Scritta da: Giuseppe Catalfamo
in Poesie (Poesie catartiche)
Le mani, uguali alle mie.
Il viso, gli stessi tratti, il mio stesso sorriso.
Le movenze identiche al mio incedere.
Le gambe uguali alle mie.
Lo compro sto cazzo di specchio.
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Le mani, uguali alle mie.
Il viso, gli stessi tratti, il mio stesso sorriso.
Le movenze identiche al mio incedere.
Le gambe uguali alle mie.
Lo compro sto cazzo di specchio.
Lamento d'una mente satura che dai profumi trae sensazioni
dal quale percepisce la realtà dove cerca disperatamente
illusioni portandolo a sognare nel buio.
Cercando vita aliena trovo me stesso, indigeno.
Lamento rassegnato, ancora stupito,
per non vivere più le stagioni odorandone le fragranze,
ma subendone le loro essenze.
Vestito di colori esco dalla tela.
Siedo al desco imbellettato nel salone
commensali squali divorano il mio ardore.
Come fosse consuetudine strappano denti dal sorriso
comprendo l'esser fratello non compreso.
Miro la tavolozza dei miei colori, tutti pastello
ritirandomi nel quadro di nero dipingo un ombrello.
La forma è quella del cuore,
blu il suo colore.
Arazzo disegnato nel cielo adorno,
verde l'abito delle foglie intorno.
Anelo il dono dell'amore nel nuovo giorno.
Il tuo Cantare è eterea melodia.
Il tuo Danzare è sinuosamente ammiccante.
Il tuo Suonare l'arpa rapisce i sensi.
Le tue Sculture sembrano vivere.
I tuoi Dipinti dan gioia e colore.
Le tue Poesie carpiscono anime.
Ma il meglio della tua essenza lo dai quando lo succhi nei Film porno.
Regale, aitante e fiabesco
il tuo sorriso principesco.
Da fiaba ogni tua mossa
una vera principessa.
Ma ricorda, della favola il bello,
è che la principessa vada sul pisello.
Oh, Capitano, mio Capitano
la nave fila sul mare tosco,
ma tu non sei lontano
dal tremendo scoglio fosco.
Vicina la Costa si staglia.
Nella notturna baldoria
la festa è fuoco di paglia,
come fugace è la gloria.
Improvviso lo schianto fatale
-calma signori, è un'avaria
nessuna paura, l'ansia fa male! -
Ma rapido il sogno và via.
Il rumore dell'onda sovrasta
nell'irreale terribile fuga
il marino profumo di pasta
il sapore prezioso d'acciuga.
Oh Capitano mio Capitano
dove sono le luci del porto?
Sulle scialuppe si va piano piano...
chi non sale è già quasi morto.
Oh Capitano mio Capitano...
Capitano...
Capitano?
Capitano?
Capitano?
CapitanOOOOHOO!
Amore mio,
se avessi saputo ascoltare i tuoi silenzi, forse saresti ancora qui...
Dolce amore mio, se avessi saputo rispondere ai tuoi silenzi, forse saresti ancora qui...
Amore, se avessi saputo interpretarte veramente i tuoi silenzi sicuramente ti avrei inchiavardato di mazzate.
La vita come un treno su rotaie
impossibile sterzare.
Qualche scambio sferragliato
da capistazione determinato.
Giorni tutti uguali, solo un po' di morte in più.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
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