Poesie inserite da GIUSEPPE BARTOLOMEO

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Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Il sole si distrae giocando con le nuvole
in questo mese di febbraio con fiori
sbocciati prima del tempo dovuto
ingannando l'inverno
rubandogli neve e freddo.

Le donne hanno la precedenza
dice il galateo umano
per questo l'inverno tace
regalando giornate di gioia
svegliando la primavera che dorme.

Contenti anche i bambini
che possono giocare a scuola
senza sentire il freddo invernale
che uccide i pensieri
e ci gonfia le mani.

Un inverno birichino
ogni tanto combina guai
con troppa neve e pioggia
ti lascia senza grano
e se non piove ti rovina
l'oggi e il domani.
Composta domenica 10 febbraio 2019
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Sospiriamo l’attesa stagione di primavera
    con fiori di margherite aperti dal sole
    dove le api si posano biricchine
    in cerca di nettare senza spine.
    Le corolle bianche tremolano nell’aria
    il vento le accarezza
    come un volto di una fanciulla
    che sogna una corona di fiori
    poggiata da un cuore amico
    sui suoi capelli d’oro.

    Sbocciano fiori dai mille colori
    in questi mesi ricchi di stupore
    dove i colori formano tavolozze strane
    di pittori venuti da terre lontane.
    Le nuvole giocano nel cielo chiaro
    mentre iI vento le spinge e lacera
    su piste bianche rumorose
    di aerei da caccia
    che squarciano il cielo
    e quando li senti sono già lontani.

    Così succede anche con i nostri giorni
    che sfrecciano veloci nel tempo
    chiuso nel pugno dei nostri ricordi.
    Siamo in cerca di un calendario
    che si fermi con noi
    a meditare.

    Tempus fugit come le stazioni
    dove i treni sfrecciano senza fermarsi.
    Non abbiamo nemmeno il tempo
    per leggere il nome della stazione
    perché la gioventù è passata
    e la vecchiaia è arrivata.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      Inseguire il vento della gioventù
      richiama alla memoria la primavera
      perduta ormai nella memoria
      dove il tempo non ha più calendario.

      Restano nella memoria le radici
      di una giovane pianta fiorita
      in attesa che cresca il frutto
      su rami maturati della vita.

      In autunno avanzato con calvizie
      l'uomo racconta la sua storia
      mentre l'albero perde le sue foglie
      con rami nudi rivolti al cielo.

      Quando la neve cade e tutto tace
      l'albero si veste di bianco e la bacia
      mentre noi davanti al caldo focolare
      ringraziamo Dio per la vecchiaia.
      Composta domenica 31 marzo 2019
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        Sospiriamo l'attesa stagione di primavera
        con fiori di margherite aperti dal sole
        dove le api si posano biricchine
        in cerca di nettare senza spine.
        Le corolle bianche tremolano nell'aria
        il vento le accarezza
        come un volto di una fanciulla
        che sogna una corona di fiori
        poggiata da un cuore amico
        sui suoi capelli che brillano.

        Sbocciano fiori dai mille colori
        in questi mesi ricchi di stupore
        dove i colori formano tavolozze strane
        di pittori venuti da terre lontane.
        Le nuvole giocano nel cielo chiaro
        mentre iI vento le spinge e lacera
        su piste bianche rumorose
        di aerei da caccia
        che quando li senti
        sono già lontano.

        Così succede anche con i nostri giorni
        che sfrecciano veloci nel tempo
        chiuso nel pugno dei nostri ricordi.
        Siamo in cerca di un calendario
        che si fermi con noi
        a meditare.

        Tempus fugit come le stazioni
        dove i treni sfrecciano senza fermarsi.
        Non abbiamo nemmeno il tempo
        per leggere il nome della stazione
        perché la gioventù è passata
        e la vecchiaia è arrivata.
        Composta lunedì 15 aprile 2019
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          Si sbriciolano svelti i nostri giorni
          che ci annusano come il cane
          dietro la muta ombra che ci segue.
          Ci ricorda che la nostra vita
          è un calendario vissuto in fretta
          con i piedi a terra per sognare
          un domani più fiorito e bello.

          I nostri occhi sono sempre aperti
          rivolgendoli al cielo azzurro
          in attesa che la luce del giorno
          sia la nostra vera guida
          anche nelle notti oscure
          quando i sogni non brillano.
          Giorno e notte sono gemelli
          che sopravvivono
          nel cuore e nella mente.

          La nostra vita è piena di briciole
          che luccicano nella notte
          aspettando che si aprano
          le porte chiuse dalle tenebre.
          Nascondiamo negli occhi
          e nell'arzilla mente
          le fiamme ardenti
          di un grande amore
          per volare liberi in eterno.
          Composta venerdì 26 aprile 2019
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            Una scampagnata primaverile di chilometri
            mi ha aperto tante finestre su vasti orizzonti
            pieni di molti boschi di pini verdi e rigogliosi
            campi arati da poco con zolle baciate dal sole.

