Mi incanta il mormorio di un'ape - qualcuno mi chiede perché - più facile è morire che rispondere. Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà - se qualcuno sogghigna stia attento - perché Dio è qui - questo è tutto. La luce del mattino mi eleva di grado - se qualcuno mi chiede come - risponda l'artista che mi tratteggiò così.
Mio - per diritto della bianca elezione! Mio - per sigillo regale! Mio - per segno della bianca prigione che sbarre non possono celare! Mio - qui - nella visione e nel divieto! Mio - per l'abrograzione della tomba Sottoscritta-confermata - delirante contratto! Mio - mantre gli anni fuggono!
Lento discendi, o Paradiso! Labbra a te non avvezze Timidamente delibano i tuoi gelsomini, Come l'ape stremata Che giunge tardi al fiore, Ronza intorno alla sua stanza, Conta il nettare, Entra, e si perde tra i profumi.
Quando sento la parola "fuga" il mio sangue scorre più veloce, sorge in me improvvisa la speranza e son pronta a volare. Quando sento dire di prigioni distrutte da soldati, come un bambino scuoto le mie sbarre invano, ancora invano.