Poesie inserite da Poesie Sebastia Giunta

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Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

Onirico passaggi

Nella vergine alba
ho udito un pacifico sussurro
dalle spiagge selvagge di un isola,
dove sulla montagna nasceva un ponte
fatto di mani e salde parole
come una spada appena forgiata
ma dal peso poco più di una piuma.
Quando dal vespro del tramonto tornerò
desiderosa di brillare
tra le erbe aspre delle giovani campagne.
Avrò l'aroma e il rigoglio delle sue terre,
darò generosi raccolti d'anima e mielato pensiero,
rivolto a chi mi ha ispirato
lungo l'onirico tragitto.
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    Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

    Naufaghi

    Da mesmeriche linfe
    zampilla mia epoca
    fatta di sapori sciapi
    uguali abitudini
    e sciame di ovvietà.

    Anaffettivi marinai dello stessa corrente,
    passanti della medesima via,
    simulando di non intendere
    con gli occhi ritratti in una fredda espressione.

    In un imbarazzante corteo
    salpiamo sulle nostre gondole
    e ci leghiamo l'un l'altro allo stesso mare.
    Catturati e imbavagliati da noi stessi
    tra le nostre bugie ci inganniamo da soli.

    Deboli foglie di un giovane albero
    non abbiamo mai vissuto la primavera ma solo sentito parlare.
    Eppure ci sarà un insolito pensatore
    una più verde foglia.

    Allieterà come una pasqua
    e salverà l'albero e il suo aspetto,
    come un galleggiante in mezzo a braccia scoraggiate
    che hanno scordato come nuotare.
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      Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

      Anime in un sogno

      I tuoi sguardi districati
      sulla schiena di un sogno
      prova a frenare lacrime veloci
      che come fulmini cadono
      ed esplodono in secondi
      con mani tenere.
      Tu...
      Esisti con me
      nel pensiero di ombre
      amanti sulla spiaggia
      sfogliate dal vento
      come le pagine di un libro
      spalancato sotto un firmamento violaceo.
      Io...
      Un alito
      di buona tempesta
      si spinge entrandoti dentro
      a muoverti come la vela
      che si gonfia sulla vastità irrequieta
      nel movimento repentino
      delle nostre anime appassionate.
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        Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

        Inquietudine

        Non ha tono questo mio correre senza respiro.
        Vuoi le mie impronta
        la mia parte fragile.
        Nascondo le mani in guanti di sole.
        Cerniere di parole
        aprono la letargia del mio cuore.
        Non torna indietro il perdono,
        squarcia il petto e trema.
        Non è freddo
        né dolore
        è che non patisco.
        Tutto l'odio si traveste da inerzia
        Distruggerei la notte se fosse lei a eclissare la luce,
        soffocherei i sogni se fossero loro a far tormento.
        Inquietudine
        immenso respiro...
        Butterei via giù tutti i muri
        che isolano dal mondo.
        È lenta e funebre
        L'età che non so onorare,
        nauseante e vigliacco concetto
        di chiudersi in lacrime codarde.
        Non so tenere segreto l'impeto
        che ha rubato il calore.
        Non so dire Amen.
        Ridono delle mie incertezze
        Non ho più doni
        solo un volto sbiadito che non riconosco.
        Non svaga più la bambina
        tra le rose bianche.
        Non ride più il clown tra la gente.
        Devo destarmi e non disamarmi.
        Emarginati momenti di plastica
        periranno con naturali stimoli
        come fiori sull'asfalto che non vuoi.
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          Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

          Come se fossero lacrime di sole

          Godo nel bere le tue bugie
          Come se fossero lacrime di sole.
          Tu ti lasci
          io guardo la metamorfosi dei tuoi pensieri
          che germogliano dalla tua fronte
          indomabile e libero io ti amo.
          Tu non mi parli
          Riposi tra le braccia di giorni fragili.
          Oggi inondi con il mare dei tuoi forse
          Domani sei arido deserto di silenziosità.
          Mano nella mano
          oratore sul mio petto
          culla il piacere.
          Viscide speranze strisciano via
          Tra condensa di respiri
          e battiti soffocati.
          Ultimo sorso di speranze
          Mentre la luna sta correndo
          portandosi dietro carezze e tenere apparenze.
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            Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

