Le migliori poesie inserite da Giorgio De Luca

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Scritta da: Giorgio De Luca

La nuda primavera

La nuda Primavera
ha perso il profumo del mandorlo
in fiore.

Nell'inquieto silenzio,
il triste canto della capinera.

Fischia il vento...

Orripilanti ombre
si allungano sul selciato.

La Mamma:
il volto segnato dal dolore.

Il pianto disperato per un figlio
che non c'è più.
Composta venerdì 23 aprile 1999
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    Scritta da: Giorgio De Luca

    Il ricordo di un amico

    Con la tua morte
    hai portato via
    parte della mia giovinezza.

    Tu,
    uomo forte e robusto,
    nulla hai potuto contro colui
    dagli occhi di ghiaccio
    col sapore di morte.

    Ti ricorderò
    per avermi insegnato a crescere
    senza paura
    dalle insidie della vita.

    Ciao Augusto,
    con i tuoi messaggi di speranza
    molte stelle brilleranno lassù
    nel tuo nuovo mondo.
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      Scritta da: Giorgio De Luca

      Oh, dolce Laura! (Laura, nel ricordo del Petrarca)

      Dell'amor mio parlai
      quando s'affacciò la prima ombra.

      Cullai l'amor ferito dove un dì,
      al sorgere del sole,
      l'incontrai.

      La sete d'amore non placai.

      Mi strussi d'un mesto pianto
      nel segreto rifugio.

      Ancor profumano le rose di colei
      che l'alma affligge,
      dal ciel nascosta.

      Oh, dolce Laura,
      nel tenebroso inverno
      il rimembrar m'è pena...
      Composta giovedì 8 agosto 2002
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        Scritta da: Giorgio De Luca

        Il guardiano del faro

        Naviga
        su agitate acque
        sfidando venti e tempeste.

        Nella casa in riva al mare
        lascia il rimpianto
        dell'amore.

        A quanti,
        come lui,
        soffrono in silenzio,

        vorrebbe raccontare la sua vita
        ed ascoltare quella voce
        che non c'è.
        Composta venerdì 10 settembre 1999
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          Scritta da: Giorgio De Luca

          Un uomo venuto da molto lontano... (a Karol Wojtyla - Papa Giovanni Paolo II)

          Le campane di Cracovia
          piangono insieme ai loro figli
          la morte di un padre.

          Quella porta tante volte invocata
          si è aperta al Cristo
          che lo accoglie nel Regno dei Cieli.

          Con i giovani ha parlato
          la stessa lingua,
          con l'amore ha dato voce
          a bambini e anziani.

          Li ha esortati a non aver paura,
          a non tenere chiusa la porta.

          Li ha chiamati,
          sono venuti in tanti
          per dirgli silenziosamente:

          "GRAZIE"!

          Le campane di Roma
          piangono insieme ai loro figli
          la morte di un padre.
          Composta sabato 2 aprile 2005
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            Scritta da: Giorgio De Luca

            Il risveglio del vulcano (l'isola di Montserrat)

            Dormiva un sonno profondo,
            l'anima buia
            giaceva silenziosa.

            Dove tutto sembrava eterno
            riecheggia, funesto,
            l'incessante rombare.

            La paradisiaca isola,
            ferita a morte,
            ha cessato di vivere.

            Al crepuscolo,
            fantasmi vestiti di lava,
            il volto solcato da
            incandescenti rughe,
            si aggirano confusi
            sull'isola deserta.
            Composta martedì 23 luglio 2002
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