Natale di plastica e vento, Di luci bugiarde. Natale di fame Di imbrogli, di sottomissione. Natale senza veli (la pace è solo utopia. ) Natale e fa freddo nelle baracche Piove in casa e l'acqua manca Il pianto di un bimbo nel buio Un cane che scende Sotto una pallida luna. Il tempo dei poveri non cambia.
Io mi auguro di avere in casa mia: una donna provvista di prudenza, un gatto a passeggio fra i libri, e in tutte le stagioni amici di cui non posso far senza.
I nonni non mi piacciono perché finiscono subito. Sono a malapena un ginocchio ossuto, una mano tra i capelli, e diventano già una foto nella sala, un volto che s'allontana.
I nonni mi spaventano perché sono molto docili, sanno tutto e cantano.
I genitori dovrebbero avere i figli più da giovani, perché questi a loro volta avessero presto figli e i nonni non arrivassero tanto tardi.
Diamante, né smiraldo, né zafino, né vernul'altra gema preziosa, topazo, né giaquinto, né rubino, né l'aritropia, ch'è sì vertudiosa, né l'amatisto, né 'l carbonchio fino, lo qual è molto risprendente cosa, non àno tante belezze in domino quant'à in sé la mia donna amorosa. E di vertute tutte l'autre avanza, e somigliante [ a stella è ] di sprendore, co la sua conta e gaia inamoranza, e più bell'e[ste] che rosa e che frore. Cristo le doni vita ed alegranza, e sì l'acresca in gran pregio ed onore.
Per te darei la mia vita di te sono molto innamorata Sei il mio grande protettore oltre del corpo anche del mio cuore Io ti amo da morire perche tu mi fai impazzire! Su di una nuvola vorrei andare per guardare e spiare quando lontano sei da me tutto quello che fai per me! Lontan da te non so più stare tanto che non so più come fare guardando il tuo bel viso mi sboccia un languido sorriso la tua pelle delicata è il desiderio di ogni giornata di vederla e toccarla e soprattutto odorarla È un profumo buono e speciale per un ragazzo eccezionale.
Eri tu schivo, Gesù Bambino, un giorno, e come me piccino? E che sentivi a vivere fuori dei Cieli, e proprio come io vivo? Pensavi mai le cose di lassù, dove fossero gli angeli chiedevi? Io al tuo posto avrei pianto Per la mia casa fatta di cielo; io cercherei dintorno a me, nell'aria: "gli angeli dove sono? ", chiederei e destandomi mi dispererei che non vi fosse un angelo a vestirmi! Anche tu possedevi dei balocchi, come li abbiamo noi, bimbe e bambini? E giocavi nei Cieli con tutti gli angeli non troppo alti, con le stelle a piastrella? Si giocava a rimpiattino, dietro le loro ali? Tua Madre ti lasciava sciupare le tue vesti Sul nostro suol giocando? Come bello serbarle sempre nuove, per i Cieli d'azzurro sempre tersi! T'inginocchiavi, a notte, per pregare, e le tue mani, come noi, giungevi? E a volte erano stanche, le manine, e assai lunga sembrava la preghiera? E ti piace così, che noi giungiamo Le nostre mani per pregare a te? A me sembrava, avanti io lo sapessi, che la preghiera solo così vale. E tua Madre, la sera, ti baciava, i tuoi panni piegandoti con cura? Non ti sentivi proprio buono, a letto, baciato e quieto, dette le orazioni?
A tuo Padre la mia preghiera mostra (Egli la guarderà, sei così bello! ), e digli "O Padre, io, io il Figlio tuo, ti reco la preghiera di un bambino". Sorriderà, che la lingua dei bimbi Sia la stessa di quando eri tu un bimbo!
Lo viso mi fa andare alegramente, lo bello viso mi fa rinegare; lo viso me conforta ispesament[e], l'adorno viso che mi fa penare. Lo chiaro viso de la più avenente, l'adorno viso, riso me fa fare: di quello viso parlane la gente, che nullo viso [ a viso ] li po' stare. Chi vide mai così begli ochi in viso, né sì amorosi fare li sembianti, né boca con cotanto dolce riso? Quand'eo li parlo moroli davanti, e paremi ch'ì vada in paradiso, e tegnomi sovrano d'ogn'amante.
Acqua salata scende sul viso, lo sapevi che un onda più forte sarebbe arrivata, e chiudi gli occhi e ti brucia, ma fai finta di nulla, eppure il mare è molto lontano, eppure nevica zucchero a velo sui fiori del balcone, ascolti la musica perché quella voce ti fa paura, fai rumore con i coperchi per non sentire quel battito, e danzi ma il cuore ti manca, ti sta portando via il respiro, e allora cammini adagio, riprendoti il fiato rubato, guardi per terra, convincendoti di essere sola, le mani in tasca per sentire null'altro che il rassicurante vuoto delle tue tasche.