            Muoio di Ottobre

            Volteggiando
            schiavi disegni contorti
            sfuggono via,
            si uniscono alle lacrime
            allargandosi in freschi orizzonti.
            Io muoio per te,
            Bramando
            nell'ombra dei sogni
            su tetri e vasti villaggi.
            Crisi isteriche per volere quello che non c'è.
            Io muoio per te.
            Dammi ancora gli occhi accesi
            Sono una mente ardente
            che si nutre di spiragli di te
            Sarà un egoista bisogno di legarti
            al cielo della mia stanza.
            Scorgendo
            frammenti di parole che il vento ha dilaniato troppe volte.
            Tra miriadi di volti
            Tu sarai il destino dove orbiterò senza fine.
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              Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

              Aria

              Ho tedio di quest'aria
              Che toglie via
              Le ali dalla pelle mia.
              allucinazione livida
              si attende e sulla cute rabbrividì.
              Quello che non ti aspetti
              tra ritratti di luce rifletti
              inganni e disarmonici suoni.
              Idee mi ruba via quest'aria
              pesante lei non varia.
              Mi sto sfracellando nel mio viaggio
              Un viaggio come il panico di Maggio.
              Quando i fiori non solleticarono il mio volto
              perché giacevano su alberi morti.
              Dimentico il diluvio che ballava sui vetri
              Dimentico gli scritti e i toni tetri.
              I destini spogliati non si braccano più.
              Riprende il timore di precipitare giù.
              Voglio un letto libido
              Una stella timido
              Tornerà a farmi compagnia
              Mentre scrivo una poesia.
              Odio quest'aria non mi fa respirare
              Sulla verticalità dei miei sogni mi farà scoppiare
              di risa, d'amore e di vita.
              Spalancando gli occhi rivelerò la via d'uscita.
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                Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

                Attimi di miseria

                Prima che si offuschi lo splendore dagli occhi...

                Vado per smarrite strade.
                Non riesco neppure a parlare con me,
                ho miseria di quel respiro
                che culla il mio abbattuto, bisogno di compagnia.

                Senza di lui sarebbe vivere senza memoria:
                Perché io ricordo solo di rivederlo.
                Le parole troppo spesso deludono
                e le persone si illudono.

                Qulcuno sta tornando accasa
                mentre io corro nel deserto,
                dubbi carnivori mi rincorrono,
                è tutta colpa dell'inverno che non vuole morire.

                Prima che si offuschi lo splendore dagli occhi...

                Voglio solo bendarmi gli occhi
                ho dei giorni da salvare,
                notti da colorare,
                parole che hanno paura di dire.
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                  Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

                  Luna di sangue

                  La luna di sangue con le sue lingue,
                  Lecca un sole svagato che lesioni estingue.
                  Tramuta l'orrore,
                  Asciuga il volto da sudore.
                  I pugni presi,
                  Sono sempre più di quelli resi.
                  La pelle che cade
                  Non germoglia e invade
                  Un vuoto che riempie
                  Come aghi nelle tempie.
                  La vampa della vendetta
                  È un rammarico di scelte prese in fretta.
                  Nel mio ego per terra giace
                  Una pozza di pace.
                  La luna di sangue mi chiama
                  La terra squarciata da una lama.
                  Un nuovo equilibro regna
                  Di sangue nuovo il cuore s'impregna.
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                    Scritta da: Poesie Sebastia Giunta

                    Le sensazioni del suo arrivare

                    Il suo sguardo spalanca i giorno sulla percezione.
                    Labbra di burro profumato
                    Gola per le sere stanche.
                    Le mie preghiere che si fanno coperta,
                    per proteggerlo dal freddo.
                    Cosa farai di questi attimi?
                    Ho nascosto il cuore tra i limoni e i geranei.
                    Non si nuove l'erba se non viene da me.
                    Lisergici orizzonti impiccati come quadri
                    danzano sui muri.
                    Lei è un uomo con occhi grandi
                    cuscini dove il suo peso ristora.
                    Ha l'affetto bucato,
                    ingabbiato e ammanettato
                    tra le onde dei suoi vorticosi respiri.
                    Non scrive più
                    un nome
                    non è mai stato il suo.
                    Ride di lei
                    che trattiene nelle lacrime
                    nuvole di libertà
                    densa di vendetta,
                    Piena di marte e giove.
                    Un sentimento che è un guerriero
                    travestito da ignoranza.
                    Ferisce e cade
                    sporcandosi di oblio.
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