Le migliori poesie inserite da Giuseppe Catalfamo

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Scritta da: Giuseppe Catalfamo

Ricordi

Una gigantesca vetrata suddivisa da innumerevoli quadrotti è davanti a me,
ogni piccolo quadrato è un ricordo.

In alto un vetro è rotto...
deve essere un ricordo dell'infanzia,
forse una violenza subita.

Poco più in basso un quadrotto impolverato...
deve essere una donna che ho amato.

Mi volto e in basso a sinistra c'è un quadrotto arrugginito,
non so come possa esserci ruggine in un vetro ma questo è il suo aspetto...
sono sicuro che è il ricordo di un amico,
che fu una colonna sonora della mia vita.

Moltissimi, innumerevoli sono i quadrotti, sporchi,
rotti, venati, nascosti da erbacce,
taluni sono mancanti.

Mi pervade un brivido quando sposto lo sguardo al centro
...e proprio di fronte a me un piccolo vetro è sano,
lindo,
pulitissimo...
al punto d'esser trasparente...

è la morte di mio padre.
Composta martedì 30 novembre 2010
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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo

    Tanatografia

    Tanatografia
    La mia
    Ultimo sguardo
    Testamento di folgore scagliato alla vita
    La mia.

    Decriptala.
    Chiamami Nutrimento
    è quel che diverrò.

    Fuori dalle mura di cinta del focolare
    ho lottato con immani umani
    auto-deizzati dalla loro avida viltà.
    Continue battaglie volte all'abbattermi
    Seppur un anima al mio fianco seppe comprendermi
    Non tornerò a casa.

    Morirò
    Schiacciato
    Non di loro
    Non lasciano odori né tracce
    Vaporizzato dalla possanza del destino
    Il nostro.
    Attendo brandendo il mio potere
    l'onore.

    Voi che restate assaporate l'acre gusto dell'altrui fine
    Voi arrancate da sempre finiti.
    Non avete mai compreso
    che viversi a fianco
    è l'unico inno per non morire ogni giorno.
    Composta lunedì 21 giugno 2010
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      Scritta da: Giuseppe Catalfamo

      La vita.

      La vita è come la mano, a volte prende spesso dà.

      La vita è come il naso
      a volte intasato, spesso un prato arioso.

      La vita è come un capello
      a volte cadente, spesso fiorente pistillo.

      La vita è come le labbra
      a volte con l'herpes, spesso di baci ebbra.

      La vita è come il culo, a volte dà, spesso prende.
      Composta lunedì 5 luglio 2010
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        Scritta da: Giuseppe Catalfamo

        Vorrei incontrarti

        Vorrei incontrarti; in un mondo parallelo, dove ogni essere parla un diverso idioma ma dove noi per qualche divina alchimia comprendiamo le nostre parole!
        Vorrei incontrarti; di notte, in una strada buia e ciottolosa, dove noi passeggiando persi nei nostri crucci, voltando il capo incrociamo i nostri occhi che per incanto brilleranno di comprensione e complicità!
        Vorrei incontrarti; in un sogno, dove non ci sono occhi, dove non ci sono corpi, dove non ci sono parole, ma noi ci ritroviamo fiutando il nostro odore!
        Vorrei incontrarti; nel passato, dove sono un condottiero che cavalcando il suo bianco destriero ti salva da angherie e soprusi, rendendoti la principessa del suo feudo!
        Vorrei incontrarti; nel futuro, noi, canuti e morenti, ma con lo sguardo brillante, per rimboccarsi le coperte come la prima volta che scoprimmo i nostri corpi e le lenzuola non riuscivano mai a coprirci!
        Vorrei incontrarti; ma, nascondendo il mio rassegnato pianto, fuggirei!
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          Scritta da: Giuseppe Catalfamo

          Ana, per gli amici

          Trovandomi per Giosc ad omaggiare gli amici di Pensieri Parole
          potrei far le fusa come un Gatto, decantando i Valii dei vari
          De Luca, Crispoldi, Giusva, potrei sorridere alla simpatia
          di Donatella, del Luciano, od osannare il mio preferito Jo Black.

