Poesie inserite da Rosita Matera

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Scritta da: Rosita Matera

Le idi di maggio

Corona che si schiude
il fiore
verso il giorno,
si tuffa nella luce
di un abbraccio schietto:
di madre, di terra, di cielo e di pensiero
che prende corpo
nella radice,
anima e mistero
del colore impastato col fuoco di un tramonto
che volle rinascere nella corolla scarmigliata
di un cuore intrepido, strapazzato, assorto e folle,
intriso di odori, umori e rosse promesse
che scoppiano come temporali sulla pelle.
Composta sabato 12 maggio 2018
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    Scritta da: Rosita Matera

    Il Pensiero dell'uomo (il funambolo)

    Il Pensiero dell'uomo è libera interpretazione,
    la somma cosciente di azioni e decisioni.

    Non ha copioni, non vuole padroni,
    né ruoli da recitare a soggetto
    a seconda del pubblico che guarda plaudente.

    Il pensiero è libero di essere libero
    di comporsi, di ricomporsi,
    di spargersi come polvere al vento
    per poter giungere all'Anima del mondo.

    Fa giri su se stesso, si inerpica danzando,
    scrive con l'inchiostro i titoli alla Storia,
    si adagia sulle forme, sui punti e sulle linee, sulle lettere minuscole dell'elzeviro di fondo,
    sui giochi di parole di un concetto astratto rimanendo intatto nell'enigmatico dipinto.
    Il pensiero viaggia, si dilata verso il cuore
    superando forzature, limiti e apparenze,
    compie voli verso il cielo, parabole di luce,
    scivolando sul corrimano della scala dei colori.
    Va su e giù, sull'altalena dei ricordi,
    raccoglie conchiglie sulla spiaggia del Tempo,
    lascia impronte che non si cancelleranno
    perché parti dell'Eterno divenire.
    Poi siede per un poco sul davanzale del presente
    ma già si proietta sulle corde del futuro,
    veleggiando nuove mete senza volto,
    incosciente funambolo sul pentagramma dei sogni.
    Composta martedì 8 maggio 2018
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      Scritta da: Rosita Matera

      Lavori in corso

      Stamane ho visto, nel giro di un istante
      un campo di papaveri ad onde, tra le case.

      Eppure ieri son passata
      dalla strada che ora è in fiamme,
      presa com'è a dipingersi di rosso...

      Ad un tratto m'accorgo e sento
      che anche il cuore ha preso fuoco,
      forse per colpa di quei papaveri
      che innamorati della terra
      si sono accesi così, come fiammiferi.
      Io sto dentro al quadro e alla cornice
      del Pittore che spennella solitario,
      m'ha dipinta nel bel mezzo del campo dei papaveri
      con indosso un vestito a fiori.

      Io non guardo se il dipinto ha le forme che volevo,
      né se gli cola il colore sopra i bordi,
      m'abbandono soltanto fra questa bellezza
      che oggi è così forte da togliere pure il fiato.
      E non penso più al mio ieri, al mio domani, alle prossime stagioni,
      ai sogni che ho in sospeso e che si disperdono nel vento.
      Sto col vezzo della nuvola che va senza pensieri
      che muta la forma tra i suoi lavori in corso.
      Composta venerdì 6 aprile 2018
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        Scritta da: Rosita Matera

        Lassù c'è un cuore indecifrabile

        Come voler contare le stelle del firmamento per racchiuderle in un barattolo,
        come voler trattenere tutti i granelli di sabbia nella mano stretta a pugno,
        come il viaggiatore errante che percorre tutte le strade, palmo a palmo, senza mai sentirsi a casa,
        come un giocatore che ha dimenticato lui per primo le regole del gioco,
        e le cerca invano, in qualche sperduto angolo di mondo...
        come quell'angelo che ha dimenticato il profumo del Paradiso,
        e per questo non sa più come spiccare il volo,
        come l'indovino che crede di vedere tutto
        senza conoscere niente della propria anima,
        come qualsiasi uomo che voglia possedere ogni cosa sotto questo cielo
        senza aver mai conosciuto la bellezza di un cuore innamorato,
        così è chi vuole governare la Vita e le sue regole, quadrando il cerchio che sul foglio non riesce.

