Poesie inserite da dantino

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Scritta da: dantino
E la stanchezza mi prese di corsa, e mi condusse veloce al mio destino,
cercandomi il riposo dalla guerra, per ritrovarmi finalmente solo.
Che poi, io mi conosco, nel cammino, un'infermiera è capace che mi trovi, per medicarmi il cuore e ricomporlo, uguale a quand'ero bambino
Io ci sapevo fare con l'amore, amavo tutto e tutti, d'altronde, com'è naturale, non come adesso che ho sentimento usato e fiato corto, acido e vecchio, con i pensieri stanchi in cerca di riposo, sopra ad un malinconico cuscino.
Composta martedì 31 dicembre 2019
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    Scritta da: dantino

    Non chiamarmi

    Possiedo una scusa per vivere ed una scusa per dormire. La memoria debole che non insegna. Sono un guerriero di pace. Piove sopra ad ogni mio passo, la solitudine degli scontenti. Un albero fa da confine, al mio pensiero che si perde. Chiamami di più di quanto mi chiami, mi accontento di te, che non mi hai mai chiamato.
    Composta domenica 22 dicembre 2019
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      Scritta da: dantino

      Uomo

      Quale cosa più triste, d'avere il bisogno d'amare e non poterlo fare? Oh uomo che divori il tuo tempo nelle stanze comuni, non avrai che il bisogno d'avere bisogno, nei corridoi del tuo continuo torto. Camminerai a testa china per non aver la forza di guardare, il tempo lento della vigliaccheria che per comodità ti assale.
      Composta domenica 22 dicembre 2019
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        Scritta da: dantino

        Cercando il tuo sorriso

        Eccomi qui chino
        In un incredulo materiale abbandono
        Catapultato a quando nel mattino
        Il tuo sorriso mi gioiva intorno
        Mentre ti affaccendavi ed io spiavo tremolante il mondo
        E la tua mano mi dava coraggio
        Com'è passato in fretta questo giorno mamma
        E in questo sole che a sera gioca a nascondino
        Ritrovo il tuo sorriso come fosse a maggio
        Ed è per te il tramonto di un novembre freddo
        "Voglio starvi accanto ancora e,
        Per voi non è ancor tempo...
        Di camminare soli"
        Ma nel profondo ti allontani
        Con sospirato ed abbandono bisogno
        Lasciando la mia mano piano.
        Composta giovedì 16 giugno 2005
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          Scritta da: dantino

          Per te Patrizia Spano

          Un attimo e mi fermo ancora a pensarti, come tutti i giorni da quando hai imparato a mancarmi,
          Sei partita senza un saluto, senza una carezza di conforto, lasciandomi,
          e la tua anima a danzarmi intorno, come una farfalla solitaria e forte.
          Sono le tue parole, la tua unica voce che mi accompagna.
          Vedi amica mia, io penso vecchio, ho la malattia dentro, l'umana malattia dentro
          conosco il tempo che manca e troppo spesso ascolto il silenzio, tormentarmi,
          io... possiedo lacrime antiche di pazienza, e conto ancora i giorni con le dita
          vedi amica mia, siamo come barche in secca al cuocere del sale, rassegnati
          senza una speranza, che il mare ci possa svegliare
          viviamo la malinconia di una tempesta e di un vento che ci portava lontano
          un tempo che ci gonfiava le vele e ci faceva sognare
          non avremmo mai potuto immaginare la prigione
          che solenne, attendeva di fermarci, di incatenarci ai ricordi
          tanto che i sospiri si sono fatti pesanti
          vorrei ancora sentirti, vorrei che ti lamentassi per i tuoi giorni mancanti
          per un'agognata pensione, dopo la malattia e la dura fatica
          non ti hanno concesso tempo, e chi ci governa te ne ha chiesto troppo
          non hai atteso oltre
          hai ripreso il mare, per fuggire da questo freddo inverno
          da questo ingrato posto di dolore
          ed io ti immagino
          voglio immaginarti varcare il cancello
          e sopra il ponte
          girarti per l'ultima volta
          e salutarmi.
          Composta giovedì 3 gennaio 2019
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            Scritta da: dantino

            Natale

            Un pensiero al Natale
            che tinge di bianco le punte del cielo
            degli alberi soli
            nel freddo dei muri una voce che tace
            un albero vuoto... il silenzio
            un frutto legato ad un filo
            non ci son giochi
            un bimbo ed un topo
            un letto stracciato... il silenzio
            un vaso di latta bucato
            ho scritto al Natale
            che porti il sorriso al mio babbo... che è molto malato
            che porti sollievo alla gente
            è triste il presepe e...
            quanti che muoion di fame
            Ho scritto al Natale
            che porti le calze alla mamma... che ha i piedi gelati
            che tolga dai muri la nebbia
            un bacio alla gente che muore
            ho scritto al Natale, di un bimbo caduto
            di un giorno che piove lamenti
            di tutte le guerre, di morti e feriti
            di popoli schiavi e...
            quanto il sangue versato
            un pensiero al Natale
            che porti un riparo alla pioggia
            al mio letto bagnato.
            Composta giovedì 8 dicembre 2005
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