Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz
A gottare ci si bagna
mani e piedi
per un tappo che salta
come a capodanno.
Spiacevole e piacevole
di un bicchiere mezzo pieno
e mezzo vuoto
nello spazio d'un secondo.
Non so se il vuoto
è opera
d'un sorso tutto d'un fiato
che soffoca il singhiozzo
di chi ha bevuto
dolce o salato.
Ognuno retrocede e avanza
anche per un sorpasso.
Di spalle il porto
è un altro orizzonte
della mia stanza
per riconoscersi
in qualche angolo di spavento.
Dentro o fuori da questa vasca
io tiro i remi in barca
fuorché abbandonare
l'ultimo scoglio invisibile
con la bottiglia della solitudine.
Il mare a piedi
è la pazienza che ricopre il cielo
del suo indirizzo.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    A volte credi.

    A volte credi
    di non appartenere
    al mondo fuori
    tutti corrono
    come pazzi
    tutti pensano
    che tu sia pazzo
    perché non partecipi
    ai giochi dell'apparire.

    E allora chiudo la porta
    lascio che tutto scivoli via
    vola ormai la mia astronave
    ora vedo piccoli puntini
    finalmente fermi
    sono i loro corpi inanimati
    non si sentono più
    non corrono più...
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Crepuscolo.

      Silenti ed estasiati
      osservavamo il magico crepuscolo
      ed esso ci donava
      lo splendore del tramonto
      ed una lieve eccitazione che ci esaltava.
      Da li a poco
      lambivo con le labbra il tuo profilo
      che la parete proiettò nella penombra.
      Taciturni,
      c'intendevamo con gli sguardi
      avvolti nel mistero e nell'oblio
      che vi era in noi.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Natale di plastica.

        Natale di plastica e vento,
        Di luci bugiarde.
        Natale di fame
        Di imbrogli, di sottomissione.
        Natale senza veli
        (la pace è solo utopia. )
        Natale e fa freddo nelle baracche
        Piove in casa e l'acqua manca
        Il pianto di un bimbo nel buio
        Un cane che scende
        Sotto una pallida luna.
        Il tempo dei poveri non cambia.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Anonimo

          Guarda gli occhi
          di un bimbo e
          Specchiati in acque limpide.

          Sono perle di
          rugiada al sole
          sono splendenti di
          luce sincera.

          brillanti come diamanti.

          Specchiati negli occhi
          di bimbo,
          il tuo cuore ritornerà
          infante.

          Non rubare questa
          bellezza al tuo cuore,
          pensaci!
          Rivivi, nei tuoi sogni...

          lasciando spazio ai suoi.

          P... d... m...
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Calpestando la notte.

            calpestando la notte
            curiosando al di la'
            nascondiamoci piu' in fondo
            andiamocene svelti
            io potrei essere vivo
            ancora una
            volta
            in una fiaba
            -nel brusio di una folla-
            eccentricita' da palcoscenico

            ti muovi armoniosa
            lungo i confini della vanita'
            corteggi l'apoteosi
            di un'apocalisse
            -ti guardo sbiadire-
            con l'avanzaredella sbornia
            una composizione multicolore
            di visioni in -passato remoto-

            un casuale ritornello...
            recitato.
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              Scritta da: Silvana Stremiz
              Sei tu quel gabbiano
              libero
              bianco
              leggero
              che graffia il cielo...
              che vedo e non arrivo
              perché
              inafferrabile!
              Sei tu quella onda
              che danza d'amore,...
              che vedo e non arrivo
              perché
              inarrivabile!
              Sei tu quel angolo
              di cielo di paradiso
              che voglio toccare con mano
              e non arrivo
              perché
              è intoccabile!

              Vieni amore!
              Atterrati...
              adaggio-adaggio
              dal quel cielo
              dal quel vento
              dal quel mondo
              che non vedo!...

              vieni amore! Senza paura
              ho aperto le braccia
              ti ho aperto il mio cuore!!

              vieni amore!
              Io ti aspetto!!.
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Vieni.

                Vieni con me
                coloriamo questo vita
                ho solo pochi colori
                ma se li uniamo insieme
                qualcosa di bello ne uscirà...
                e poi qualcuno come noi
                da qualche parte ci sarà...

                appoggiati a me
                sono solo anch'io
                e pensa che domani
                il mio sole se ne andrà
                ma non ti preoccupare
                non ci ha mai abbandonato
                sa che ce la caviamo
                prima o poi ritornerà...

                Non aver fretta che sia domani
                guarda quanta notte c'è da colorare
                quante stelle da spostare
                ne sono certo
                in questo cielo azzurro
                il nostro sole ora sorgerà...
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  Cieli,
                  desideri infiniti dove rifugiarsi
                  quando la terra brucia
                  quando la terra piange
                  le sue lacrime rosse sangue
                  quando soffre in silenzio
                  il suo infinito dolore
                  tutta la sua disperazione.

                  Cieli
                  dove dondolarsi
                  dove raccogliere fiori o sogni
                  che lì trovano vita
                  lì trovano amore per vivere
                  dimenticandosi o forse abbandonandosi
                  al proprio destino
                  e ogni tanto guardano al cielo.

                  Cieli
                  come fossero candele colorate
                  che brillano per illuminare
                  un timido vivere per poi consumarsi
                  in uno sciogliersi in interminabili pianti
                  rotti da silenzi infiniti
                  nella speranza di brillare
                  ancora una volta
                  in un nuovo pensiero
                  in un nuovo desiderio
                  in un nuovo caldo lucente amore.
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