          Ma un Eclissi nella mente Scheggia di porpora i ricordi.
          Un Toffali nel candido Marimare nel mio cuore
          ed ecco il desiderio di rivivere una vera amica.
          Complice nella vita, che da qualche Valle, alle Stremiz del cielo
          certamente mi guarda e sorride.

          Ana, per gli amici.

          Incommensurabile Dana nella mia vita.
          Pronunciarlo mi fà sentire un Prencipe,
          d'altronde mi hai sempre eletto gran Cavalera.
          Brunason i tuoi Capelli
          Che Rubini e Ametista i tuoi occhi.
          Hai vissuto in un 'mondò Di Pinto da Baron e pirati,
          Valli D'Urso, molti carnefici, nessun Salvatore.
          Pensare che per esser felice ti bastava un cuore, Panizza e farinata.

          Nonostante il tuo Cannistra fosse colmo d'orpelli di gioia,
          neanche il tuo santo Patruno poté alcunché.
          Il tuo non esser mai Barbara ti ha riservato il destino di San Giorgio.

          Dalla prima volta che il tuo sorriso incontrò la sua maschera,
          lo eleggesti a tuo Davide di Donatello.
          In realtà altro non era che un Kagib di Kabul.
          Fantasticavi sulla tua vita immaginandoti attrice accanto a lui,
          uomo famoso fra i 'pollicì del 'casalingò in scatola.
          In realtà non era Gassman ancor meno Mastroianni,
          più o Mehis un triste, squallido pollicino da tele Novelli senza Grazia.

          Ti ricordo con le labbra unte e verdi
          quando con l'immancabile radioso sorriso
          divoravi il pesto di mia madre.
          Tengo sempre un vasetto nel frigo,
          è lì per te dolce Ana.
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            Scritta da: Giuseppe Catalfamo

            Scrittore?

            Far l'amore con amore ed affrontare le tue 'attività' con amore
            è dell'esistenza la sensazione gratificante, sarà banale, per il cuore.

            Mai amata la transumanza, ma in un paese di poeti e scrittori
            pascolo nel gregge, con poesie, racconti, o meglio, pensieri.

            Scrivo per me, anche per te, per voi, sempre aperto, di getto,
            nella mia tana, anima scaldata da gioie furenti nel petto.

            Han detto che pagando i miei pensieri vivrebbero su bianche pagine.
            così però non è come far l'amore con sedicenti puttane?

            Non cerco sinonimi, poesia o gradimento lessicale,
            per affermare che amo la mia sega mentale.

            P.S.
            Per dovere di cronaca devo confessare
            la mia essenza genovese.
            Composta mercoledì 7 luglio 2010
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              Scritta da: Giuseppe Catalfamo

              Caro Lucio ti scrivo

              Genova "4 marzo 2012"

              "Caro Lucio Ti Scrivo", non ti sento molto lontano,
              ma come poterti ricordare in modo plausibile... e con "Quale Allegria"?

              "Un Uomo Come Me" che gioca nello scrivere
              è solo "Un Bambino Di Fumo" che ascoltando la tua melodia
              fra "Strade Su Strade" o "Treni A Vela"
              spesso si è chiesto... "Se Io Fossi Un Angelo"?

              Lo fossi Ti vorrei a fianco "La Sera Dei Miracoli"
              cogliendo una "Stella Di Mare"
              non percependo gli odori d "Anidride Solforosa"
              per rendere "Futura" anche "L'Ultima Luna".

              "Balla Balla, Ballerino" Lucio
              non so "Cosa Sarà"
              so che "L'Anno Che Verrà" ed oltre
              mordendo la vita come "Nuvolari"
              dovremo sempre stare "Attenti Al Lupo"
              ed all'ipocrisia che non ha confini "Com è Profondo Il Mare".

              "Ma Come Fanno I Marinai" avremo le Tue parole in ogni porto
              in ogni angolo di "Cielo"
              avremo un pianto di speranza in ogni "Piazza Grande".

              Buon compleanno Lucio... Infinite Grazie.
              Composta domenica 4 marzo 2012
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