Le migliori poesie inserite da Gianluca Cristadoro

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Scritta da: Gianluca Cristadoro

Er pavone

Er satanasso se rivorse a me e me disse:
"Tu te credi de me d'esse più bbono, de core e de faccia.
D'esse spavardo e de fegheto avecce.
Ma stamme a senti': Tu sei bbono sortanto
a anna' 'n giro a fa' er pavone,
a cerca de fatte 'na reputazione,
a fa' crede all'artri che sei er mejo.
Che nun te serve gnente e che da solo poi anna' avanti.
Che nun vivi de nostargia e de rimpianti.
Che co' la ggente ce sai fa'.
Che conosci er monno e che a tutto poi arriva'.
Bravo! Te meriti n'applauso.
Tutti" n piedi a osanna "er campione.
Noi pori cristiani miseracci,
vestiti co' le toppe e 'n po' de stracci.
Noi a urlatte tutti 'n coro - Li m***acci! -".
Composta lunedì 17 febbraio 2014
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    Scritta da: Gianluca Cristadoro

    Il gattino ritrovato

    Un gattino senza padrone
    sotto un cespuglio pensò alle persone
    con cui viveva fin' al giorno prima
    ed ecco qui che faccio la rima.

    Si ritrovò senza più casa
    senza nessuno a cui fare le fusa.
    Ma poi un gran pianto lo colse a sorpresa
    finché una cosa del tutto inattesa
    avvenne un giorno
    che la tristezza
    tolse di torno
    e gli diede gaiezza.

    Un bel bambino venne a trovarlo.
    Mi pare che il nome di lui fosse Carlo.
    Si intenerì non poco alla vista
    di quel gattino chiedendo all'autista
    di prenderlo a bordo della limousine
    brindando all'evento un allegro cin cin.

    E fu così che quel gattino
    ricominciò dal primo mattino
    a far le fusa al suo nuovo padrone
    dimenticando quelle altre persone.
    Composta sabato 26 luglio 2014
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      Scritta da: Gianluca Cristadoro

      Espressamente dall'Oriente

      Conosco un mongolo fiero di volare alto.
      Conosco un tale del Giappone che già pone la questione
      se sia meglio il sol levante od il sole sollevare
      e diretto dritto a Tokyo ozia con i suoi quesiti
      e rimane fermo a Kyoto.
      So che c'è in Cina un tipo di Brindisi che si fa mandare lì
      solo per esercitarsi nello sport suo preferito.
      Conosco un cantante di Singapore che cantava solo amore
      ma privato delle forze è sparito nel vapore.
      Conosco un vietnamita che a Giakarta faceva l'eremita
      e da tanto non scriveva: non aveva la matita.
      Conosco un birmano che dava la mano
      al suo amico cambogiano ed insieme andavano a Bali
      a gustarsi un piatto di orecchiette.
      A Bangkok c'è un Tailandese abile sulla tela
      come Van Gogh quel noto tale olandese.
      Sulle rive del Gange c'è un indiano che piange
      ma fa finta di niente, del passato e del presente.
      Sul futuro pure non si esprime
      anche perché per oggi ho finito le rime.
      Composta lunedì 8 settembre 2014
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        Scritta da: Gianluca Cristadoro

        Poeta

        Ti ho visto, sul letto di morte steso,
        lo sguardo volto al cielo e gli occhi chiusi
        il volto scavato e pallido da amor consunto e vinto.

        Prostra del mondo il triste affanno
        gli odori di muschio e alloro, stille di vita antiche.

        Inchiostro e pensieri arditi, contrappunto
        al nero tormento di spirto dolente e lieve.

        Memoria di genti, eterno riscatto e vacuo
        il verso tuo sospeso incanto.
        Composta venerdì 14 febbraio 2020
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          Scritta da: Gianluca Cristadoro
          A te che sin da piccolo hai imparato a dire bugie per farla franca.
          A te che per farla a Franca hai detto che le bugie sono macchioline bianche delle unghie.
          A te che leggi il bugiardino e ti senti colto, colto... colto dalla voglia di buttar via la scatola delle medicine.
          A te che un giorno il babbo diede dei burattini e disse: "questi un giorno saranno persone... Comincia a fare pratica...".
          A te che ti diverti a giocare con la gente più di un bimbo con i suoi balocchi.
          A te che hai pensieri barocchi e una vita lineare.
          A te che ha una vita circolare e vigili su tutti tranne che su te stesso.
          A te che porti con disinvoltura i tuoi 30 kg di troppo.
          A te che vai al galoppo e per perdere 30 kg non bevi lo sciroppo.
          A te che ti fai sciroppare qualunque cosa perché guardi alla vita con occhi incantati.
          A te che prima o poi dal tuo mondo incantato finirai all'incanto.
          A te che hai bisogno di fuga.
          A te che sei malizioso e leggi una cosa per un'altra.
          A te che ti senti un Re respirando a pieni polmoni dall'alto di una cima.
          A te che non sei una cima, ma che per sentirti Re ti basta l'abbraccio dei tuoi bimbi...
          a te, sì proprio a te..., vorrei dire tante cose, ma non mi vengono le parole e, con ossequio, preferisco tacere.
          Composta martedì 4 novembre 2014
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            Scritta da: Gianluca Cristadoro

            I segreti della notte

            La notte veglia il mio corpo inerte,
            m'apre la porta alla sua galleria d'arte,
            tenebre adornate da lampi accecanti,
            forme acromatiche plasmate da utopie confesse,
            danzanti incorporee in sospensioni surreali.

            Desideri seppelliti dalla coltre della ragione,
            pulsioni oniriche nella memoria impresse,
            frenesia di immagini fluide e fuggenti.

            Freni che inibiscono fantasie di intenti
            di un io impenitente che annega
            nella rinuncia al volere
            e si lascia trasportare
            da forze oscure e suadenti.

            D'incanto si schiudono
            al chiarore dell'alba
            e riconsegnano alla vita
            il simulacro in bianco e nero
            di quell'esistenza.
            Composta lunedì 29 settembre 2014
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