        La vita è lieve abbandono,
        un volo verso la corrente cieca
        di un vento sconosciuto
        che non ha volto, non ha occhi,
        ma lassù ha un cuore indecifrabile.
        Composta venerdì 23 marzo 2018
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          Scritta da: Rosita Matera

          Il discorso della neve

          Mi conosci, sai chi sono,
          vivo solo per amore
          per la vita, per la terra,
          per il cielo che mi spira,
          e che m'ispira
          per bellezza,
          per freschezza,
          per la luce che rifletto,
          per il bianco della luna con cui
          m'hanno dipinta.

          Io non vivo per me stessa
          ma per pura emanazione
          dell'eterno che fluisce sulla fronte mia che brucia,
          mi frantumo e mi compongo,
          mi dispongo come coltre
          e mi sciolgo per amore
          della terra che risorge.
          Composta martedì 27 febbraio 2018
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            Scritta da: Rosita Matera

            Ad un poeta

            ll tuo labbro mormora parole
            che riportano nel cuore
            quel sole
            con cui vesti le pareti
            dei miei giorni che
            vorticosi vanno.
            Con le mani
            che tu muovi
            come se fossi grato
            anche all'aria che respiri,
            mi riporti a quella quiete di giardino silenzioso
            che nasconde nelle foglie ogni attimo del tempo.
            E tra le tue dita, la Bellezza
            di un briciolo d'estate...

            Poeta, tu sei il cantore
            della Vita
            che ti scorre
            nel petto
            come sabbia che s'aduna
            sotto il mare dei pensieri

            tu vivi, tu descrivi,
            t'emozioni per un cielo,
            per il volo dell'airone
            che non si arrende e sfida il vento

            ... uomo antico e sempre nuovo,
            amico mio, tu scrivi il tempo
            lo trattieni sul tuo volto
            e nell'inchiostro di un tuo un verso.
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              Scritta da: Rosita Matera

              Libertà è saper rinascere

              Rami in fiore, è primavera
              ... la libertà è saper rinascere come un soldato che torna a casa
              dopo la guerra, finita e vinta,
              e tra le labbra un sapore antico,
              sapore autentico di libertà.
              Anche il sole s'è già levato,
              ed il prigioniero ha cancellato
              tutte le sbarre dal suo pensiero,
              pensiero alto che può volare,
              pensiero intenso di libertà.

              Il bambino, stanco e chino
              che nei campi lavorava,
              di nascosto guardava il cielo
              per far volare il suo pensiero,
              pensiero schietto di cose buone
              e di una speranza che non muore,
              di quel sogno chiamato ancora
              da tutti gli uomini "libertà"
              ... perché il pensiero ha mille spazi
              come il cielo che ognuno ha negli occhi.
              La donna, un dì piegata
              dalla sorte e pane amaro,
              s'è sfilata giù dalla testa
              le sue memorie ed ora canta...
              canta a Dio ed al domani
              perché ora ha nuove ali
              e spiagge bianche senza confini,
              dove ognuno può urlare al mondo
              il suo grido di Libertà.
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                Scritta da: Rosita Matera

                Rinascita

                La voce del vento
                s'increspa sull'acqua
                ed urlando furiosa
                ferisce la terra.
                E la terra paziente,
                muore e risorge
                in una piccola gemma che sgorga dal tronco.
                Nel silenzio d'un cielo bianco
                il passero
                compone il nido come fa il tessitore
                e disegna in volo un
                cerchio di luce
                dove racchiude gli echi del tempo.
                Luce di brina, pura bellezza
                che scorre nel petto dell'albero spoglio
                ... e già ricoperto di tremule gemme
                avvinte dal freddo che impetuoso infierisce.

                Nel crepitio d'un impulso improvviso
                l'inverno sente
                un fremito in petto,
                vita che palpita nella vena del tronco
                che schiude i rami per abbracciare la luce.

                Il freddo sbrina il cuore
                per la fiamma che arde
                scorrendo dai rami
                e giù per il tronco
                per fluire fra i petali
                del tutto che nasce.
                Composta venerdì 12 gennaio 2018
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                  Scritta da: Rosita Matera

                  Costellazioni

                  Le foglie portarono nel petto
                  quello strano fuoco che le arse,
                  e come piccole fiammelle
                  non smisero di illuminare
                  la strada buia del viandante
                  che le vide tramutarsi
                  in costellazioni ambrate
                  da cui echeggiano
                  le voci degli avi, dei miti
                  e di quegli uomini
                  che portarono nel petto quello strano fuoco
                  che brilla su per il cielo
                  dove respirano ancora
                  in infinite costellazioni.
                  Composta martedì 9 gennaio 2018
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