            Distesi campi di piante di olivo giovani e verdi
            giocavano con gli alberi di mandorli in fiore
            emanando dei profumi di primavera in anticipo
            in questi campi aragonesi circondati da colline
            tracciando sull'orizzonte volti distesi nell'infinito.

            Il silenzio della natura ha riempito le mie vene
            di ozono purificando l'aria che noi respiriamo.
            Le macchie bianco-rosa dei mandorli in festa
            mi hanno regalato nuovi profumi e dolci colori
            racchiusi nei miei occhi celesti pieni di cielo.

            Una bella scampagnata: io, mia moglie e cocò
            il nostro cane malalute, l'allegria di bimbi e turisti
            con carezze e fotografie per gli album dei ricordi.
            Ogni tanto la prematura primavera ci stupisce.
            Composta martedì 2 aprile 2019
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              Siamo lenti nel captare il soffio misterioso
              che aleggia leggero nella cappa celeste
              quando ci avvolge sotto un mantello divino
              nei momenti di estasi di un silenzio sublime.

              Si fermano le ore nascoste nel vento che tace
              volano i sogni racchiusi in nuvolette strane.
              La musica assopisce i frastuoni del duro giorno
              mentre noi voliamo leggeri insieme alle allodole.

              Nella quiete del giorno che avanza al tramonto
              su piste di tanti colori prestati dall'arcobaleno
              ci culliamo su nuvole d'incenso che si elevano
              su un cielo di aria pura e troppi umani misteri.

              Liberiamoci dai pesi che frustrano la memoria
              voliamo anche noi insieme agli uccelli del cielo
              innalziamo le nostre pupille nella luce feconda
              per far nascere uomini nuovi figli della concordia.
              Composta sabato 30 marzo 2019
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                Brindiamo alla vita che è un regalo
                regalatoci dall'amore che è sbocciato
                in un fiore nuovo sotto il nostro cielo
                dove la notte e il giorno tramontano
                per darci vita e sogni che s'innamorano.

                Siamo nati nudi sotto il cielo azzurro
                abbiamo pianto per dire di essere vivi.
                Un abbraccio di mamma e una lacrima
                per dire che è nato un nuovo bel fiore
                nel giardino umano dove Dio innamora.

                Siamo uomini per guardare in alto il cielo
                che ci illumina e ci richiama per risalire
                le montagne o le colline della nostra vita.
                Ogni giorno ha il suo peso di ferro o d'oro
                dipende da noi farli brillare e non essere soli.

                Brindiamo ogni giorno alla vita che ci resta
                perché la vita è bella se siamo uomini onesti.
                Non siamo soli nel cammino che percorriamo
                perché la solitudine è un frutto triste e amaro
                che avvelena lo spirito e impedisce di volare.
                Composta lunedì 1 aprile 2019
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  Viaggiare da vecchio con la memoria rotta
                  ridotta a brandelli di luce fioca sotto il tetto
                  è come volare con una ala di uccello ferito
                  che saltella di allegria perché sa che è vivo.

                  Ricordiamo gli anni di maturità e sapienza
                  vissuta sotto la pioggia o sotto i raggi di sole
                  sulla cattedra del puro sapere e della scienza
                  che ci faceva assaporare la dolcezza della vita.

                  Gli anni passano veloci quando si vive soli
                  ma se si ama la natura, l'amicizia e il lavoro
                  la mente si mantiene viva come una fiamma
                  di legno secco che brucia allegra nel camino.

                  La vita umana è un viaggio di andata e ritorno:

                  nella prima tappa dipendiamo tutto dagli altri
                  nella seconda apriamo gli occhi e batte il cuore
                  nella terza ci fermiamo a visitare molte stazioni
                  nell'ultima una bella preghiera e l'ultimo riposo.
                  Composta venerdì 22 marzo 2019
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    La libertà e la solitudine sono due dee bendate
                    che ci giocano brutti scherzi nella breve vita:
                    da giovani vogliamo esseri liberi senza briglie
                    da vecchi si piange soli lasciati in ripostiglio.

                    La vita chiede un equilibrio di mente e di cuore
                    per non cadere dalle nuvole quando poi piove.
                    La gioventù passa svelto come le sue illusioni.
                    Riempiamo i nostri anni di saggezza e amore.

                    Per alcuni la vita è una biblioteca di avventure
                    dove i libri hanno pagine in bianco o ingiallite:
                    non vi sono indici per seguire il filo di Arianna
                    per uscire dalla solitudine del triste labirinto.

                    Dobbiamo riempire i giorni della nostra vita
                    con sogni, amore, gioia e anche i malumori.
                    L'essenziale non essere preda dell'erosione
                    perché la vita va coltivata con sudore e amore.
                    Composta lunedì 25 marzo 2019
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