Scritta da: Sir Jo Black
in Poesie (Poesie personali)
Come foglie
Parole che fuggono nel vento
come foglie colorate
diventando silenzio,
inascoltato pensiero...
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Parole che fuggono nel vento
come foglie colorate
diventando silenzio,
inascoltato pensiero...
Ho fatto un sogno:
correvo sulla linea grigia.
Sensazioni:
crescente rabbia!
Luci puntate sul vertice
in fondo al cielo.
Notte.
Ai margini della linea:
scheletri viola e mille braccia tese
immersi nel fuoco azzurro della tempesta.
Ho continuato il sogno:
correvo sulla linea grigia.
Sensazioni:
crescente pace!
Luci puntate sul vertice
in fondo al cielo.
Notte.
Ai margini della linea:
anime scintillanti e mille braccia tese
coperte dall'argento della Luna.
Ancora sogno:
correvo sulla linea grigia.
Sensazioni: lenta dolcezza!
Vedo il vertice
in fondo al cielo.
Alba.
Ai margini della linea:
ninfe ciclamino e mille braccia tese
nei rosa della morta notte.
Ancora sogno:
corro sulla linea grigia.
Sensazioni: lenta noia!
Vedo il vertice
in fondo al cielo.
Giorno.
Ai margini della linea:
Alberi bruni e mille rami tesi
sommersi dal secco giallo della vita.
Ancora una volta solitudine,
ancora una volta il cancello blu
e ancora il suo silenzio...
Ancora vuoto,
ancora passi inutili,
e ancora una nuova alba:
... vuota...
Dov'è ciò che mi spetta?
Sia morte,
sia vita.
Non limbo...
Viene Natale:
attesa di sospesa pace,
attesa di sereno angolo,
tra mille inutili simboli.
È il solito Natale:
finti sorrisi,
finto donare,
finti sguardi,
finto amare.
È andato Natale:
sospesa pace,
sospeso sereno angolo,
piangono luci appese,
domani cadranno.
È andato un anno,
uno nuovo viene:
immobile.
Immobile tempo:
finiti sorrisi,
finito donare,
finiti occhi,
finito abbraccio.
Cielo come ieri,
stesse nuvole...
Momenti scorrono lungo il cammino
illuminati da nuvole scure,
coperti di piogge a volte salate.
Ho bisogno di nuvole rosa ora
e vicino te che non sei ancora qui.
Le cose, oggetti, non animano vita,
affetti lontani salgono assenze;
tanto silenzio cade tra le mura.
Invano aspetto cieli in luce.
Voglio te e non so se sei quel mio vento:
odore di primavera e colori.
Gioco con figure d'aria e le mani,
lascio scorrere carezze tenere
in sogni avidi di più caldi abbracci.
Oggi aspetto, e dopo ancora, calore.
Una notte,
nel silenzio,
vedrai l'argento attraverso l'anima
che essa,
fuori dalla rocca,
levigata e trasparente è divenuta.
Protetto dal bosco,
accompagnato da Luna rinata,
ascolto il canto della Madre.
Immerso in fili d'argento,
rapito dal ritmo del vento,
espando il corpo danzando.
Protetto dal cielo,
leggendo la parola delle stelle,
ascolto il canto nell'anima.
Unito il cuore alla Terra,
appagato dal sapore dell'aria,
espando l'anima all'Universo.
Ora sono pieno di luce:
Ho amato...
Posso continuare il viaggio...
Immobili paure attraversano i giorni
Desideri sempre più stanchi accendono l'anima
Passi sempre più antichi muovono soliti
Il tempo è congelato nel ripetersi...
Uguale.
Re d'insonni notti,
vacillante luce di cera,
vaticinio di tempi persi.
Pensieri impaurite ombre grigie,
mura di cuscino bianco vuote,
viaggio in infiniti bui.
Suono di silenzi rotti.
Frantumi di cristalli di vita
crescono corona di dolore.
Rimarranno parole,
ai campi cenere,
un giorno
di me!