morire
rubando promesse d'amore.
Ma adesso spegni le ragioni della mente,
e spogliami il cuore.
Domani cercherò soluzione.
Oscilla il pendolo di questa vita prigioniera,
tra cieli neri e puzzo acre di qulla ciminiera.
Corre la paura su binari morti
un lager l'ultima stazione
"solo andata"
dicevano le grida di quei soldati forti.
Cammina la paura sulle strisce di un pigiama a righe
dove il tanfo era di morte e lacrime versate.
Mentre il cuore di ogni ebreo gridava...
"perché ci odiate?"
Non vi può essere ragione, scusa o giutificazione,
perché quella gente moriva in quell'orrore.
Figli, fratelli, mariti, mogli e genitori
non vi era pieta tra le urla di dolore e silenzi di morte.
Si perdeva lo sguardo
tra capannoni giganti e esseri umani ammassati.
Non uno sguardo
non un respiro... solo l'orrore
non la pietà
non un cuore... solo terrore.
E domani,
ci saranno uomini che stringeranno pugni pieni di ossa
e parole sporche di sangue
per chi ancora offende quella memoria.
Disegnato e tatuato sulla pelle il numero dell'orrore
perché tu, ebreo... per loro, non avevi nome
inermi a quel ludibrio imposto e alla sottile morte.
Si potrà dire che, non finirà mai quel tempo di pianto.
Il sangue è fratello di questa memoria
ricordalo tu...
figlio di questa storia.
Sola,
ora mi sento sola.
Sola con me stessa,
delusa, illusa, sconfitta, afflitta,
ma libera.
Non mi circonda più dell'odore di un uomo egoista, senza contorni, senza sogni.
Sola si,
mi sento sola.
Ma il profumo della libertà,
sanerà ogni ferita.
Lei non mutò, nei silenzi... mille parole, i suoi sguardi... abbracci di vita e nei suoi passi la passione. Lei non cambiò, apri le vie segrete, si tramutò in passione, e nei suoi pensieri cuori segreti e lenti desideri. Lei non cercò, passati decifrati si incammino nei momenti vissuti e ti dedicò tempi infiniti.
E tu, zingaro ambivi al cuore suo tu, pagliaccio cercavi il suoi sorrisi. Nel finale abbandono, ti perdevi dove lei, padrona e delirio, beneficiava del calore che ti scorre nelle vene. Furia e padrona, ti travolge e ti appaga, e il suo respiro è un'estasi che non ha crudele memoria.
Siamo artefici del nostro destino.
In amore,
castelli illusori o nuvole serene.
In amicizia,
cuore allo zucchero o rabbia in veleno.
Eppure,
conduciamo vite realistiche,
oppure,
corriamo oltre il fuoco ardente
dell'attimo presente.
Fare l'amore è spogliare il cuore.
In un letto, in un vascello
in balia delle onde.
A quale fine artifizio pittorico
possiamo assomigliare due corpi in amore?
Sono sospiri su ritmi infiniti,
movenze su campi fioriti,
che allungano braccia per sentirsi e nutrirsi,
rubano raggi di sole per riscaldarsi,
e pregano in un atto d'amore
che sa di sacro e profano.
Porta via il freddo dal cuore,
verso uno spazio temporale
che conquista la quiete.
Nelle vene, nella mente
in un'ultimo slancio di passione.
Non solo apparente è questo
sentimento chiamato amore,
che di due corpi, diventa l'invasore.
Due amanti
asciugano i loro cuori,
assaporano i frutti,
combattono l'invidia di ipocriti occhi
che guardano e giudicano.
Due amanti
Disetono la loro sete,
in una passionevole avventura,
vivono di notte l'amore clandestino,
e contemplano il passato
avendo paura del futuro.
Due amanti
si ameranno senza gridare,
si cercheranno senza parlare.
Conosceranno l'arte della conquista
e ne faranno dono.
Saranno eredi di una storia
che non dovrà mai essere raccontata,
ma che durerà per sempre
nel libro della vita.
L'amore mi ha insegnato a condividere il paradiso e a non morirne. A ogni parola... a ogni tuo sguardo... a ogni tuo respiro... a ogni architettura delle tue mani sul mio corpo. Mostrami la via per non dimenticare le traccia del tuo sorriso, la confusione dei tuoi piaceri, confondimi tra gli scampoli di seta sceglimi e sceglimi ancora. Scalza, nuda, stremata, Ci sarò, tra petali di mani e fiore di cuore.
Quando la rabbia di sorpresa ti coglie,
stringi forte il cuore.
Quando un urlo voresti lanciare,
resta senza fiato e comincia a gridare.
Quando le strette vesti ti vogliono far indossare, strappa tutto, nuda devi stare.
E se qualcuno ti prenderà per pazza,
tu lascialo pensare.
E la tua vita, che tu, devi rispettare.
Adoro le storie che stanno al buio,
il letargo della tranquillità.
E adoro il passaggio degli occhi in occhi nuovi
dove fermarsi è impossibile.
Adoro il tacere del rumore che fa il silenzio,
adoro l'irremovibile che non batte ciglio
e la cancellazione di tutto il dolore.
Adoro il vuoto speciale e la ricchezza normale,
e adoro vivere anche sapendo di dover morire.