Le migliori poesie inserite da Sir Jo Black

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Scritta da: Sir Jo Black

Notte oscura

Notte oscura...
Di pianto e sangue
coprono il cielo nuvole basse.

Senza respiro...
Di ansia e ghiaccio
taglia la gola dolorosa lama.

Infame tempo...
Di gelo e morte
abbatte la falce grigio destino.

Ferito cuore...
Con vita e forza
alzerà luminosa spada anima mia.

Vitale energia...
Di lama contro lama
seminerà schegge lacerante urlo.

Vittoria o infamia sarà,
mille scintille riempiranno il cielo:
nuove stelle a color di questa notte scura,
nuove dolenti speranze ai cuori tesi al cielo.
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    Scritta da: Sir Jo Black

    Mare nero

    Mare nero si alza.
    Furioso ghermisce la riva.
    Lo guardo e aspetto.
    Non mi muovo,
    non ho più paura.

    È inutile...
    Aspetto...

    Ho creduto e non credo,
    ho sperato e non spero,
    ho cercato e non cerco.

    Non aspettavo questo mare,
    ma aspetto...

    Mare nero scende,
    schianta la riva...

    Lo guardo,
    attendo...
    Non mi muovo più.
    Composta domenica 2 agosto 2009
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      Scritta da: Sir Jo Black

      Come quando amore non c'è

      Come quando amore non c'è
      guardo l'azzurro del cielo,
      sento infame primavera d'assenze.
      Non esce dal cuore
      il pegno che hai lasciato:
      voce muta.
      Il tuo silenzio:
      parole, abbracci, baci, carezze,
      amore svanito.
      Primavera, vuota di te,
      che volevo sigillo di noi!
      Ancora guardo al nostro cielo.
      È assenza del tuo sapore.
      Mi manchi!
      Composta lunedì 18 aprile 2011
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        Scritta da: Sir Jo Black

        Quasi sera

        Quasi sera,
        e tu eri con me,
        eravamo seduti
        accanto al mare.

        Quasi sera,
        e là, sopra la sabbia,
        c'erano ancora i segni
        del nostro amore.

        Ricordo
        che tu mi parlavi,
        io stavo guardando
        una vela passare:
        era bianca,
        era gonfia di vento,
        era l'ultima vela:
        era ormai quasi sera.

        Quasi sera...
        e non ricordo altro,
        né la voce che avevi,
        né il nome che avevi.

        Quasi sera...
        e poi non t'ho più vista,
        non ho mai più saputo
        di te, della tua vita.

        Ricordo
        di noi soprattutto
        la vela bianca che a un tratto
        sfiorò il nostro amore:
        era bianca,
        e dopo un momento
        io la stavo cercando
        ma non c'era che il vento.
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          Scritta da: Sir Jo Black

          I tuoi doni

          Ti ho donato vivi tanti fiori,
          incolti restano secchi, morti,
          odore di rugiada mai ascoltato,
          dai tuoi passi pesti in polvere.

          In ogni tua parola rifiuto e offesa,
          ossessioni di mio mal vivere.
          Sento il loro peso infame
          e piango di averti cercata e amata.

          Raccolgo i tuoi giochi di parole,
          egoista escludere condivisione,
          ne faccio cartocci di tempi persi,
          andando solo li semino nel vento.
          Composta giovedì 6 dicembre 2012
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            Scritta da: Sir Jo Black

            Gioco con le parole

            Gioco con le parole
            in cerca di un ritratto
            ormai quasi sbiadito.
            Cerco di tingere amore
            ove esso sembra morto,
            cado dal mio pezzo di cielo
            ormai vuoto da un lato.
            Non ho più penne sulle ali,
            la terra si avvicina arido silenzio
            e la bagno di liquido sale.
            Piango memorie: disperato senso.
            Apre mesta solitudine,
            rabbioso senso abbandono;
            odioso baratro, rifiuto,
            lambisce anima, lambisce i passi,
            e aspetto vita nella vita.
            Composta lunedì 31 dicembre 2012
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              Scritta da: Sir Jo Black

              Ancora gioca a vivere

              Ancora gioca a vivere,
              mentre morto ride.

              Tenta d'offrir mani,
              ma tremano,
              sfugge il mondo.
              Malferme dita
              non prendono gioia.

              Guardano il cielo occhi
              piegati,
              peso di sale non speso,
              lontano spazio
              irraggiungibile
              ché frante spalle
              non più s'alzano.

              Ancora gioca a vivere,
              mentre morto ride.

              Sui cocci di vita caduta
              ginocchia dolenti.
              Ed il cuore aspetta
              ancora, sempre,
              l'ultimo battito
              prima del buio.

              Un uomo solo
              senza una vita.
              Composta lunedì 27 ottobre 2014
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